Rape sul faccialibro…

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Foto “Facebook” by Massimo Barbieri – Flickr

Un paio di giorni fa accendo il computer e trovo la richiesta di amicizia su Facebook di un mio cugino, che non vedo da quasi dieci anni. Uno di quei parenti che ormai frequento solo in occasione di matrimoni (sempre più rari) e di funerali (ahimè, più frequenti).

Più per educazione che per altro concedo l’amicizia, che tanto ormai non si nega a nessuno e per curiosità vado a sbirciare nel suo profilo. Foto delle vacanze, delle figlie diventate grandi, di mia zia e un po’ di post condivisi… Essendo vicini a Natale il cuginetto condivide diverse foto di presepi solo che come didascalia hanno delle frasi piuttosto inquietanti sull’obbligo di farli in ogni scuola per rispettare la nostra cultura, a cui seguono foto di crocifissi che non vanno rimossi dalle aule e così via… Ok, lo sapevo, il cugino fa parte del ramo bigotto della famiglia, il ramo dello zio prete e quindi c’era da aspettarselo… ma non mi aspettavo frasi così forti, direi quasi violente sotto a quei dolci presepi. La spiegazione arriva scorrendo il profilo quando, in periodi antecedenti al Natale, il cugino condivide delle foto di giovanotti rasati, palestrati e con t-shirt nere con su scritto che le case popolari devono andare solo agli italiani ed altre amenità simili (e a volte pure peggiori)!

Ecco! Un altro che ha capito tutto del Cristianesimo e dello spirito del Natale… Uno che ama così tanto quei cristi  di legno o di gesso che li userebbe ben volentieri come clave contro quegli altri… quei poveri Cristi in carne e ossa che hanno la sola colpa di avere la pelle un po’ più olivastra di lui e di fuggire da guerre e miseria.

In fondo Facebook ha fatto ancora una volta il suo sporco lavoro: ha dimostrato che per certi cugini gli anni passano invano e che è inutile cercar di cavar sangue da una rapa. Trent’anni in più, una moglie e due figlie non fanno nascere il sangue nelle rape!

Come è andata a finire col quadro che turba i legali di Facebook…

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Foto “Painting – L’Origine du Monde (The Origin of the World)” by fmpgoh – flickr

Ricordate il mio post (qui il link) in cui vi raccontavo della disputa legale in Francia tra un appassionato d’arte e Facebook in merito al quadro  l’Origine del Mondo di Gustave Courbet del 1866? Volete sapere come è andata a finire?

L’avvocato di Facebook voleva far valere la clausola sottoscritta dagli utenti del Social network in fase di apertura del proprio profilo,  dove si dice che l’unico foro competente per le liti sul social network sia un tribunale della California, dove ha sede la multinazionale. Il Tribunale de Grande Istance de Paris ha invece deciso che le controversie sulle limitazioni alla libertà di espressione sono di competenza della giustizia francese e quindi ha fissato la prima udienza al 21 maggio prossimo. Quella che sembrava soltanto una questione “pruriginosa” sta diventando una lotta contro lo strapotere delle multinazionali e la scelta del Tribunale francese ribadisce che, alla faccia delle varie clausole vessatorie, ogni Stato è e rimane sovrano in casa propria! Insomma, in attesa del processo, il piccolo professore-David ha già fatto tremare Facebook-Golia.

A seguito della figuruccia mondiale pare che nel frattempo i legali di Facebook abbiano dichiarato che “gli standard della comunità si sono evoluti” accettando i nudi artistici, purché non fotografici. Invece le foto delle mamme mentre allattano i loro bimbi pare che per Facebook rimagano ancora “materiale pornografico”… Secondo me sono sempre le solite paturnie dei bacchettoni americani: le foto di un capezzolo turbano i minorenni, le armi in vendita libera no, tanto che a 13 anni puoi sterminare la tua famiglia se non ti piace la cena (vedi questo articolo di Repubblica).

McDonald’s rifiuta un panino ad un ragazzo down per 25 centesimi.

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Foto “No Mcdonald’s” by Barb Dybwad – flickr

Secondo Wikipedia (qui) McDonald’s è la più grande catena di fast food del mondo con un fatturato, dati del 2012, di  27,56 miliardi di dollari… (lo scrivo così perchè non vorrei imbrogliarmi con le decine di zeri mettere dopo le cifre)… Però McDonald’s è anche la catena che a Cecina (Li) avrebbe negato un hamburger ad un ragazzo con la sindrome di Down per 25 centesimi di euro. Fortunatamente altri clienti, più sensibili dei dipendenti e dei gestori del fast food, hanno messo mano al borsellino salvando il ragazzo da una situazione veramente umiliante, … Ecco cosa ha scritto il Tirreno:

Gli mancano pochi centesimi, niente panino al ragazzo down. Cecina: il caso al McDonald’s, un altro giovane in fila alla cassa gli ha dato i soldi che non aveva. Proteste su Facebook, il titolare della paninoteca: «Mi dispiace, ma non c’è stata discriminazione»” di Maria Meini.

CECINA. Gli mancavano pochi centesimi, ma la risposta è stata inflessibile: niente panino. È successo all’ora di pranzo di martedì 3 al McDonald’s di Cecina. Una scena che non è passata inosservata ad alcuni ragazzi in fila alla cassa della paninoteca di via Montanara, che hanno espresso il loro sdegno attraverso un messaggio sulla nostra pagina Facebook. Anche perché il panino negato era quello di un ragazzo down. Il giovane aveva preso un menù da 7 euro e 65, con una coca grande e quattro cheesburger, e ha pagato con un buono pasto. Gli mancavano 25 centesimi. Si è frugato nelle tasche ma non arrivava alla cifra, mancavano ancora pochi spiccioli. La cassiera si è rivolta alla caporeparto, e gli ha dato la risposta negativa: dobbiamo togliere un panino.

Ma dietro al ragazzo un altro giovane in fila si è subito offerto di pagare la cifra mancante: 15 centesimi (o forse addirittura 5 secondo altri due testimoni che ci hanno contattato su Facebook). Ha aggiunto le monetine e il giovane down ha potuto riavere il suo menù completo e si è seduto a un tavolo per mangiare.
Una scena che è durata pochi minuti, ma alcuni ragazzi in fila alla cassa hanno assistito con imbarazzo, e hanno affidato a Facebook il loro sdegno. «Possibile – raccontano – che con tutta la carne che viene buttata ogni giorno nella spazzatura un ragazzo down non possa avere il suo hamburger per pochi centesimi? È una cosa intollerabile. Eravamo pronti ad aiutarlo, ci ha preceduto il ragazzo in fila davanti a noi. Quando ha visto che aveva svuotato le tasche e gli mancavano cinque centesimi si è subito offerto di darglieli. Ma il punto è: se il giovane down fosse stato solo, se non ci fosse stato nessuno pronto ad aggiungere quei pochi centesimi mancanti, il personale della paninoteca gli avrebbe negato il panino».

Abbiamo interpellato il titolare del McDonald’s di via Montanara. Roberto Creati ha fatto una verifica perché martedì 3 non si trovava nel negozio di Cecina e molto correttamente ci ha ricontattato dopo aver parlato con il personale della paninoteca, confermando l’accaduto e fornendo la sua spiegazione. «Il giovane – racconta – intorno alle 12,30 si è presentato alla cassa con un menù da 7,65 euro, comprendente una coca grande e quattro cheesburger. Ha pagato con un buono pasto, da cui mancavano 15 centesimi. La commessa ha chiesto cosa fare alla manager e ha fatto quello che facciamo con tutti: gli ha detto di lasciare un panino, ma un altro ragazzo in fila gli ha dato i 15 centesimi e ha potuto riavere l’intero menù».

Non si poteva fare un’eccezione? «Non c’è niente di particolare in questo comportamento – dice Creati -: ci sono prezzi fissi esposti, e noi applichiamo le stesse regole con tutti, altrimenti sarebbe razzismo al contrario. C’è da dire poi che una commessa passa centinaia di scontrini al giorno e mi ha detto che non si è accorta che il ragazzo fosse down. Ma ci tengo a dire che non c’è nessuna discriminazione. Anzi, se il ragazzo o i suoi familiari si sono risentiti mi piacerebbe poterci parlare proprio per dire loro che non c’è stato nessun intento discriminatorio. La cosa si è risolta in modo talmente veloce, con l’intervento dell’altro ragazzo che ha aggiunto la cifra mancante, e senza proteste, che il personale non ci ha neppure fatto caso. Ma, ripeto, mi dispiace, e parlerei volentieri coi familiari per poterli rassicurare».

Uno dei messaggi-testimonianza postati sulla nostra pagina Facebook [ovvero del quotidiano il Tirreno]

Mi trovavo in cassa a pagare il mio menù. E accanto a me, nell’altra cassa, si trovava un ragazzino down che aveva ordinato il suo menù. Ma al momento di pagare gli mancavano pochi centesimi. Quando lui gli ha detto di non avere altri soldi la cassiera, dopo aver consultato la responsabile, ha deciso di togliere il panino dal menù del ragazzo (a quel punto un ragazzo che era dietro di lui ha anticipato me e altri ragazzi offrendosi di pagare la differenza). Ma se questo ragazzo fosse stato da solo? Avrebbe dovuto rinunciare al suo panino per pochi centesimi? Possibile che un azienda come McDonald’s non possa rinunciare ad un buco di qualche centesimo per non negare ad un ragazzo disabile un menu completo quando vengono buttati quintali di carne al giorno da McDonald’s?

tratto dall’articolo “Gli mancano pochi centesimi, niente panino al ragazzo down” di Maria Meini pubblicato su Il Tirreno del 3 Marzo 2015.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano della vicenda le persone che lavorano e/o vivono quotidianamente con i ragazzini down, perchè credo che se da un lato è doveroso integrarli al meglio delle loro possibilità, non possiamo essere così insensibili da non capire che sono ragazzi che comunque meritano attenzioni particolari e un minimo di buonsenso… Il rispetto ferreo delle regole e la scusa del “razzismo al contrario” mi sembra invece che nascondano una totale mancanza di sensibilità da parte del personale del fast food.

Qui mi fermo e non aggiungo altro, anche perchè quando leggo di “gente che ha soltanto obbedito e rispettato le regole”,  non saprei dire perchè, ma di solito mi viene in mente la città di Norimberga…

C’è un quadro che turba i legali di Facebook…

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Foto “Painting – L’Origine du Monde (The Origin of the World)” by fmpgoh – flickr

Poniamo che siate uno storico dell’arte, oppure no, che siate un semplice turista in gita a Parigi che è andato come milioni di altre persone al Musée d’Orsay e che ha fotografato uno dei quadri  più famosi del Museo: l’Origine del Mondo di Gustave Courbet del 1866. Guardatevi bene dal postare la foto su Facebook perchè, come molti altri utenti verrete bannati e censurati per pubblicazione di materiale “pornografico” e il vostro account potrebbe venir chiuso per alcuni giorni o addirittura per sempre.

E’ già successo all’artista danese Frode Steinicke che aveva usato l’immagine per promuovere una trasmissione sulla storia dell’arte del secondo canale pubblico danese Dr2 (qui) e ad altre persone tra cui, nel 2011, ad un appassionato d’arte francese, professore scolastico e padre di tre figli che aveva pubblicato una foto del quadro col link ad un documentario prodotto dalla tv culturale franco-tedesca Arté. L’internauta francese, dopo la chiusura del suo account, non si è perso d’animo e si è rivolto alla giustizia. Consigliato dall’avvocato di Nantes, Stéphane Cottineau,  in nome della libertà d’espressione e del diritto alla cultura ha chiesto la riattivazione dell’account e 20.000€ di danni morali derivati dalla chiusura del proprio profilo.

Madame Caroline Lynnaz, avvocato del gigante americano, sta cercando di far valere la clausola sottoscritta dall’utente di Facebook,  in fase apertura del conto,  dove si dice che l’unico foro competente per le liti sul social network sia un tribunale della California, dove ha sede la multinazionale. Avete presente quelle noticine che nessuno legge ma che tutti sottoscriviamo quando  clicchiamo sul pulsante “Accetto” per iscriversi ad uno dei tanti servizi online?

L’avvocato Stéphane Cottineau ha ribadito che si tratta di una clausola vessatoria e, che se così fosse, sarebbe gravissimo perchè vorrebbe dire che nessuno dei 22.000.000 di utenti francesi di facebook, in caso di lite,  potrebbe mai portare la multinazionale davanti alla giustizia della propria nazione…

La decisione verrà presa il prossimo 5 Marzo dal Tribunal de Grande Instance de Paris.

Per approfondire:

p.s. Facendo alcune ricerche per fare questo post ho scoperto che Facebook sarebbe così “bacchettone” da impedire perfino la pubblicazione di madri che allattano i propri neonati…

Gaza, l’Ucraina, Mossul: prima capire, poi parlare e agire per la pace…

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Foto “Dove” by helga tawil souri – flickr

E’ da settimane che vorrei scrivere qualcosa sulle crisi che stanno insanguinando il mondo: Gaza, l’Ucraina, Mossul, adesso la Libia e poi la mai dimenticata Siria. Sono in difficoltà perchè il web è pieno di foto raccapriccianti e soprattutto di commenti di parte, a volte estremamente violenti e faziosi. C’è chi, per arrivare alla pace, propone ancora una volta violenza su violenza e c’è  poi gente che, pur di portare acqua al proprio mulino, fa di tutta l’erba un fascio  ignorando la realtà e non distinguendo fra giochi di potere, religioni, interessi economici e culture.

Prendiamo ad esempio Gaza: è indubbio che in questo grave conflitto c’è una grande sproporzione delle forze in campo. Premesso che ogni vittima merita il nostro rispetto e le nostre preghiere, basta contare il numero dei morti da entrambe le parti per capire che c’è qualcuno che sta esagerando: quanti civili e bambini israeliani sono morti in questa guerra? E quanti civili e bambini palestinesi? Le cifre dicono che c’è veramente Davide contro Golia e Davide non è sicuramente israeliano. Eppure leggo blog di simpatizzanti del governo di Israele che inneggiano alla guerra, compreso qualcuno che arriva a dire che molte delle foto dei bambini uccisi a Gaza siano dei falsi photoshoppati. Allo stesso tempo leggo blog dove, per proteggere i palestinesi, si inneggia all’antisemitismo e a raccapriccianti soluzioni naziste, ignorando che c’è una bella differenza fra il governo guerrafondaio di Israele e le persone di religione ebraica. Tanti ebrei, in Israele e in tutto il mondo, sono contro la  guerra di Benjamin Netanyahu e spesso lavorano per la pace insieme ai Palestinesi, eppure sono ignorati dai media e non fanno notizia.

Se ci spostiamo a Mossul in tanti ci siamo indignati giustamente per la persecuzione dei cristiani, la cacciata dalle loro case e per la distruzione dei monumenti, come la tomba del profeta Giona. Però è altrettanto ingiusto chi, usando questi drammi, fomenta la lotta contro tutti i musulmani, compresi quelli che vivono pacificamente nelle nostre città, e che niente hanno a che vedere con i criminali jihadisti che vogliono costruire il califfato in Iraq. Basta leggere un po’ di stampa per scoprire che la ferocia dei jihadisti abbatte anche le moschee e colpisce allo stesso modo cristiani e musulmani sciti (ad esempio ad entrambi viene negata la distribuzione di razioni alimentari). Allo stesso tempo molti giovani musulmani iracheni riempiono i social network con la frase “Siamo tutti cristiani” ricordando che in Iraq la convivenza fra musulmani e cristiani caldei dura da oltre un millennio.

Per concludere rimane  la diatriba geopolitica dell’Est Europa, dove la Russia e i paesi occidentali stanno tirando l’Ucraina da una parte e dall’altra, per porla sotto la propria sfera economica e politica. Se leggete la stampa occidentale vi diranno che i Russi sono i cattivi che armano i filorussi per strappare l’Ucraina all’occidente e per impedire elezioni democratiche. Se leggete la stampa russa scoprirete che da ormai più di venti anni l’Unione Europea e gli Usa versano milioni di dollari per “comprarsi” l’Ucraina con governi fantocci filooccidentali. Purtroppo temo che abbiano ragione entrambi i contendenti, che la guerra potrebbe durare a lungo e che a rimetterci saranno sempre i soliti, cioè la popolazione…

Ecco, prima di fare post pieni violenti e pieni di sentenze  contro gruppi indistinti di persone (i russi, gli ebrei, gli islamici, gli extracomunitari, etc…) mi piacerebbe che ognuno si informasse bene per capire come stanno veramente le cose, perchè non è mai tutto bianco e tutto nero, perchè anche tra i “cattivi” a volte ci sono dei buoni che lavorano per la pace e perchè a volte alcuni di quelli che ci vengono presentati come “buoni” seguono interessi nascosti che sono tutt’altro che pacifici.

Mi piacerebbe che chi ha a cuore la pace, prima di scrivere un post, di twittare, di condividere qualcosa su facebook o di fare qualsiasi iniziativa in merito, si ricordasse un principio banale: se per denunciare o rimuovere un’ingiustizia o una violenza, si commettono, si fomentano o anche solo si inneggia ad altre ingiustizie e altre violenze, la spirale d’odio non avrà mai fine.

Diceva Gandhi: «Occhio per occhio e il mondo diventa cieco»

Tante novità dal Movimento Shalom…

Foto "Agenda 2013 - Bocelli" dal sito del Movimento Shalom.
Foto “Agenda 2013 – Bocelli” dal sito del Movimento Shalom.

E’ da tanto tempo che non dedico un post alle attività del Movimento Shalom: lo faccio adesso cercando di recuperare un po’ del tempo perso, perchè in questo periodo ci sono state tante novità che meritano di essere raccontate…

  • Innanzitutto il Movimento Shalom ha un sito internet completamente nuovo. Più bello, colorato, simpatico, ma soprattutto più chiaro, più ordinato e continuamente aggiornato.
  • E’ uscito il nuovo numero del giornalino trimestrale del Movimento che potete scaricare in pdf anche da questo sito (qui l’ultimo numero, qui anche i numeri precedenti): la copertina è dedicata all’illustrazione del bilancio di Shalom del 2011 col riepilogo di tutte le iniziative portate avanti dall’associazione. Degni di attenzione sono anche i racconti dei volontari che la scorsa estate sono stati in Africa: a Jukumu Letu in Kenya, a Gorom Gorom in Burkina Faso e quello dei medici che hanno attraversato il Senegal con la Carovana della Salute.
  • Stanno partendo tutte le iniziative Natalizie (di cui mi occuperò dettagliatamente in un prossimo post) tra cui la nuova Agenda settimanale del 2013 che ospiterà delle bellissime foto e sarà dedicata alle “Donne d’Africa” e che ha trovato in Andrea Bocelli un grande testimonial. I proventi della vendita (costo 20€) verranno devoluti ai progetti per il microcredito a favore delle donne africane.
  • Oltre al nuovo sito web, il Movimento è presente adesso anche nei più famosi social network come Facebook, Twitter e Youtube.
  • Infine da Settembre il Movimento cura anche una trasmissione televisiva settimanale intitolata “Peace maker” che va in onda il Mercoledì alle ore 21.00 su Antenna 5 (canale 72 del digitale terrestre in Toscana) e le cui puntate, grazie a Dio,  sono visibili anche su youtube, perchè altrimenti io me le perderei tutte (a quell’ora sono di ritorno dal mio allenamento…). Comunque qui sotto vi metto tutte le puntate fino ad oggi.

Nona puntata

Ottava puntata

Settima Puntata

Sesta Puntata

Quinta puntata

Quarta puntata

Terza puntata

Seconda puntata

Prima puntata

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p.s. Se qui sotto vi capita di vedere uno spot pubblicitario, sappiate che è stato messo automaticamente dalla piattaforma WordPress, contro la mia volontà. Vi invito ad usare Adblockplus per rimuovere la pubblicità dai siti che state visitando. Grazie.

Da oggi il blog è anche su Facebook.

Foto "facebook logo" by AJC1 - flicrk
Foto “facebook logo” by AJC1 – flicrk

Da oggi questo blog è leggibile anche su facebook e lo potete trovare a questa pagina:

http://www.facebook.com/UnPoDiMondo

Era da tempo che pensavo a questo passo e così, dopo aver valutato i pro e i contro, ho deciso che il gioco valeva la candela e stamani, visto che avevo un po’ di tempo libero, ho finalmente creato la pagina.

Sulla pagina di facebook ho ancora un sacco di piccole cose da mettere a posto, ma mi sembra che, pur essendo alquanto spartana, al momento funzioni… Per i ritocchi c’è tempo…

Beh, o qui sul blog o là sul libro delle facce… siete sempre invitati a venire a leggere,  commentare e magari cliccare su “mi piace”. Grazie

Il giornalino di Shalom… da questo numero scaricabile on line…

Come ben sanno i miei lettori faccio parte del Movimento Shalom.  Il Movimento, fondato nel 1974 in provincia di Pisa da D. Andrea Cristiani, è oggi una Onlus la cui storia e le cui  finalità sono ben descritte in questa pagina di presentazione sul sito ufficiale del Movimento. Io l’ho scoperto alcuni anni fa, grazie alle adozioni a distanza che abbiamo fatto con la mia famiglia in Africa e India, e devo dire che, visti gli ideali del gruppo (pace, non violenza, solidarietà ai più poveri) mi sono sentito subito a casa. In breve si potrebbe descrivere la onlus come un movimento laico di ispirazione cattolica che al suo interno raggruppa persone di religioni ed idee politiche diversissime, ma tutti accomunati dall’attenzione per la mondialità, la giustizia, l’uguaglianza, la pace, la difesa e promozione dei diritti umani.

Da quest’anno il giornalino trimestrale che viene inviato ai membri del gruppo ha cambiato  veste grafica ed è disponibile anche in formato elettronico per essere scaricato liberamente dal sito del Movimento (qui), oppure anche da questo blog (qui, oppure cliccando sulla foto della copertina in fondo a questo articolo oppure nel banner nella colonna a destra).

Vi invito, se vi va, a scaricare il file, a sfogliarlo, leggerlo e se magari vi piace a girarlo via e-mail ad amici e parenti. Se avete un blog, un sito internet  o una pagina su facebook potete copiare e incollare i contenuti del giornale citando la fonte, come è scritto nella seconda pagina del giornalino: “La testata autorizza la riproduzione dei testi e delle foto e invita a citarne la fonte.”

Non sto a raccontarvi quello che c’è scritto nelle 28 pagine ma vi segnalo 3 interessanti articoli che meritano una lettura.

  • In copertina e a pagina 6 e 7 l’inaugurazione della casa famiglia “Fojer St. Joseph” con la storia di Madame Bernadette. Questa donna poverissima aveva iniziato ad accogliere presso la sua capanna i bambini orfani e abbandonati del suo villaggio (Nouna in Burkina Faso). Grazie al progetto e al lavoro di oltre 5 anni, portato avanti dalla sezione di Prato del Movimento Shalom, finalmente lo scorso Gennaio è stata inaugurata la tanto agognata casa famiglia.
  • A pagina 4 e 5 un interessante articolo di Severino Saccardi (direttore della rivista Testimonianze) sul rapporto tra l’attuale crisi economica, la caduta dei valori e le conseguenze sociali e antropologiche che l’evolversi della crisi potrebbe portare nel prossimo futuro.
  • Infine segnalo ai blogger l’articolo di Elia Mannucci “Informazione 2.0. Mi piace” a pagina 17, in cui viene trattato il ruolo della rete e dei social network nella diffusione democratica delle informazioni, soprattutto di quelle che partono dal basso e che vengono divulgate dalla gente comune… Persone come me  e come voi, definite “portatori sani di interesse per la verità”, rispetto ai giornalisti professionisti che spesso invece sono al servizio delle lobbies e dei potentati economico finanziari…

Se volete dare un’occhiata al giornalino, cliccate sulla foto e … Buona lettura.

 Trimestrale "Shalom" n. 1/2012
Trimestrale "Shalom" n. 1/2012

Natale Solidale: cominciamo con l’Equagenda 2012!

Foto "Equagenda 2012" by unpodimondo - flickr
Foto "Equagenda 2012" by unpodimondo - flickr
Natale solidale
Natale solidale

Se siete iscritti su Facebook e vi interessa il commercio equo e solidale c’è un piccolo gruppo che si chiama Equogioco e che ogni tanto organizza un giochetto con premi rigorosamente del commercio equo e solidale. Il gioco consiste nell’indovinare alcuni oggetti in vendita nelle botteghe del mondo ed è un modo simpatico per far incontrare e conoscere le persone, le associazioni e i produttori che gravitano nel mondo del Commercio Equo e Solidale. Fra i tanti promotori del gruppo ci sono Equoland (la fabbrica di cioccolato di Calenzano), l’Emporio Equo Solidale di Marina di Pisa e l’Associazione delle  Botteghe del Mondo.

Io ho vinto un paio di volte e uno dei premi che mi sono portato a casa è l’Equagenda 2012, che non conoscevo ma che mi è piaciuta subito e l’ho adottata come mia agenda del 2012. L’agenda è fatta in carta riciclata, è compresa di  matitina,  ha una bella grafica, ma soprattutto ha dei  contenuti molto interessanti…

Ogni mese due paginette trattano di un tema di attualità, visto secondo l’ottica dell’economia solidale e del consumo critico: dalla tutela degli animali, al nucleare, dalla precarietà alla legalità, dalla fame nel mondo al lavoro minorile. Ogni settimana è invece accompagnata da una serie di bei pensieri, scritti da alcuni ragazzi delle Scuole Medie  di Pisa, Montecatini Terme e della regione del Kivu in Congo… Ve ne metto uno a titolo di esempio… gli altri ve li metterò sul blog nel corso del  2012…

I semi di pace devono essere coltivati con calma ed impegno se si vogliono ottenere buoni frutti.

tratta dalla settimana dal 18 al 24 Giugno 2012 della Equagenda.

L’agenda è prodotta dalla Onlus Emporio Equo e Solidale di Marina di Pisa, all’interno e a favore del Progetto solidale  “Prati” in Indonesia che coinvolge una trentina di famiglie che producono oggetti di artigianato.

Chi non ha la fortuna di vincerla, può richiedere la Equagenda 2012 nelle Botteghe del Commercio Equo e solidale al costo di 10,00€

Un video sul progetto Prati

Natale Solidale 2011!

Natale solidale
Natale solidale by unpodimondo

Tra poco sarà Natale, tutte le strade si riempiranno di luminarie e inizierà la caccia al regalo. Con questo semplice disegnino  il blog lancia una piccola iniziativa… quella di segnalare alcune idee solidali per i regali di Natale… Regali originali e simpatici che, mentre fanno felice un nostro amico o parente, donano un sorriso e un po’ di felicità anche ad altre persone, magari meno fortunate di noi…

Si può (anzi si dovrebbe) essere contrari alla trasformazione del Natale nella solita festa consumistica ma alla fine, volenti o nolenti,  qualche regalo da fare  ci scappa sempre! Allora facciamo in modo di mettere sotto l’albero un… “Natale Solidale” che scaldi i cuori di tante persone…

Nei prossimi giorni scriverò alcuni post con delle idee… Qui sotto (e nella pagina apposita che vedete in alto) troverete il riassunto di tutto quello che è stato presentato e che presenterò in futuro…

E se avete anche voi delle idee da segnalare siete i benvenuti!