Urgente: S.o.s. Occhiali!

Foto
Foto “Gafas nuevas” by srgpicker – flickr

Buonasera amici,

sono a chiedervi un favore che consiste in un piccolo passaparola! Sono stato contattato da un negozio di ottica di Venezia che ha raccolto un certo numero di occhiali e di montature usate da regalare in beneficenza! Mi scrivono che l’associazione che, fino all’anno scorso, li raccoglieva per inviarli alle missioni non li ritira più e loro non sanno a chi consegnarli. Conoscete qualcuno di fidato che raccoglie gli occhiali solidali e che garantisce per l’effettiva consegna alle persone bisognose? Pensando che quando vado a letto metto gli occhiali sul comodino mi sono venuti in mente i terremotati del centro Italia: sicuramente qualcuno li avrà persi nella notte del sisma…

Questo blog si era occupato di occhiali solidali nel 2009 (qui) ma ormai è passato tanto di quel tempo che le notizie sono troppo vecchie… Se qualcuno avesse dei consigli più recenti per inviare questi occhiali a chi ne ha necessità, lo scriva nei commenti e io girerò tutte le indicazioni al negozio di  Ottica di Venezia!

Grazie del passaparola!

Marco

Un pensiero per Abdo Yaya Abdelaziz, il ragazzino che camminava da solo.

Foto tratta dal sito
Foto tratta dal sito “Il filo del Mugello”

Dietro ad ogni migrante che approda sulle nostre coste c’è una storia lunga e dolorosa, forse ancora più lunga dei km fatti per arrivare qui. Ieri, leggendo la cronaca locale, ho appreso una di queste storie che mi ha colpito molto perchè si è conclusa tragicamente nei luoghi dove sono nato e soprattutto perchè riguardava un ragazzino che camminava da solo.

Il suo nome era Abdo Yaya Abdelaziz, senegalese, aveva 14 anni ed era sbarcato e identificato a Pozzallo (Rg) nel mese di Luglio. Fuggito subito dal centro di accoglienza  è stato ritrovato morto il 2 Agosto nella galleria dell’Alta Velocità nel Comune di Vaglia (Fi), dove è stato sepolto ieri perchè nessuno ne ha reclamato il corpo.

Dalle ricerche effettuate dopo la morte, Abdo Yaya Abdelaziz è diventato il ragazzino che camminava da solo e che forse si è fatto a piedi molti dei 1.200 km che separano Pozzallo dal Mugello, fino ad essere risucchiato ed ucciso in una galleria dove i treni sfrecciano a 250 Km all’ora.

Ecco, mi piacerebbe che noi, che corriamo e camminiamo per diletto, la prossima volta in cui indosseremo le scarpe da running, dedicassimo un pensiero a Abdo Yaya Abdelaziz, il ragazzino che camminava da solo verso un futuro che non vedrà mai!

E se per caso, a qualcuno venisse in mente di dedicargli una corsa io parteciperei molto volentieri!

Per approfondire:

p.s. Colgo l’occasione per segnalare che, nella colonna qui a destra ho aggiornato (con molti mesi di ritardo) l’ultimo numero del mensile del Movimento Shalom, scaricabile gratuitamente…

Miele della solidarietà per la 63° Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra.

Locandina tratta dal sito dell'AIFO
Locandina tratta dal sito dell’AIFO

Proprio nel post di ieri raccontavo che il blog era nato nel 2008 per promuovere delle iniziative di solidarietà. Riprendendo lo spirito delle origini… vi segnalo che domani, 31 Gennaio 2016 si terrà la 63° Giornata mondiale dei malati di lebbra organizzata dall’Associazione Italiana Amici di Raul Follereau con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica e col sostegno dell’Associazione Italiana Allenatori di Calcio.

Domenica 31 gennaio 2016 migliaia di volontari offriranno nelle piazze italiane il “Miele della solidarietà”, il cui ricavato finanzierà i progetti sanitari promossi e gestiti da AIFO nel mondo. I vasetti del miele ed i sacchetti di iuta che li contengono provengono dal circuito del commercio equo e solidale. Con questa scelta l’AIFO intende confermare il suo impegno nella creazione di rapporti basati sulla giustizia e sulla solidarietà.

A questo link trovate il file Excel con l’elenco di tutte le piazze in Italia che ospitano i banchetti del Miele.

Dal 1981 la lebbra è facilmente curabile grazie ad un trattamento specifico standard, definito dall’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS), chiamato polichemioterapia – PCT (associazione di tre farmaci). Dopo l’inizio del trattamento, la persona non è più contagiosa e di conseguenza non è necessario l’isolamento. Anche se dal 2000 ad oggi si è assistito ad un bel calo dei malati di lebbra, ogni anno vengono diagnosticati oltre 200.000 nuovi casi ma AIFO stima che ci siano altri 350.000 non identificati e non curati. I paesi in cui si concentra la lebbra sono soprattutto India, Brasile e Indonesia che da soli comprendono l’81% dei malati, seguiti da Bangladesh, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Filippine, Madagascar, Myanmar, Nepal, Nigeria, Sri Lanka, Tanzania.

Maggiori informazioni qui e qui

Foto tratta dal sito dell'AIFO
Foto tratta dal sito dell’AIFO

AGGIORNAMENTO DELLE 13.00 DEL 30/01/2015

In provincia di Firenze l’unico luogo dove viene venduto il miele è la Parrocchia di San Luca a Scandicci. Stamani, al ritorno dalla mia consueta passeggiata in campagna di due ore, sono passato davanti alla Chiesa e ho notato che dentro c’era una gentile signora che stava per l’appunto preparando il banchetto del miele. Sono entrato, abbiamo fatto due chiacchiere e ho comprato il vasetto che potete vedere nella foto sottostante… Siccome sono goloso ho optato per il miele d’acacia 100% italiano con purea di mirtillo, prodotto da Baum. Quando sono arrivato a casa il vasetto ha avuto il suo bel successo: è stato apprezzato da tutti… tanto che mi hanno imposto di andare a comprarne almeno un altro. Si prevedono per i prossimi giorni …mal di gola, veri o finti…

Foto "Miele della Solidarietà Aifo" by Unpodimondo
Foto “Miele della Solidarietà Aifo” by Unpodimondo

La guerra non è la risposta… ma per fortuna ci sono altre risposte!

Foto "Tribute to Paris" by Chris Willis - flickr
Foto “Tribute to Paris” by Chris Willis – flickr

E’ difficile scrivere sugli attentati di Parigi, soprattutto da quando si è aperto in tv e sui giornali il circo degli opinionisti, di alcuni dei quali sinceramente ne avremmo fatto a meno: tanto per fare alcuni esempi D’Alema, Gasparri, Belpietro e perfino la D’Urso.

L’unico che mi è parso sincero è stato Papa Francesco quando, intervistato telefonicamente da Tv2000 Sabato mattina, non ha fatto che ripetere più volte la  frase: «Non è umano». Non credo ci sia altro da aggiungere se non che sono ancora troppe le cose che «Non sono umane»… Non sono umani i terroristi che si fanno saltare in aria e uccidono tanti innocenti e non sono umani i droni americani che bombardano un ospedale di Medici senza Frontiere. Non è umano uccidere i bambini in Ucraina e nemmeno in Siria perchè le bombe non sono mai giuste. Non sono umane le guerre e guerriglie sparse per il mondo: dalla Somalia alla Cecenia, dalla Nigeria all’Iraq, dal Pakistan al Sudan.  Insomma, non francesizzerò la mia foto su Facebook se non mi metteranno a disposizione anche le bandierine degli altri popoli che nel mondo sono sotto le bombe!

Mi sono chiesto più volte cosa fare in questi momenti. E’ inutile dire che tutto sarà come prima, perchè non è vero. Quante persone fino a pochi giorni fa sono state all’Expo? Ci ritornerebbero oggi se fosse ancora aperto? Mia figlia venti giorni fa è andata al Forum di Assago a vedere gli European Mtv Award. Se li rifacessero oggi non so se ce la manderei: forse si, ma poi non ci dormirei la notte… Immaginatevi dunque come sono contento che Firenze, i prossimi 26 e 27 Novembre 2015, ospiti il vertice Nato regalatoci dal nostro caro ex-sindaco…

Se il post finisse qui ne uscirebbe una tragedia totale e invece ho avuto la fortuna di imbattermi in un bell’articolo di Jacopo Fo, pubblicato su Cacao 4 giorni fa, intitolato “Servono più pacifisti sulle barricate!“. Dopo aver elencato tutti i mille motivi per essere tristi e preoccupati, Jacopo Fo riesce anche ad elencare pochi ma eccellenti motivi di speranza per gli anni a venire… Se avrete la pazienza di leggerlo tutto, scoprirete che perfino i nostri/vostri blog, se usati in modo intelligente, sono mezzi che portano verso un futuro di pace e sviluppo e che le barricate su cui i lavorano i nuovi pacifisti sono molto particolari. Hanno i nomi di migliaia di onlus, di gruppi d’acquisto solidali, di ciclofficine, di coloro che si occupano di fotovoltaico e ambiente, di bookcrossing, di wikipedia, di linux, di commercio e finanza equosolidali, dei contadini di genuinoclandestino e di molte altre piccole attività lavorative e/o di volontariato che vanno verso un’economia solidale e collaborativa…

Insomma, quando con i nostri/vostri blog condividete informazioni e buone pratiche per il bene comune (postare stupidi insulti o foto di gattini non vale) state lavorando per la pace e contro il terrorismo perché, come diceva Tiziano Terzani

[…]  il problema del terrorismo non si risolverà uccidendo i terroristi, ma eliminando le ragioni che li rendono tali. […]

dalla lettera di Tiziano Terzani a Oriana Fallaci del 2001

Notizie dal presidio “No border” di Ventimiglia.

Foto tratta dalla pagina Facebook del presidio 'No Border' di Ventimiglia
Foto tratta dalla pagina Facebook del presidio ‘No border’ di Ventimiglia

Domenica mattina sono andato al Parco delle Cascine a fare la mia corsetta e ne ho approfittato per portare due borse di materiale per la raccolta a favore del campo profughi “No border” di Ventimiglia, di cui vi avevo parlato in questo post. Dato che era abbastanza presto mi sono fermato a fare due chiacchiere con Carlo, il volontario che raccoglieva il materiale. Vi riporto quello che mi ha raccontato…

Nonostante i TG non ne parlino più, Ventimiglia è ancora uno snodo importante dei flussi dei migranti che vi arrivano in centinaia, tutti i giorni. In città esistono due centri per gli immigrati: quello “ufficiale” alla stazione ferroviaria gestito dalla Croce Rossa e il centro “No borders”, gestito da alcune onlus italiane e francesi insieme agli stessi migranti e che di fatto è un campo “abusivo” e poco tollerato dalle stesse istituzioni ma che è necessario perchè il campo della Croce Rossa è troppo piccolo per accogliere tutti i migranti. Mi raccontava Carlo che spesso nel campo della stazione mancano i posti letto, le docce e i bagni sono insufficienti e i migranti, tranne ricevere una volta al giorno un sacchettino con un panino e una bottiglietta d’acqua, sono totalmente abbandonati a se stessi.

Il presidio “No borders”, nato inizialmente sugli scogli, adesso si è trasferito in un parcheggio, si è allacciato alle fognature, ha acqua, bagni, docce, e grazie ad alcuni volontari, pure dei pannelli fotovoltaici che producono l’energia che consente ai migranti (e talvolta pure ai poliziotti) la ricarica dei cellulari. Tutte le mattine i volontari e i migranti si riuniscono in delle assemblee democratiche e multilingue e decidono le cose da fare per mandare avanti il campo e poi… tutti insieme al lavoro, senza distinzioni tra migranti e volontari. Al contrario del campo della stazione, nel campo “No borders” i migranti ricevono anche assistenza legale nelle loro lingue madri, per capire la loro situazione, gli eventuali documenti e pratiche da fare per poter chiedere asilo o poter continuare il viaggio verso le loro mete…

Ho chiesto a Carlo di solito quanto rimangono i migranti nel campo e mi ha detto che alcuni rimangono due o tre giorni, altri per una settimana, qualcuno è rimasto per oltre un mese. La permanenza è per tutti, allo stesso tempo, una tappa di riposo dopo tante disavventure e un punto di partenza verso altre mete, spesso verso Parigi e Calais. Carlo ha voluto sottolineare che tutti ripartono carichi di speranza perchè, forse per la prima volta nel loro lungo viaggio, sono stati accolti come esseri umani. Ne è la riprova il fatto che molti rimangono in contatto coi volontari a cui inviano notizie dei loro viaggi e soprattutto il fatto che il “modello Ventimiglia” viene portato come esempio in tutta Europa  e tentato di riprodurre in molti altri campi, compreso quello grandissimo di Calais… definito la “jungla”. Purtroppo, anche se necessario, il campo autogestito è mal tollerato dalle autorità… Alcuni volontari (tra cui quello che ha montato pannelli fotovoltaici) hanno ricevuto il foglio di via dal Comune di Ventimiglia e ogni tanto la polizia tenta di sgomberare tutti… spargendo manganellate qua e là…

Finito il mio allenamento, tornando a casa, sono ripassato da Carlo che mi ha informato che in un’ora e mezza aveva già riempito due volte il suo furgone… Che dire? Grazie fiorentini!

Link

La Toscana che nutre il pianeta.

Locandina
Locandina “La Toscana che nutre il pianeta” dal sito del Movimento Shalom.

Personalmente non ho nessuna stima di Expo 2015 e non credo che la “Carta di Milano”, documento per l’ONU che nascerà alla fine dell’Expo, risolverà il problema della fame nel mondo. Basta guardare la lista degli sponsor (tutte multinazionali da McDonald’s alla Coca Cola) per capire che sarà  la solita kermesse dei ricchi, dove gli interessi dei poveri resteranno molto sullo sfondo e andranno ricercati col binocolo.

Però ammiro la buona volontà di tutte quelle associazioni che, nonostante tutto e (a mio modesto avviso) con una certa “ingenuità”, cercheranno di portare all’EXPO delle voci e delle esperienze diverse, fuori dal coro. Con questo spirito, e col desiderio di essere smentito dai fatti,  vi presento l’iniziativa della Regione Toscana e di alcune associazioni di volontariato che si terrà domani a Firenze. Ci sarei andato molto volentieri ma purtroppo non potrò partecipare per impegni di lavoro non rimandabili. Mi auguro che nei prossimi giorni venga messo del materiale in rete…

La Toscana che nutre il pianeta. Il civismo Toscano verso Expo.

L’Associazione Il Mondo che Vorrei, il Movimento Shalom ONLUS e l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Toscana organizzano una giornata per riflettere sul tema dell’alimentazione e dell’agricoltura nei paesi in via di sviluppo e sul ruolo degli attori pubblici e privati toscani nel settore della lotta contro la fame in vista dell’Expo 2015.

La conferenza si terrà martedì 31 marzo a Firenze presso la prestigiosa location del Circolo del Teatro del Sale  in Via de’ Macci, 111r e vede l’intervento dei principali attori istituzionali nel campo della cooperazione e delle principali associazioni che lavorano in questo settore.

Ecco il programma della giornata:

ore 9,30: inizio della sessione mattutina -Registrazione dei partecipanti

  • Saluto ai partecipanti – Sara Funaro, assessore del Comune di Firenze
  • Presentazione e moderazione – Paolo Pardini, caporedattore di Rai 3 Toscana
  • La Cooperazione Toscana nel mondo – Massimo Toschi, consigliere del Presidente della Regione Toscana
  • La Chiesa toscana al servizio della giustizia e della pace – S.E. Mons. Giovanni Santucci, delegato Conferenza Episcopale Toscana
  • Acqua e sviluppo dei popoli – Mauro Perini, presidente di Water Right Foundation
  • Consapevolezza e responsabilità – Fabio Picchi, Teatro del Sale

Coffee break

  • Gli sviluppi dell’agricoltura in Colombia – Gianni Lusena, Console della Colombia
  • Il Tuscan Food Quality Center per EXPO e oltre – Massimo Vincenzini, presidente di Tuscan Quality Food Center
  • La terra, una madre che nutre – Mons. Andrea Pio Cristiani, fondatore del Movimento Shalom ONLUS
  • Conclusione dei lavori – Gianni Salvadori, assessore all’Agricoltura della Regione Toscana

Pausa pranzo

ore 14,30: inizio della sessione pomeridiana

Le Associazioni in opera

  • Cercare l’acqua nei paesi del terzo mondo – Filippo d’Oriano, Acquifera Onlus
  • Lo sviluppo agricolo nel comune di Nagbingou, Burkina Faso – Silvano Orlandi, Cesvium
  • Cibo per tutti. E’ compito nostro. L’impegno Caritas per il cibo come diritto esigibile – Donatella Turri, Caritas Lucca
  • Lavoro e dignità dell’uomo – Claudio Vanni, Fondazione Il Cuore di scioglie
  • Emancipazione delle donne, sviluppo agricolo e sicurezza alimentare in un distretto montano del Nepal – Paola Ciardi, Fondazione Un raggio di Luce
  • Dalla Toscana alle Filippine: approccio comunitario e diritto al cibo per ricostruire l’esistenza dei sopravvissuti al tifone Haiyan – Carla Cocilova, Arci Toscana
  • Progetto Agata Smeralda: prima di tutto la vita e la dignità umana – Mauro Barsi, Progetto Agata Smeralda
  • Prima di tutto l’acqua – Nicola Perilli, Progetto Strutturante Regione Toscana
  • Povertà e legalità – Mamadou Sall, Associazione dei Senegalesi di Firenze
  • L’impegno della Fondazione in Medio Oriente – Andrea Verdi, Fondazione Giovanni Paolo II
  • Interventi liberi e dibattito
  • ore 17,00: Conclusioni – Riccardo Migliori – Presidente di Isiamed.

Dato il numero limitato dei posti a disposizione nel Teatro del Sale, è necessario richiedere il pass di accesso. Maggori informazioni via mail a ilmondochevorrei.fucecchio@gmail.com o ufficiostampa@movimento-shalom.org oppure per telefono allo 0571/400462.

tratto dal sito del Movimento Shalom.

Tutti nello stesso piatto – Tour Toscana 2015

Locandina dal sito dei Gas fiorentini.
Locandina dal sito dei Gas fiorentini.

I Gruppi d’Acquisto Solidale Fiorentini presentano la rassegna cinematografica “Tutti nello stesso piatto – Toscana Tour 2015” che si terrà dal  6 all’8 Marzo 2015 presso il Cinema Odeon di Firenze. Si tratta di una rassegna di Documentari, Film e Corti di animazione incentrati sul cibo, su come gli alimenti che portiamo in tavola vengono prodotti, sulla strada che devono fare prima di arrivare nelle nostre cucine e sull’impatto che hanno a livello ambientale e sociale… La rassegna fiorentina è in collaborazione con l’omonimo festival internazionale che si tiene a Trento e perciò ha come sottotitolo “Tour Toscana 2015“. Tra una proiezione e l’altra interverranno associazioni impegnate nel diritto al cibo, nella sovranità alimentare, al consumo critico e piccoli produttori locali bio, fornitori dei g.a.s.

Prima di mettere il programma vorrei segnalare alcune note per chi vorrebbe vedere i documentari, ma non potrà partecipare alle proiezioni a Firenze.

  • Alcuni di questi film sono reperibili anche online… cercate in rete che magari li trovate. Altri invece vengono proposti occasionalmente da canali culturali come Rai5, Arté, La Effe…
  • Gli organizzatori dei G.A.S. Fiorentini hanno a disposizione alcuni di questi film per proiezioni in circoli, scuole, parrocchie, etc… Chi volesse organizzare una proiezione può contattare gli organizzatori per maggiori informazioni.

PROGRAMMA DELLA RASSEGNA

Venerdì 6 Marzo 2015
ORE 16.00: Aspettando la rassegna
Ingresso speciale a 3€ per gruppi scolastici (min. 8 studenti).
Per prenotare scrivere a: info.tnsptoscana@gmail.com

Film: Lucciole per lanterne
, Regia di Stefano e Mario Martone
Oggi sulla Patagonia cilena incombe il progetto” HidroAysén”, che prevede la costruzione di cinque grandi dighe sui fiumi Pascua e Baker, nella regione di Aysèn. Ciò provocherebbe dissesti ambientali immensi. Muovendosi tra passato e presente, il documentario ricostruisce questi avvenimenti attraverso le lotte di donne che provano a resistere al gigante idroelettrico che sta per calpestare la loro terra, imponendo un’idea di progresso che a loro non appartiene. Un documentario toccante che ben evidenzia lo sfruttamento capitalistico predatorio operato dalle multinazionali in Cile promosse dal precedente governo di Pinochet e che tuttora sussistono.

Film: Toscana mezzadra
, Regia di Massimo Bani
Con formidabile capacità oratoria, Pietro Pinti, recentemente scomparso, Ivo e Luigina descrivono la schiavitù della vita sotto il padrone, le lotte per l’emancipazione, l’abbandono della campagna, la speranza di un ritorno. Sono ricordi e ferite brucianti di una generazione che ha vissuto l’era del tardo feudalesimo terriero. Una testimonianza di una cultura per secoli granitica e di colpo frantumata dalle brame ipnotiche del progresso.

Dopo la visione: Cortometraggio ”Mangiasano 
AgriKulturae Naturalmente: i mercati G.A.S. nell’area fiorentina”

Ore 18.30: Aperitivo – Tutto nello stesso piatto
Aperitivo a cura de “Il pranzo di Babette – Biocatering”
 – Area predisposta al primo piano – Costo 5 Euro

Ore 20.00: Inaugurazione
Apertura della Rassegna – Tutti Nello Stesso Piatto Tour
 Toscana – Edizione 2015. I gruppi G.A.S. Fiorentini danno il
 benvenuto e presentano la rassegna.

Ore 20.30: proiezione 1
Film: L’incubo di Darwin, 
Regia di Hubert Sauper
Durante gli anni Sessanta, nel cuore dell’Africa, nel Lago Vittoria, fu introdotta artificialmente – per un semplice esperimento scientifico – una nuova specie di pesce. Il risultato fu che la Perchia del Nilo in breve tempo provocò l’estinzione di quasi tutte le specie ittiche locali. Oggi enormi cargo ex sovietici atterrano ogni giorno nella zona per caricare il pescato quotidiano e scaricare le loro merci dirette al sud… Sono fucili Kalashnikov e munizioni per le innumerevoli guerre dimenticate che si combattono nel cuore oscuro del continente africano.

Ore 22.30 proiezione 2
Prima della visione: Associazione Shadilly caffè El Bosque

Film: Shady Chocolate, 
Regia di Miki Mistrati
Molte le interviste rivolte ad aziende come la Nestlé, la Rainforest Alliance e la UTZ Certified, sino ad arrivare ai vertici dell’International Cocoa Initiative (di cui sono membri, tra gli altri, la Nestlé e la Ferrero) smascherano molte delle iniziative che queste realtà si vantano di sostenere contro lo sfruttamento dei minori nelle piantagioni di cacao della Costa d’Avorio. Un bellissimo film di denuncia che rappresenta il seguito di “The dark side of chocolate” e che purtroppo è l’ultimo film di Miki Mistrati che ci ha lasciato 2 anni fa.

Film: Up in Smoke, 
Regia di Adam Wakeling
“Up in Smoke” segue il lavoro dello scienziato britannico Mike Hands, che negli ultimi 25 anni ha lavorato alla messa a punto di una tecnica di produzione agricola sostenibile che vada a sostituire l’agricoltura “slash and burn” (“taglia e brucia”) utilizzata nelle foreste pluviali della zona equatoriale. Sono tre i personaggi principali: i due contadini dell’Honduras Faustino e Aladino e lo stesso Mike Hands, che cerca supporto nei politici più influenti per inserire la sua tecnica tra gli argomento di discussione nel Summit di Copenaghen 2009.

Sabato 7 Marzo 2015
Ore 15.30: premiazione concorso ‘Filiera Corti’ 
abbinato alla rassegna – ingresso libero

Ore 16.30: proiezione 3
Prima della visione: Associazione Libera Toscana,

dopo la visione: cooperativa IRIS BIO

A seguire: Cortometraggio ”Mangiasano 
AgriKulturae Naturalmente: i mercati G.A.S. nell’area fiorentina”

Film: GMO – OGM
, Regia di Jeremy Seifert
Negli Stati Uniti stanno partecipando al più grande esperimento mai condotto sugli esseri umani: consumano OGM senza esserne al corrente. I rischi e gli effetti per la nostra salute e l’ambiente sono in gran parte sconosciuti: sempre più studi vengono condotti in tutto il mondo e forniscono solo ulteriori motivi di preoccupazione. Il docufilm racconta la storia della scoperta degli OGM in relazione a tre bambini e al mondo che li circonda. Abbiamo ancora tempo per guarire il pianeta, nutrire il mondo, e vivere in modo sostenibile, ma dobbiamo iniziare ora!

Ore 20.30 proiezione 4 (Anteprima nazionale)
Prima della visione: introdurranno Paola Negri e Adriano Cattanei di IBFAN Italia e dopo la visione dibattito con gli ospiti strairdinari: Patti Rundall e Mike Brady di Baby Milk Action

Film: Tigers, 
Regia di Danis Tanovic
E’ la storia di Ayan è giovane, sposato da poco, i suoi affari non sono molto fiorenti. Ayan è bravo e tenta la fortuna con la multinazionale Lasta. Ma quando scopre gli effetti collaterali del latte in polvere che sta commerciando, il giovane sfida il sistema e i poteri che ci sono dietro. Un dramma, purtroppo ispirato a una storia vera, dal regista Premio Oscar Danis Tanovic, presentato al Festival di Toronto 2014.

Ore 22.30 proiezione 5
Prima della visione: Associazione Genuino Clandestino

Film: Resistenza Naturale, 
Regia di Jonathan Nossiter
il regista di “Mondovino” incontra viticoltori che non si sono piegati alla standardizzazione e hanno uno stretto legame con la terra che coltivano. Alla denuncia unisce l’informazione associandole poi con la scoperta di persone vere che hanno progetti e realizzazioni precise e non sono simbolici combattenti contro i mulini a vento. Non è sempre vero che il rispetto regole e le normative sia un sinonimo di qualità. Un bellissimo film dal sapore e dal gusto di speranza.

Domenica 8 Marzo 2015
Ore 16.00 proiezione 6
Prima della visione: Azienda Floriddia di Peccioli, Associazione “La Leggera” Val di Sieve. Proiezione del cortometraggio: L’equilibrio del matto

Film: La Cosecha
, Regia di Roberto Romano
Un toccante e meraviglioso film sul lavoro minorile nei civilissimi Stati Uniti d’America attraverso la durissima vita di ragazzini nelle fattorie e nei campi quasi in schiavitù. Questo film ci dà la possibilità di entrarare in contatto con questi bambini e ragazzi che sacrificano la loro infanzia per nutrire l’America e, cosa assai più importante per loro, per nutrire le loro famiglie e loro stessi. Candidato all’Academy Award WAR/DANCE. Prodotto da Eva Longoria.

Dopo la visione: Presentazione “Terra Bene Comune

Ore 18.00 proiezione 7
Prima della visione: Azienda EsageRAEE di Bagno a Ripoli

Film: Solar Mama, 
Regia di Mona Eldaief e Jehane Noujaim
Rafea è la seconda moglie di un Beduino che vive in uno dei villaggi più poveri della Giordania. Viene selezionata per frequentare il Barefoot College in India che offre alle donne la possibilità di diventare ingegneri solari, senza bisogno di saper leggere, scrivere o capire l’inglese. Con questi studi lei sarà in grado di portare energia elettrica al suo villaggio. Quando tornerà come prima ingegnere solare femminile, sarà capace di ispirare altre donne del villaggio per unirsi a lei e cambiare vita? Il film unisce il tema della donna e della sostenibilità.

Prima della visione: Gruppo scuole SIP e Lo faccio Bene Cinefest presentano il corto di animazione ‘ E se l’api fusse lavativa?’, 
Associazione Terra libera tutti di Reggello

Film: Daughters of Nigeria, 
Regia di Ilse Van Lamoen
E’ un ritratto intimo di tre donne comuni nel Delta del Niger, che devono riuscire a far quadrare il bilancio contro ogni previsione. Come le loro storie personali raccontano, comincia ad essere chiaro che l’inquinamento ambientale non è l’unica violazione dei diritti umani che colpisce la loro vita. Il film si concentra sulla forza e la resilienza delle tre eroine di tutti i giorni che superano il disagio e danno ai loro figli la speranza di un futuro.

Ore 20.30: proiezione 8
Film: In grazia di Dio
, Regia di Edoardo Winspeare
Finis Terrae, Leuca, il confine. Una famiglia che sta per perdere tutto. Quattro donne diverse tra loro, ma legate in modo indissolubile alla natura e ai luoghi che amano più di qualsiasi altra cosa: la loro casa, la terra a cui appartengono. La crisi economica sembra distruggere tutto, compresi i legami, ma loro non ci stanno. C’è un modo per contrastare tutto ciò: bisogna guardare davvero a ciò che si possiede. I beni dei quali, a volte, il mondo si dimentica. Un bellissimo film di passione e di speranza.

Ingresso singolo (1)
Biglietto intero € 6,00 – Ridotto € 5,00, per studenti,
persone al di sopra dei 65 anni. Riduzione anche per coloro che si presenteranno alla cassa con una copia della rivista Terra Nuova
Abbonamenti (Non nominativi)
•    Biglietto giornaliero del sabato e domenica € 12,00
•    Abbonamento Rassegna € 25,00

1) L‘ingresso singolo include una delle 8 proiezioni da uno a due docu-film, in lingua originale con sottotitoli in italiano, per una durata complessiva di circa 1 ora e 30 minuti di visione.

Il Flusso di conoscenza tra consumatore e cibo, il mostrare, il documentare, il raccontare il processo di produzione che sta dietro quello che mettiamo nel nostro piatto è, oggi più che mai, un Atto Culturale.

La rassegna “Tutti Nello Stesso Piatto Tour Toscana” si svolgerà presso lo storico e prestigioso Cinema Odeon di Firenze, Piazza Strozzi, 50123 Firenze
Contatti: Tel +39 055 295051 – www.odeonfirenze.com

Come è andata a finire la raccolta di indumenti per il centro di prima accoglienza di Augusta.

Foto
Foto “Augusta” by fragavio – flickr

Lo scorso 11 giugno ho pubblicato un post dedicato alla raccolta di indumenti per il centro di prima accoglienza per minori immigrati di Augusta (SR). Si trattava di un’iniziativa spontanea e un po’ improvvisata presa da Barbara e Pamela, due componenti del Gruppo d’Acquisto Solidale di Montagnana (Fi) che sono in contatto diretto con i volontari ad Augusta. L’idea era quella di fare una semplice raccolta di qualche busta da mettere in auto e portare giù in Sicilia in un viaggio che avrebbe fatto una di loro, credo per andare in ferie.

A volte però le cose non vanno come uno può immaginare e capita che le persone si dimostrino più generose di quanto uno possa prevedere in un periodo di crisi come questo. Insomma, un’auto non è bastata…. Ecco che cosa ha scritto Pamela alcuni giorni fa in un suo messaggio inviato alla mailing list dei Gruppi d’Acquisto Fiorentini…

Ciao,
[…]
Già che ci sono ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta di indumenti per le persone che sbarcano in Sicilia: Barbara è riuscita a mandar via ben 91 bustoni, con grande stupore del corriere!

Pamela (GasMontagnana)

 p.s.  Visto che sono a parlare di Gruppi d’Acquisto Solidale vorrei ringraziare il portale più usato in Italia per la gestione automatica degli ordini fra g.a.s. (www.eventhia.com) per aver inserito questo blog fra i links esterni di interesse nazionale per i Gruppi d’Acquisto Solidali. Non credevo di meritare tanto…

A Firenze raccolta di indumenti per il centro di prima accoglienza di Augusta.

Foto
Foto “Augusta” by fragavio – flickr

Ad Augusta (SR) esiste un centro di prima accoglienza che ospita circa 180 minori immigrati e che purtroppo è al collasso (qui una notizia da Siracusanews). Pamela, una cara e fidata amica che abita a Firenze e che è in contatto diretto con i volontari che danno una mano al centro, sta promuovendo una raccolta di vestiario estivo da mandare giù al più presto.

Vi metto il suo appello: se qualcuno potesse portare qualcosa farebbe un bel gesto!

Buongiorno,
allora per il vestiario da mandare al centro di prima accoglienza di Augusta faremo un punto raccolta ad AGRIKULTURAESabato 14 Giugno, dalle 10 alle 12 c/o la BiblioteCaNova Isolotto, in Via Chiusi, 4/3 A –  Firenze. […]
Ricordo che, considerata l’età e la condizione fisica dei ragazzi che arrivano e che vengono ospitati ad Augusta, servono queste cose:
Maglie: taglia S/M
Pantaloni o tute: taglia 40-42
Scarpe: dal num 41 in sù
Biancheria intima: S/M
Tutto, comunque, per maschi dai 10 anni in sù, ESTIVO.

Grazie,
Pamela (GasMontagnana)

Ricordo che Agrikulturae è il Mercato contadino a km 0 che si tiene ogni 2° Sabato del mese nel giardino adiacente alla BiblioteCaNova Isolotto di Firenze, quindi chi verrà a portare degli indumenti avrà l’occasione di acquistare anche degli ottimi prodotti dei nostri agricoltori locali. A questo link trovate tutto il programma del mercatino del 14.6.2014.

Aggiornamento del 16.6.2014

La raccolta di indumenti per il centro di Prima accoglienza di Augusta continua (solo per questa settimana) presso la Bottega del Commercio equo e solidale “Il Bottegotto” in via Modigliani 51 a Firenze (quartiere Isolotto) durante il  normale orario di apertura della Bottega: dal mercoledì al sabato dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:30

Crollo del Rana Plaza ad un anno di distanza: Benetton paghi il risarcimento alle vittime.

Foto tratta dal sito dell'ILRF - International Labor Rights Forum
Foto tratta dal sito dell’ILRF – International Labor Rights Forum

Un anno fa il crollo del Rana Plaza in Bangladesh causò la morte di 1.138 lavoratrici che producevano capi di abbigliamento per molte catene di moda occidentali. Ad oggi queste multinazionali non hanno ancora risarcito i parenti delle vittime: vi lascio con quanto scritto dai promotori della campagna Abiti puliti e vi prego di leggere e firmare, più in basso la petizione lanciata dall’International Labor Rights Forum da inviare a Benetton. Domani in Italia festeggeremo il 25 Aprile pensando a tutti coloro che hanno liberato la nostra nazione dalla dittatura fascista. Credo che adesso sia l’ora di mouversi per liberarci dalla nuova dittatura liberista delle multinazionali che, in nome della finanza e del profitto ad ogni costo, schiavizzano, precarizzano e uccidono milioni di esseri umani.

Rana Plaza, un anno dopo. Azioni in Italia e nel mondo per chiedere i risarcimenti delle vittime (tratto dal sito di Abitipuliti.org)

Un anno dopo il crollo del Rana Plaza i marchi che si rifornivano presso le aziende ospitate da quel palazzo non sono ancora riuscite a predisporre adeguati finanziamenti per risarcire le vittime e i familiari dei 1.138 morti.

Nonostante sia stato siglato un accordo innovativo tra marchi, governo del Bangladesh, lavoratori, sindacati nazionali e internazionali e ONG, supervisionato dall’ILO, per predisporre un programma di risarcimento delle vittime del Rana Plaza inclusivo e trasparente, conosciuto come l’Arrangement, il Donor Trust Fund volontario istituito per raccogliere le donazioni è ad oggi tristemente sotto finanziato. Un anno dopo il crollo i marchi e i distributori hanno contribuito con soli 15 milioni di dollari, appena un terzo dei 40 milioni necessari.

“I grandi marchi internazionali della moda hanno nuovamente fallito nel garantire il rispetto dei lavoratori che producevano per loro.” dichiara Deborah Lucchetti della Campagna Abiti Puliti, “Oggi, violando il diritto dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime del Rana Plaza a ricevere il giusto risarcimento per un disastro che poteva e doveva essere evitato, i marchi europei e nord americani infliggono a migliaia di persone una sofferenza continua, ingiusta e intollerabile. Se poi guardiamo ai profitti realizzati dalla Famiglia Benetton nel 2012” continua Lucchetti “constatiamo che la richiesta di 5 milioni di dollari per il Fondo di risarcimento equivale appena all’1,4% degli utili realizzati da gruppo, una percentuale davvero marginale per un’azienda che deve il suo successo economico anche al lavoro sottopagato e rischioso dei lavoratori bangladesi. Non ci sono scuse per non pagare, le imprese coinvolte devono assumersi le proprie responsabilità, è una questione di diritti e di civiltà.

Per celebrare il primo anniversario dal crollo, attivisti, cittadini e cittadine in tutto il mondo entreranno in azione al fianco dei familiari delle vittime. In Italia, fra le iniziative di pressione verso le imprese italiane Benetton, Manifattura Corona e Yes Zee in favore della costituzione del Fondo di risarcimento, il 24 aprile saranno organizzati:

Firenze | ore 12: Flash mob in Piazza Santa Trinità a cura di EU-ROPA progetto artistico della Compagnia Insomnia dedicato al tema dei diritti umani nell’industria dell’abbigliamento in collaborazione con Filctem-CGIL, Mani Tese Firenze, ACU Toscana e Villaggio dei Popoli
Milano | ore 15: Flash mob in Piazza Duomo a cura di Price is Rice in occasione del Fashion Revolution Day e in collaborazione con Abiti Puliti
Treviso | h.10-19: Palazzo dei 300, mostra L’arte del lavoro a cura Ass. culturale Pulperia in cui saranno ospitati immagini e materiali sul Rana Plaza.

Saranno inoltre organizzate iniziative di sensibilizzazione e raccolta firme a sostegno della petizione internazionale verso Benetton in diverse Botteghe del Commercio Equo e solidale.

A Dhaka, lavoratori e sindacalisti ricorderanno con una serie di eventi tutti coloro che hanno perso la vita quel giorno: tra i vari eventi si potrà assistere al racconto delle vittime presso il Worker Solidarity Center a Dhaka e ad una catena umana sul luogo del crollo.

A livello internazionale, l’Asia Floor Wage Alliance, la Clean Clothes Campaign, l’International Labor Rights Forum (ILRF), il Maquila Solidarity Network e il Worker Rights Consortium organizzeranno eventi commemorativi nelle strade dello shopping e in spazi pubblici.

La richiesta di tutti sarà che i marchi che continuano a rifiutarsi di contribuire al Donor Trust Fund facciano dei versamenti significativi e in tempi rapidi. Tra questi le aziende italiane Benetton, Manifattura Corona e Yes Zee. E poi Adler Modermarkte, Ascena Retail, Auchan, Carrefour, Cato Fashions, Grabalok, Gueldenpfennig, Iconix (Lee Cooper), J C Penney, Kids for Fashion, Matalan, NKD e PWT (Texman), tutte aziende che avevano produzioni al Rana Plaza durante il crollo e poco prima.

Liana Foxvog dell’ILRF aggiunge: “Children’s Place, il cui CEO ha guadagnato 17 milioni di dollari lo scorso anno, ha pagato una cifra pari a soli 200 dollari per famiglia. L’azienda considera davvero la vita delle persone così a buon mercato? Devono pagare di più. I bambini rimasti orfani, i lavoratori rimasti senza arti, le famiglie che hanno perso chi portava l’unico reddito, contano su un risarcimento adeguato ai loro bisogni fondamentali

Il Donor Trust Fund è aperto a donazioni volontarie ed è supervisionato dall’ILO come attore neutrale. “Per raggiungere l’obiettivo dei 40 milioni di dollari è anche necessario che il Governo e gli industriali del Bangladesh aumentino i loro contributi. Parallelamente anche i governi Usa e Ue devono fare passi immediati e concreti per assicurarsi che le aziende dei loro paesi paghino quanto è necessario: esattamente quanto abbiamo chiesto al Governo e alle istituzioni italiane durante il tour con Shila Begum, sopravvissuta del Rana Plaza, lo scorso 1 di aprile durante le audizioni con il sottosegretario al lavoro Teresa Bellanova, la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli, la Presidente della Camera Laura Boldrini e il Presidente della Commissione Diritti Umani Luigi Manconi” ha dichiarato ancora Deborah Lucchetti.

Dal 24 marzo scorso il processo di risarcimento è iniziato e si sta lavorando perché tutti coloro che hanno perso un famigliare o sono rimasti intrappolati nella fabbrica ricevano adeguato risarcimento. “Se mancano i fondi, allora non saremo in grado di fare un buon servizio a queste persone e la situazione si farà molto difficile” ha concluso il Dott. Mojtaba Kazaki, il Commissario Esecutivo dell’Arrangement.

Tratto dall’articolo “Rana Plaza, un anno dopo. Azioni in Italia e nel mondo per chiedere i risarcimenti delle vittime” pubblicato sul sito di Abitipuliti.org

Articolo che accompagna la petizione da inviare a Benetton, (tratto dal sito dell’ILRF – International Labor Rights Forum)

Foto tratta dal sito dell'ILRF - International Labor Rights Forum
Foto tratta dal sito dell’ILRF – International Labor Rights Forum

Benetton è stata di nuovo colta in fallo. Un’inchiesta giornalistica ha scoperto che non aveva rispettato gli obblighi previsti dall’Accordo sulla sicurezza e la prevenzione degli incendi, dopo che due imprese sue fornitrici non erano state riscontrate nella lista pubblica presente sul sito dell’Accordo. Una verifica condotta dal team dell’Accordo ha dimostrato che Benetton ha atteso almeno quattro mesi prima di rendere pubbliche queste aziende agli ispettori, poco prima che la trasmissione andasse in onda. Tutti i marchi sono vincolati a sottoporre gli indirizzi dei nuovi fornitori entro un mese dall’avvio della produzione.

Benetton sembra abituata a non prendersi responsabilità. Dopo che prodotti a marchio Benetton sono stati ritrovati tra le macerie del Rana Plaza, il palazzo crollato dove almeno 1.138 persone hanno perso la vita lo scorso 24 aprile 2013, l’azienda ha negato di avere rapporti con la fabbrica fino a quando fotografie con prodotti a marchio trovati tra le macerie hanno fatto il giro del mondo. Per più di sei mesi Benetton ha rifiutato di assumere qualunque responsabilità per il risarcimento, fino a settembre, quando ha deciso di unirsi al comitato internazionale istituito per la definizione e l’erogazione dei risarcimenti ai lavoratori. Due mesi dopo ha lasciato il negoziato e oggi rifiuta di dare risposte concrete ai lavoratori.

Adesso, quasi un anno dopo l’orribile disastro del Rana Plaza, Benetton non ha ancora messo un centesimo nel Rana Plaza Trust Fund che sta raccogliendo i fondi per il risarcimento dei lavoratori feriti e delle famiglie dei deceduti.

Benetton deve cambiare attitudine. Scrivi a Benetton che la vita dei lavoratori vale e chiedigli di fare un versamento immediato di 5 milioni di dollari nel Rana Plaza Donors Trust Fund.

Foto e testo tratti dalla pagina della petizione da inviare a Benetton sul sito dell’ILRF – International Labor Rights Forum

Purtroppo il flash mob a Firenze, ormai già passato,  è stato fatto ad un orario impossibile per chi lavora. Peccato ci sarei andato volentieri…