H2O Turkish connection: anteprima nazionale del film a Firenze.

Domani Sabato 30 Aprile alle ore 18,00 nella sala polivalente dell’Associazione Ricorboli Solidale, posta c/o la Parrocchia di Santa Maria a Ricorboli in via Marsuppini 9 Firenze, (zona Piazza Ferrucci) si terrà la proiezione in anteprima nazionale del film: H2o Turkish Connection “Il Movimento globale contro le privatizzazioni: dal Foro Mondiale di Istanbul 2009 al referendum in Italia del 2011, e verso il Foro Alternativo di Marsiglia 2012″

Il documentario è stato girato da Jaroslava Colajacomo per Playapart tra giugno 2008 e febbraio 2011, nei luoghi in Europa (Saragoza, Bruxelles, Istanbul) dove negli ultimi due anni si sono prese le maggiori decisioni sul futuro dell’acqua, spesso mascherandone l’unico vero obiettivo: la trasformazione dell’acqua in elemento di profitto. Numerosi contributi sono stati inoltre filmati nei luoghi delle lotte di chi si oppone alla mercificazione di questo bene comune: in Italia, in Turchia e in Kurdistan.

Il sito ufficiale del film

Il trailer del film

Con questo post il blog inizia la pubblicazione di una serie di articoli e appuntamenti dedicati ai referendum del prossimo 12 e 13 Giugno in particolare a quelli contro la privatizzazione dell’acqua contro il nucleare. In questo periodo la testata del blog sarà dedicata a  foto…. acquose!

Le occasioni perse e Kahlil Gibran…

Missed the train
foto "Missed the train" by clooky - flickr

Nelle ultime due settimane ho perso 3 o 4 occasioni di quelle da “prendere al volo”… Sinceramente niente di eccezionale, non da cambiare la vita o il futuro ma solo delle piccole occasioni, tre dedicate alla mia passione per il collezionismo e una più generica: tutte sfumate per titubanza, indecisione, timore… Mentre io stavo pensando, valutando e riflettendo su cosa fare… una è scaduta, finita, terminata, … puf… svanita,  mentre negli altri tre casi alcune persone, più decise del  sottoscritto,  me l’hanno soffiate sotto il naso…

In questi casi mi consolo dicendo che in fondo si tratta solo di hobby e che analoghe occasioni capiteranno anche in futuro. E’ vero ma senza dire bugie, è come quando, dopo che hai corso per 10, 20 0 40 km,  vedi il traguardo, ti rilassi un po’ perchè pensi che ormai sei all’arrivo  e … Zac, da dietro sbuca qualcuno e ti sorpassa proprio negli ultimi metri! Una rabbia!

Se nel podismo ho imparato la lezione da tempo e  cerco di non farmi più fregare (il più delle volte sono io che sprinto nel finale), in altri ambiti sono più cauto, anche troppo… e così per non fare il passo più lungo della gamba perdo il treno! E pensare che nel mondo del collezionismo ci bazzico da venti anni e sono abbastanza esperto…

Vorrà dire che dovrò fare gli allenamenti non solo per il podismo ma anche per il resto: guai a lasciar candire le e-mail, guai a dire ci penserò domani, guai ad aspettare per vedere come evolvono le cose, guai a farsi tanti dubbi… Da ora in poi non dovrò più perdere un’occasione che sia una… devo diventare, come dicono gli esperti di marketing, un Cherry Picker: ovvero un cacciatore di occasioni (letteralmente “raccoglitore di ciliege”).

Comunque so già come andrà a finire… Mi arrabatterò, mi barcamenerò per qualche settimana e poi, visto che  non riuscirò a star dietro a tutto come vorrei… dirò che non vale la pena,  lascerò perdere e mi  consolerò con questa frase di Kahlil Gibran:

Il significato di un uomo non va ricercato in ciò che egli raggiunge, ma in ciò che vorrebbe raggiungere!

Kahlil Gibran (scrittore libanese 1883 -1931)

Sorpresine mondiali…

Magnete e trottola sorprese uovo cioccolata equo e solidale  Spinning top and magnet surprises from fair trade chocolate eggs
foto "Magnete e trottola sorprese uovo cioccolata equo e solidale Spinning top and magnet surprises from fair trade chocolate eggs" by unpodimondo - flickr

Nel post dello  scorso 20 Aprile vi invitavo a comprare Uova di cioccolata e colomba del Commercio Equo e solidale e vi avevo promesso la foto delle sorprese che avrei trovato… Quindi eccomi al resoconto finale:

Intanto per cominciare niente colomba… La bottega del commercio equo dove mi sono rivolto (per ben due volte) le aveva esaurite e non le ha riportate (la foto che accompagnava il post del 20 Aprile era dello scorso anno). Ho invece comprato due uova di Altromercato: una fondente e una al latte… Vediamo un po’ quanto erano mondiali queste uova…

  • Cacao e Burro di Cacao erano prodotti dai gruppi di coltivatori locali Concado della Repubblica Dominicana.
  • lo Zucchero di Canna proveniva dal gruppo Manduvirà in Paraguay.
  • Confezione in carta-seta  fatta dal Gruppo di donne Mcc del Bangladesh.
  • Sorpresa nr.1: Magnete da frigo in legno dipinto a mano creato dai gruppi Pekerti e Mitra Bali dell’Indonesia.
  • Sorpresa nr.2: trottola in legno dipinta a mano proveniente da Gospel House e Sarvodaya dello Sri Lanka (purtroppo doppione identico di un’altra trottola dello scorso anno…).

Due uova ottime e un giusto ed equo compenso per tante persone….

Un’intervista inedita di Vittorio Arrigoni.

Oggi si sono tenuti i funerali di Vittorio Arrigoni, il pacifista, volontario, blogger ucciso la scorsa settimana nella striscia di Gaza.  In questi giorni ho letto, sentito e visto tante cose su Vittorio: quello che mi ha colpito di più è che prima di essere un blogger, uno scrittore  o un giornalista è stato un’operatore di pace, una persona che ha vissuto in prima persona con i palestinesi, proprio nel senso più profondo del condividere ovvero del “dividere tutto con…”

Vi lascio con un’intervista inedita a  Vittorio Arrigoni,  girata a Gaza – Jabalia da Mario Molinari per SavonaNews e il cui montaggio è rimasto volutamente incompleto. Vi avviso che ai minuti 12 e 15  appaiono delle immagini crude ma che testimoniano l’orrore della guerra: immagini molto diverse da quelle dei telegiornali dove volutamente fanno sembrare la guerra come un banale videogame.

Il video dovete vederlo su you tube. Mi scuso ma sono le solite odiose limitazioni imposte dalle case discografiche….

Restiamo umani.

Buona Pasqua!

Il blog augura una Serena e Buona Pasqua a tutti i lettori e alle loro famiglie. Sia che siate credenti o che non lo siate vi auguro che questa Pasqua sia un giorno di rinascita per tutti (e in particolare per la nostra povera Italia) verso  un futuro con più pace, solidarietà, giustizie e  gioia… perchè, come recita la canzone di Guccini:

[…] noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni
E poi risorge
In ciò che noi crediamo Dio è risorto
In ciò che noi vogliamo Dio è risorto
Nel mondo che faremo
Dio è risorto,
Dio è risorto.

Tratto dal testo del brano “Dio è morto” di Francesco Guccini.

BUONA PASQUA!

Ricordatevi le uova di cioccolata e la colomba del commercio equo e solidale…

Pasqua equa e solidale / Fair Easter
foto "Pasqua equa e solidale / Fair Easter" by unpodimondo - flickr

Tra pochi giorni sarà Pasqua ed sarà una buona occasione per portare in tavola le uova di cioccolato e le colombe biologiche del Commercio Equo e Solidale. Ingredienti bio e di alta qualità, cioccolata pura al latte o fondente e graziose sorprese fatte a mano da abili artigiani del Sud del Mondo.  Se cercate su Internet troverete sicuramente una bottega del Mondo vicino a casa vostra e così augurerete una Buona Pasqua alla vostra famiglia e a diverse famiglie nel Sud del mondo…

Appuntamento per dopo Pasqua con la foto delle sorprese di quest’anno e l’elenco dei produttori coinvolti nelle uova e nella colomba del Commercio Equo… Qui il post con le sorprese del 2010…

Un po’ di link

4 passi nel Mugello (…ovvero nella mia infanzia)

san giovanni
Foto "san giovanni" by diamond_in_the_ruff - flickr

Domenica scorsa ho partecipato alla gara podistica “4 passi nel Mugello” che si è tenuta a Borgo San Lorenzo (Fi). Per uno strano  incrocio di date non avevo corso questa gara e l’ho fatto con immenso piacere perchè nel mio caso si è trattato di un vero e proprio percorso della memoria, sulle strade e i tracciati della mia infanzia e delle scorrerie di un gruppo di ragazzini che, tra la seconda metà degli anni ’70 e i primi ottanta giravano, su quelle strade a bordo di scassate “Grazielle” o su vecchie bici da donna, col sellino abbassato ma ancora troppo alte, tanto che i piedi non toccavano terra…

La gara di 12,7 km è un percorso collinare molto nervoso che si snoda sulle colline a Nord di Borgo San Lorenzo. La partenza è in Piazza Dante, per noi ragazzini dell’epoca “i giardini”, il luogo dei  giochi e di un’infanzia senza computer, internet, playstation e con la tv dei ragazzi che durava si e no un’oretta… Insomma stavamo nei giardini tutto il pomeriggio fra partite di pallone (col mitico Supertele che si bucava subito), nascondino e piste sulle quali giocavamo con le biglie dei ciclisti (Gimondi, Merckx) o con dei più prosaici tappi a corona… Inutile dire l’effetto del ghiaino sulle nostre ginocchia…

La gara attraversa il paese ed inizia a salire sulla via Faentina lasciando sulla destra la sede di Radio Mugello che ai miei tempi si chiamava M.F.M. (Mugello Full Music) ed aveva sede nei locali degli ex-salesiani in via Matteotti. Mi ci portarono per la prima volta le maestre delle elementari per partecipare al “Programma dei ragazzi”… Ci sono rimasto per oltre dieci anni facendo il deejay radiofonico, quando le radio erano libere come nella canzone di Finardi e come nel film Radiofreccia di Ligabue.

Dopo circa 3 km di salita si arriva a San Giovanni Maggiore,  bella chiesa romanica col campanile che vedete nella foto ma, che per noi ragazzi dell’epoca era sede, di un campo di calcio all’aperto e con libero accesso dove nelle estati afose correvamo sotto al solleone in improvvisate partite di calcio. A primavera gli insegnanti di educazione fisica delle medie ci facevano correre sulla strada di Collina (una parallela della Faentina) per poi arrivare a questo campo dove la lezione di ginnastica si trasformava nell’ennesima partita di calcio… Una volta prendemmo un bel rapporto perchè non arrivammo mai al campo…. Il professore, dopo averci attesi al campo per più di ora, ci ritrovò a metà percoso arrampicati su un cilegio carico di frutti maturi. Domenica scorsa il campo mi è sembrato coltivato e non dedito più al calcio…  ma le porte degli anni ’70 sono ancora là, tra il verde dell’erba alta  a mostrare la loro veneranda età…

Dopo San Giovanni il percorso della gara scende in un vallone per risalire nell’erta del Bosco di Corte, una salita durissima che porta sulla strada per Luco di Mugello dove si arriva salendo in leggerissima  ma costante pendenza. Luco è il paese di mia madre ma all’epoca era la sede dell’ospedale del Mugello e si andava lì a trovare i parenti ricoverati. Ricordo che a 12 anni presi la mia bici scassata e in un pomeriggio di Settembre andai da solo all’ospedale a vedere il mio cuginetto appena nato… Lo vidi ma presi anche una bella parte da mia zia che aveva partorito da poco… Oggi sembra strano, ma noi ragazzini dell’epoca giravamo in bici per chilometri su queste strade, in tutta tranquillità e senza che le nostre mamme si preoccupassero più di tanto (nessuno ti ritrovava perchè non esisteva il cellulare). Il traffico era poco: qualche auto, la corriera, qualche raro camion e trattore… Ogni tanto tornavamo a casa a piedi con le ginocchia sbucciate e con la bici scassata… un cerottino, una paternale, due colpi di martello alla due ruote e il giorno dopo si inforcava la bici di nuovo…

Da Luco la gara prosegue per Figliano passando per strade bianche, sentieri fra i campi e le coloniche che ancora punteggiano la campagna mugellana. A Figliano ultimo vallone da ridiscendere e risalire per ritornare in zona Corte e proseguire verso Borgo San Lorenzo con una leggera e costante discesa fino al traguardo, situato nei soliti giardini di Piazza Dante.

Erano più di venti anni che non ripercorrevo certe strade e la soddisfazione è stata veramente tanta. Tenuto conto che questa gara si è incastrata fra due mezze maratone (quella di Empoli dello scorso 10/4) e la prossima di Prato (25/4), sono contento anche del mio risultato atletico. Un complimento agli amici dell’Atletica Marciatori Mugello per la perfetta organizzazione della gara… Alla prossima!

La classifica della gara sul sito di Radio Mugello.

Festa di Primavera Shalom: un breve resoconto (terza e ultima parte)

passport
Foto "passport" by megoizzy - flickr

Concludo con questo articolo le riflessioni circa il pomeriggio di Sabato 9 Aprile sul dibattito sull’immigrazione, tenutosi all’interno della festa di Primavera della sezione Fiorentina del Movimento Shalom (qui il post sull’iniziativa qui la prima parte, qui la seconda).

Se sei ricco (e bianco) viaggi, altrimenti rimani a casa tua…

Questa è la testimonianza che mi ha impressionato di più fra tutte quelle ascoltate nel pomeriggio e proviene da una normalissima ragazza italiana che, un po’ di tempo fa,  ha avuto la semplice idea di far conoscere il suo ragazzo ai propri genitori. La storia è lunga ed ingarbugliata: cercherò di metter giù quello che ricordo ma giuro che sarebbe da scriverci un libro, una sorta di…”Promessi sposi del terzo millennio”.

Questa ragazza si laurea (se non ricordo male in biologia) e parte per lavoro con una organizzazione umanitaria che opera in Madagascar. Durante la sua permanenza sull’isola si innamora di un ragazzo del luogo con cui lavora e nasce una bella storia d’amore. Al termine della sua esperienza lavorativa questa nostra “Lucia” torna in Italia e vorrebbe far conoscere  il suo “Renzo” ai propri genitori, per cui inizia a fare le pratiche e i documenti per fargli ottenere un visto turistico di 3 mesi per venire a trovarla in Italia (alla scadenza dei 3 mesi il fidanzato sarebbe tornato a lavorare in Madagascar).

Se sei occidentale, bianco e mediamente benestante puoi andare all’estero per turismo in tutta tranquillità: basta riempiere un po’ di fogli, pagare il visto (talvolta anche all’aeroporto) e … buon viaggio! Se invece sei africano e provieni da un paese povero non puoi fare il turista… per la burocrazia sei per forza uno che vuole approfittare del visto turistico per poi darsi alla clandestinità e allora le ambasciate faranno di tutto per metterti i bastoni fra le ruote…

I due fidanzati vogliono fare tutto legalmente alla luce del sole e perciò preparano tutti i documenti come Dio comanda: “Lucia” dall’Italia si informa con le ambasciate, telefona, etc… “Renzo” invece lascia il suo villaggio e si trasferisce nella capitale per presentare tutta la documentazione… Passano i giorni e il visto viene negato per ben due volte, con le ambasciate che non sono tenute a dare alla coppia nemmeno le motivazioni del diniego. Sembra un caso internazionale: Francia, Italia, Madagascar, Sud Africa è il balletto degli uffici e degli stati contattati dai fidanzatini… Il tempo passa e quella che noi chiamiamo “Lucia” riparte e va a lavorare in Sudan per un’altra organizzazione umanitaria: spera così di riunirsi col suo ” Renzo” per poi fare questo sospirato viaggio dai suoceri in Italia. Coinvolgono di nuovo le ambasciate di metà Africa (Sudan, Sudafrica, Kenya, Egitto) fino a quando il buon “Renzo” parte in aereo per il Sudan, via Egitto. Fra le richieste delle ambasciate, lui deve presentarsi agli aeroporti con 900€ in contanti per testimoniare che ha i soldi per pagare il viaggio di ritorno. Al suo scalo al Cairo viene fermato dalla polizia e per una serie di documenti che non sembrano in regola gli vengono presi i 900€, viene scortato da due guardie  (o meglio “bravi” di Manzoniana memoria) e come un delinquente  viene rispedito in Madagascar…

Come in un brutto gioco dell’oca la storia riparte dal “via” fra bolli, fogli e ambasciate. Alla fine i due ragazzi riescono a vedersi in Sudan e poi finalmente a venire in Toscana a conoscere la famiglia di lei… Ma, mentre ad un cittadino italiano che va all’estero, per un visto turistico,  sarebbe bastato  il passaporto, un po’ di soldini  e qualche timbro,  questo novello “Renzo Tramaglino”, per venire in Italia ha dovuto:

  • Presentarsi all’aeroporto con i soldi in contanti per pagare il biglietto di ritorno (900€).
  • Portare le prove che in Madagascar aveva un conto corrente con almeno 10.000€ e un lavoro.
  • Presentare un invito degli alberghi dove avrebbe alloggiato nei vari paesi dove faceva scalo.
  • Un contratto d’affitto o di comodato registrato all’agenzia delle entrate fatto con la famiglia della sua ragazza che l’ospitava per il periodo del soggiorno.
  • In più i consueti fogli, timbri e pagamenti che ogni cittadino occidentale  “normale” deve fare per avere  un visto turistico.

p.s. Se avete letto fino a qui è giusto darvi anche il lieto fine… La coppia adesso abita in Toscana ed è in attesa del loro primo bimbo!

Festa di Primavera Shalom: un breve resoconto (parte seconda)

Raw Greed On Visage Of Italian 'Deal Or No Deal' Equivalent Contestant (Photo By Biotron)
Foto "Raw Greed On Visage Of Italian Deal Or No Deal Equivalent Contestant (Photo By Biotron)" by Mot - flickr

Continuo le riflessioni sul pomeriggio di Sabato 9 Aprile dedicato  al dibattito sull’immigrazione all’interno della festa di Primavera della sezione Fiorentina del Movimento Shalom (qui il post sull’iniziativa , qui la prima parte delle riflessioni).

Ci rovina tutti la televisione.

Alessandro Martini (Direttore Caritas Diocesana di Firenze) ci ha raccontato la sua esperienza diretta con i 15 migranti tunisini appena arrivati da Lampedusa ed ospitati in una struttura della Caritas a Sesto Fiorentino. Vi tralascio le disavventure della traversata, i soldi dati agli scafisti e tutta una serie di notizie sulla vita di tutti i giorni nel centro di accoglienza, per raccontarvi un piccolo aneddoto molto significativo. Nel periodo che Alessandro passa quotidianamente con questi tunisini c’è un orario in cui tutti questi ragazzi si riuniscono insieme per guardare appassionatamente la tv. Alessandro per primo si sarebbe aspettato che guardassero il Tg o il calcio e invece la trasmissione che attira tutti i tunisini davanti alla tv sono i pacchi di  “Affari tuoi”! Parlando con loro Alessandro ha scoperto che, anche in Tunisia,  guardano “Affari tuoi” su Raiuno  e effettivamente credono che in Italia basti aprire un pacco per diventare tutti ricchi! In pratica la nostra tv, tra pacchi, milionari, eredità, servizi sul calcio e il gossip fa credere agli extracomunitari che viviamo tutti in un mega Luna Park con soldi facili per tutti, tanto che molti affrontano tutte le insidie possibili pur di venire a prendersi una fetta, o anche solo le briciole, di questa splendente torta alla panna!

La conferma a questa situazione ci è venuta da una ragazza eritrea che era in sala e che ha portato la sua esperienza. L’Italia vista in tv dall’estero sembra un paradiso e queste persone ci credono talmente tanto che quando arrivano qui e scoprono che la situazione è molto diversa rimangono profondamente deluse. La ragazza eritrea ha candidamente confessato di essere andata in crisi quando, una volta arrivata a Firenze, ha scoperto che anche qui ci sono i mendicanti a chiedere l’elemosina per la strada!

La stessa ragazza ci ha però mostrato che anche noi occidentali siamo ingannati dalla televisione e pensiamo sempre ad un’Africa fatta solo e completamente di capanne, di poveri, analfabeti e straccioni. In realtà ci ha detto che anche da loro, accanto alle capanne,  ci solo i villoni, le ville, i condomini e le casette, così come ci sono persone istruite e laureate (lei se non ricordo male è laureata in giurisprudenza), lavoratori, studenti, persone ricche e poveracci. Anche le tecnologie come radio, tv e internet sono presenti in molte parti dell’Africa. Logicamente, in tutti questi casi,  le proporzioni sono molto diverse  rispetto all’Italia e la forbice fra ricchi e poveri è molto più ampia, ma l’inganno perpetrato dai mass media è lo stesso.

Solo la conoscenza, il rispetto e il dialogo ci consentono di liberarci da questi stereotipi e di affrontare i problemi e le situazioni realmente, per quello che sono…

Si è spenta una voce…

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Foto "IMG_7898" by Andrea Zanzini - flickr

Se andate qui a destra, fra i link raggruppati sotto il titolo “Cultura e Informazione“, troverete il link a Guerrilla Radio, il blog dove Vittorio Arrigoni ha raccontato fino all’altro ieri la sua vita fra i disperati della Striscia di Gaza. Da diversi anni le mie maggiori fonti di informazioni sono i blog, soprattutto quelli delle persone che vivono quotidianamente sulla loro pelle i drammi della storia e che li raccontano dal basso,  facendoci conoscere le vicende  di  chi non sarà mai ospitato nei salotti della tv. Ad esempio, quando voglio sapere cosa succede veramente a L’Aquila, mi collego al blog della terremotata Miss Kappa (Anna Pacifica Colasacco). Quando volevo sapere cosa succedeva a Gaza mi collegavo al blog di Vittorio Arrigoni, un volontario, pacifista e difensore dei diritti umani che aveva deciso di vivere in questa terra, condividendo le sofferenze del popolo palestinese con tutta la sua persona.

Purtroppo Vittorio è stato ucciso stanotte a seguito di un sequestro di cui adesso si stanno occupando tutti i media (qui l’articolo da peacereporter). Nei prossimi giorni si scriverà tanto su questo volontario e blogger, forse anche a sproposito. Mi piacerebbe invece che le persone leggessero le storie raccolte nel suo sito o in quel libro,  con la cronaca delle  settimane di bombardamento dell’operazione israeliana Piombo Fuso, che Vittorio ha intitolato con la drammatica frase con cui concludeva tutti i suoi post: “Restiamo Umani!“.

Un video con un’intervista a Vittorio…

Purtroppo questa voce non la sentiremo più…