Una carota sul divano.

Foto "Sweet Carrot" by Dina Wirawan - flickr
Foto “Sweet Carrot” by Dina Wirawan – flickr

Ho appena finito di leggere tre interessanti post sul cibo di: Mizaar, Gaberricci e Mentitude. A questo punto potevo io non dire la mia? Come sanno i miei lettori, sul cibo sono sempre stato un po’ fissato: facevo parte dei Gruppi d’Acquisto Solidali quando, oltre 10 anni fa, non li conosceva ancora nessuno e da una vita cerco di mangiare biologico. Da quando nel 2014 ho deciso di risolvere una leggera ipertensione senza farmaci (argomento sul quale ho già scritto e ho ancora 6 o 7 post da completare) il mio regime alimentare è notevolmente cambiato e ho perso oltre 17 kg. Adesso mangio tutto bio, integrale e fresco, autoproduco diverse cose, ho abolito completamente tutti i cibi industriali e quello che compro preferisco prenderlo fuori dalla grande distribuzione. Non mi dilungo… giusto per farvi un esempio, sappiate che se voglio uno snack dolce e non ho biscotti o torte fatti in casa, prima di una merendina, mi  mangio tre noci oppure due albicocche secche oppure una banana…

A casa mia ho ovviamente uno sportello della dispensa tutto per me dove ci sono le cose più strane: dalla soia gialla al grano saraceno, dal riso integrale allo zenzero e alla curcuma freschi, per finire con miele, farine integrali, datteri, bacche di goji, semi di chia, di girasole, quinoa, amaranto, bulgur etc… Logicamente negli altri sportelli il resto della famiglia conserva anche barattoli di Nutella, merendine, patatine fritte, pasta e riso bianchi, etc… Le stesse divisioni più o meno si ripetono nel frigo anche perchè non ho imposto a nessuno di adottare il mio regime alimentare (una volta l’avrei chiamata dieta ma adesso è proprio un regime alimentare).

Alcuni giorni fa mia figlia ha deciso, in vista della prova costume, di darsi una regolata alimentare e così ci ha chiesto dei consigli. Non essendo dietisti abbiamo solo dato dei consigli generici basati sul buon senso: abolire snack industriali (in fiorentino detti “troiai”) , aumentare il consumo di legumi e verdure e poi (più o meno) mangiare normalmente… Ieri sono arrivate le prime soddisfazioni:

  • Figliola a fare merenda distesa sul divano: cellulare, tablet e “Real time” alla tv, ma soprattutto sgranocchiante carota brandita come se fosse la fiaccola della Statua della Libertà.
  • Buttate stamani nel cesto dell’umido le seguenti merendine scadute: 1 camilla, 1 kinder brioss, 4 fieste e 5 kinder duplo. E stasera si ispeziona la zona snack salati!
  • Primo kg perso dalla figlia!

P.S. nr.1 (Per Gaberricci) – Capisco la tua professoressa che diceva che lo scarico di un autobus contiene 80 tipi diversi di agenti cancerogeni. Proprio perchè vivo in una città inquinata cerco (per quanto possibile) di non introdurre ulteriori fattori di rischio cancerogeno col cibo. Insomma se non posso evitare lo scarico degli autobus cerco per lo meno di evitare di aggiungerci pesticidi, conservanti e adulteranti…

P.S. nr.2 Siccome in tanti sarete curiosi su cosa mangio, questo è il mio pranzo tutto bio di oggi. Di primo: riso integrale condito con pomarola, olio extravergine e parmigiano; di secondo: soia gialla condita con olio di semi di lino e una grattatina di curcuma con contorno di carciofi crudi in pinzimonio; per finire alcune fragole. Il tutto senza pane che invece mangerò stasera con pesce e altre verdure!

Come perdere quei chiletti presi durante le Feste.

Foto "Panettone" by Veronica - Flickr
Foto “Panettone” by Veronica – Flickr

Anche voi avete messo su qualche chiletto durante le ultime Festività Natalizie? E magari vorreste perderlo subito, prima che arrivino i dolci di Carnevale e la Colomba di Pasqua? Se i chili non sono troppi a volte non serve una dieta drastica ma alcune accortezze di buon senso come quelle che potete leggere qui sotto e che sono tratte da un articolo scritto da Simonetta Salvini, Dietista, Collaboratore ISPO, S.C. di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale e pubblicato pubblicato nel 2010 sulla rivista “La nostra Salute” della LILT di Firenze.

Consigli per una dieta soft:

  • fare porzioni più piccole.
  • mangiare con calma, seduti a tavola e masticando a lungo.
  • tutti i giorni almeno due porzioni di verdure/ortaggi, cotte e/o crude.
  • la frutta fresca non deve mancare.
  • evitare fritti, bechamelle, intingoli e cibi pronti.
  • evitare pasta, pane e patate nello stesso pasto.
  • precedenza ai prodotti di origine vegetale.
  • dolci 1-2 volte alla settimana.
  • variare il più possibile gli alimenti.
  • vita attiva ed esercizio fisico, a seconda delle proprie possibilità.

tratto dall’articolo: “Buone feste anche a tavola” di Simonetta Salvini, pubblicato sul nr. 4/2010  della rivista “La nostra salute”

Se poi volete ulteriori informazioni, cliccate sul link, scaricate e leggete tutto l’articolo: c’è una bozza di dieta e un’ulteriore serie di consigli su quanto e cosa bere e sui frutti più interessanti da mangiare…

Un’affascinante cinquantenne…

Oggi, al contrario delle altre volte, faccio un post più frivolo che definirei  quasi musical-gossipparo e che necessita di una piccola premessa. Da un paio di anni mia figlia studia canto e da alcune settimane è diventata la frontwoman di un gruppo che fa cover di brani degli anni ’80… di conseguenza mi sono ritrovato ad ascoltare e ricercare i gruppi della mia giovinezza per vedere chi è ancora in attività e che cosa fa…

Sono saltato sulla sedia quando ho visto gli attuali video live di una cantante che all’epoca mi piaceva particolarmente per la sua voce potentissima… Quella che tanti anni fa era una ragazzona in carne, oggi, madre di tre figli, è diventata un’affascinante cinquantenne che trovo molto bella e che ha mantenuto una voce meravigliosa…  Non saprei dire se il merito di tanto dimagrimento è  di una dieta, dello sport,  della chirurgia plastica o di un mix dei tre, ma  il risultato è  stato veramente notevole…  e la voce è rimasta favolosa…  Ascoltate e ammirate da soli… Alison Moyet!

E se amate la musica degli anni ’80 indovinate chi è il musicista  che suona il basso nell’ultimo pezzo…

Cosa si fa… per una tazza di buon latte crudo!

Strawberry Milk Splash
foto "Strawberry Milk Splash" by pascalbovet.com - flickr

Come vi vado ripetendo da tempo sono  a dieta… Ho già perso più di 13 kg e mi mancano solo pochi etti per arrivare al mio peso ideale! Più che una vera e propria dieta posso dire di aver adottato un regime alimentare corretto e bilanciato, secondo la piramide alimentare.

Quando a Luglio mi sono presentato dalla dietista ho subito voluto mettere le mani avanti dicendo: «Io vorrei fare la dieta per dimagrire e mettere a posto le analisi del sangue, però vorrei continuare a mangiare prodotti gustosi, sani, biologici e freschi, insomma… non mi dia prodotti industriali.»

La dietista ha capito subito: «Allora, la mattina una tazza di latte parzialmente scremato.»

Ed io: «Forse non ci siamo capiti, io la mattina a colazione bevo una tazza di latte biologico, intero e possibilmente crudo. Se devo prendere il latte parzialmente scremato preferisco una tazza di tè. Per favore mi dia una tazza  più piccola ma che sia di latte intero e gustoso. Il latte scremato non sa di niente.»

E la dietista: «Ma così mi sconvolge la dieta, perchè prende più grassi e meno proteine, bla, bla, bla…»

Ed io: «Piuttosto che il latte scremato, meglio niente!»

Mia moglie mi incenerisce con uno sguardo: siamo all’inizio della visita e chissà cosa combinerò  nello stilare il resto della dieta, dalla colazione alla cena. La dietista capisce che non può insistere più di tanto e la seduta procede senza troppi scossoni. Prendo la dieta fatta dalla dietista e lascio l’ambulatorio, pensando fra me e me: «Ok, seguirò la tua dieta per filo e per segno ma almeno gli ingredienti li sceglierò come voglio io: biologici, sani, integrali e il meno industriali possibili… e il latte intero, biologico e crudo».

Questa storia del latte non mi va proprio giù e ne parlo, ridendo e scherzando con un mio amico professore in un istituto di agraria e specializzato in allevamento. Lui si fa due belle risate e mi dice:

«Prendiamo una calcolatrice e facciamo due conti. Dunque,  in un litro di latte intero crudo c’è mediamente un 3% di grassi, quindi in un litro di latte ci sono 30gr di grassi. Quanto latte bevi ogni giorno?»

Ed io: «Una tazza piccola, la mattina a colazione.»

«Bene. Facciamo che ne bevi 100ml che fanno la bellezza  di 3 gr. di grassi. E sai quante calorie ci sono in 3 grammi di crema di latte? La bellezza di 9 calorie

«Passami un po’ la calcolatrice che faccio un conto anch’io… la conosci la formula del consumo della corsa? Quella che dice che per ogni km corso si consuma una caloria per ogni chilo di peso? Fammi fare la formula inversa… Ecco per smaltire le 9 calorie del grasso contenuto in una tazza di latte intero devo correre per la bellezza di 126 mt!!!»

Il mio amico aggiunge: «Tieni conto anche di altri due fattori: per prima cosa il grasso del latte aiuta ad assimilare le vitamine, aiuta l’assorbimento del calcio e contiene l’acido linoleico coniugato, che ha proprietà antitumorali. »

«E il secondo fattore qual’è?»

«L’altro fattore è che il latte parzialmente scremato ha circa 1,5 % di grasso, cioè la differenza fra tua tazza di latte intero e quella di parzialmente scremato è fra 3 gr. di grasso contro 1,5 gr. ovvero fra 9 calorie contro 4,5 calorie e, come dici tu,  fra 126 mt. di corsa e 63 mt. di corsa, però concordo con te  che la differenza maggiore che esiste fra le due tazze di latte è proprio nel gusto del latte crudo, che è proprio un’altra cosa!»

Morale della favola… Da luglio sono dimagrito di 13 kg bevendo la mia tazza di latte intero, biologico, crudo e mangiando a merenda uno yogurt autoprodotto con lo stesso latte intero… La dietista  si è complimentata con me  per il risultato raggiunto, ma lei continua a pensare ancora che io beva il latte parzialmente scremato… lasciamoglielo credere!

Un libretto: La salute è servita: come mangiare buono, sano, toscano.

Piramide alimentare
foto "Piramide alimentare" by googlisti - flickr

Ho appena finito di leggere un libretto interessante, dedicato alla piramide alimentare toscana, il cui titolo è “La salute è servita: come mangiare buono, sano, toscano” e la cui versione in pdf potete scaricare liberamente cliccando qui.

Il libretto è stato redatto dalla Regione Toscana insieme ad una serie di esperti di enti ed università toscane che vanno dai medici agli agronomi, dai nutrizionisti agli economisti e ai veterinari.  Il criterio che sta alla base delle 32 pagine del testo è che la qualità della nostra vita dipende molto dalle nostre scelte alimentari, tanto da poter dire che noi “siamo quello che mangiamo”. Se a queste scelte alimentari aggiungiamo altri comportamenti salutistici come fare sport e bere tanta acqua possiamo dire di aver fatto un bel passo  avanti per la prevenzione delle malattie e per migliorare la qualità della nostra vita.

Non va negato che il libretto ha anche una funzione  economica che va aldilà dalla promozione della salute e che è quella della promozione degli alimenti tipici della Toscana.  Questo non deve però trarre in inganno i lettori (soprattutto i non toscani) perché fortunatamente la brochure è divisa in due parti ben distinte: le prime 18 pagine, che  comprendono la piramide alimentare e tutti i consigli per la salute, rispondono a criteri scientifici e nutrizionali generali e sono applicabili in qualsiasi zona geografica d’Italia. Le restanti pagine, che presentano le eccellenze alimentari toscane, possono essere benissimo lette, dai non toscani,  come un’informazione  culturale ma questo non inficia il valore della piramide alimentare:  insomma nella propria piramide ognuno cercherà di mettere le eccellenze alimentari del suo territorio anche perchè non credo che a livello nutrizionale ci sia molta differenza fra un pecorino toscano e uno sardo o fra un insaccato toscano ed uno emiliano (giusto per fare due esempi).

Quando ho letto questo libretto l’ho subito confrontato con la dieta che  sto seguendo ormai da circa 3 mesi. Confrontando la piramide con gli alimenti e le quantità che mi ha consigliato la mia dietista ho notato con piacere che questi si incastrano perfettamente nei vari livelli e nelle varie proporzioni della piramide alimentare… Mi nutrivo secondo i dettami della piramide e non lo sapevo!

 

La non-ricetta di pane raffermo…

Pane biscottato / Twice-baked Bread
foto "Pane biscottato / Twice-baked Bread" by unpodimondo - flickr

E’ da tanto tempo che non pubblico ricette, per due motivi:

  1. ho un sacco di cose da scrivere, per cui le ricette anche già pronte e con le foto già fatte, giacciono da tempo fra le bozze dei vari articoli da finire…
  2. Da Luglio come sapete sono a dieta e quindi cerco di passare il minor tempo possibile in cucina. Inoltre faccio ricette semplici, la maggior parte a base di verdure e con cotture senza grassi, che forse non meritano la pubblicazione.

Come conseguenza del punto 2 oggi ho deciso di pubblicare una non-ricetta dedicata al pane raffermo. Lo dico sinceramente, non è una ricetta… è stata solo un’intuizione, anzi una vera e propria scemenza: ecco una non-ricetta, della quale vi voglio raccontare brevemente la storia. Voi che fate le ricette superelaborate, con le foto professionali dei piatti, potete anche smettere qui la lettura, evitando perdite di tempo…

Come sapete odio lo spreco alimentare e quello del pane in particolar modo. Prima di fare la dieta, per smaltire il pane raffermo facevo panzanelletorte, budini di pane e ribollite (presto la ricetta).  Adesso, che  devo mangiare  solo 60gr di pane al giorno, mi sono chiesto  come avrei potuto usare il pane raffermo. Ho spulciato la mia dieta per vedere dove potevo incastrarlo e l’unica soluzione era metterlo al posto delle fette biscottate della colazione… quindi mi si è accesa la lampadina,  ho… re-inventato l’acqua calda facendo… il pane biscottato.

Ho acceso il grill del forno al massimo, ho affettato il pane raffermo, l’ho disteso su una teglia e l’ho messo nel ripiano più alto del forno, pochissimi minuti per parte… giusto per “biscottarlo”. Ho girato le fette e ho badato bene a non farle bruciare ne’ a farle diventare troppo dure da rompere i denti…

Alla fine ne è uscita una via di mezzo fra le fette biscottate e i krisprolls: croccanti al punto giusto da essere inzuppati nel latte. Rispetto alle fette biscottate hanno due differenze:  non sono dolci e quindi possono essere usati indifferentemente  col dolce (marmellata o miele)  oppure col salato (tipo friselle) ma soprattutto non contengono grassi. Infatti le fette biscottate spesso hanno grassi vegetali non meglio specificati che non sono ideali nelle diete (e quando non sono specificati vuol dire che sono grassi di cui è meglio sospettare). La  mancanza di grassi nel mio “pane biscottato” mi  consente di indulgere con un velo di marmellata un pochino più alto del solito…

Leggete cosa pensa Roberto Albanesi delle fette biscottate:

Le fette biscottate […] hanno sostituito il pane delle colazioni più tradizionali, anche se dal punto di vista alimentare sono notevolmente più caloriche del pane comune. Infatti il processo di tostatura fa evaporare molta acqua rispetto al pane e, a parità di peso, la fetta biscottata dà un apporto energetico maggiore. Inoltre, la percentuale di grassi è più alta rispetto al pane per facilitare il processo di tostatura e ottenere fette dorate e croccanti. Tale processo diminuisce anche la percentuale di vitamine del gruppo B presenti nei prodotti da forno a base di farina. […] Nella quasi totalità dei prodotti recensiti e presenti sul mercato, gli oli impiegati per “legare” la farina sono oli vegetali generici, per niente specificati. In generale, l’omissione del tipo di oli utilizzati non è una mancanza grave, tuttavia, dal momento che gli ingredienti per le fette biscottate sono pochi e che i grassi utilizzati sono potenzialmente l’unico punto critico, questo aspetto influisce notevolmente sui criteri di giudizio. […]

Rischio salutistico della categoria: medio-alto.
Il panorama delle fette biscottate, alla luce dei criteri di scelta, è abbastanza sconfortante: quasi tutti i produttori non esplicitano gli oli vegetali utilizzati. Accanto a proposte interessanti (utilizzo di ingredienti genuini, fibre aggiunte di qualità superiore rispetto alla crusca presente in altre proposte integrali), ve ne sono altre da scartare completamente a causa dell’utilizzo di margarina! Vi sono poi ottimi prodotti con ingredienti di primissima scelta (uova, burro, miele), penalizzati purtroppo da un eccessivo apporto calorico totale. Alcune aziende prevedono tra gli ingredienti sempre oli vegetali generici, e quindi questo aspetto le penalizza […] Poche le proposte commerciali che dichiarano esplicitamente gli oli vegetali usati, quasi sempre di seconda scelta (cioè oli raffinati come il normale olio di oliva non extravergine) […]

tratto dalla pagina sulle fette biscottate dal sito di  Roberto Albanesi

Due parole sull’edizione 2010 della Mezza Maratona di Signa.

Parco dei Renai, Signa, Tuscany
foto "Parco dei Renai, Signa, Tuscany" by AroundTuscany - flickr

Come ogni buon blogger ogni tanto vado a vedere le statistiche degli accessi al mio blog. Negli ultimi giorni ho notato che in tanti (oltre 130) siete finiti sul mio articolo dello scorso anno dedicato alla Mezza Maratona di Signa (“Mezza maratona di Signa, ovvero come fare le nozze con i fichi secchi!” del 7/10/2009). Qualcuno, molto più professionale del sottoscritto, non accorgendosi delle date del post ha ripreso anche la classifica del 2009 e, credendola di quest’anno l’ha ripubblicata in altri siti. Lo so: siamo in tanti alla ricerca della classifica  dell’edizione 2010 che arriverà forse il prossimo fine settimana… Abbiate pazienza, visto che anche quest’anno sarà stilata col pallottoliere, dal momento che si sono protratti gli stessi errori e  difetti del 2009.

Non era mia intenzione fare un nuovo post su questa corsa anche perchè avrei dovuto fare un copia-incolla di quello dello scorso anno, visto che le lamentele sono rimaste le stesse (leggetelo per conferma). Però, visto che siete venuti in tanti a cercare notizie, vi devo un paio di spiegazioni aggiuntive, rispetto al post del 2009.

Un difetto nuovo

Quest’anno ho notato una cosa a cui  lo scorso anno non avevo fatto caso. Il traffico veicolare sul percorso era sempre troppo alto, molti incroci non erano presidiati e anche dove erano presidiati le auto riuscivano ad intrufolarsi fra i podisti, strombazzando e procedendo talvolta più piano dei podisti stessi. Gli addetti agli incroci erano veramente pochi ma va dato loro atto che, poveretti, facevano tutto quello che potevano. In compenso in corsa ho notato tante canottiere gialle dell’Atletica Signa ovvero della squadra che organizzava la mezza maratona e questo non mi è sembrato corretto. Di solito gli atleti delle società che organizzano le gare non dovrebbero partecipare alla corsa ma dovrebbero, come fanno tutte le squadre serie, “fare servizio” presidiando le strade, gestendo i ristori e la logistica alla partenza e all’arrivo.  In pratica dovrebbero lasciare la gara agli ospiti, impegnandosi nei servizi che garantiscano il buon svolgimento  e la messa in sicurezza della corsa (compreso il presidio di tutti gli incroci, magari con un paio di persone ad incrocio).

Perchè l’ho corsa di nuovo… e come è andata…

Alla fine di tutte queste lamentele più di una persona si chiederà perché tanti podisti (e anche il sottoscritto) continuano ad andare alla Mezza Maratona di Signa. Io posso rispondere solo per me stesso. Sto preparando la mia prima Maratona e mi serviva per forza un test sulla Mezza Maratona, per programmare le tabelle di allenamento per i prossimi due mesi. Ho scelto Signa per praticità perché era la mezza  più vicina a casa e perché avendola corsa lo scorso anno mi permetteva di fare dei raffronti con i tempi del 2009. Se non dovevo fare questo test sarei andato altrove…

Infine, come è andata? In attesa del tempo e della classifica ufficiale, il mio Garmin ha confermato i miglioramenti dovuti alla dieta e all’allenamento che sto facendo… Ho migliorato il mio tempo personale sulla Mezza (fatto alla Mezza di Prato dello scorso Aprile) di 10 minuti e 39 secondi  e il tempo, rispetto alla Mezza Maratona di Signa del 2009, di  13  minuti e 32 secondi. Insomma con 9 kg di peso in meno … si vola!

Colgo anche l’occasione per raccontarvi della mia dieta. La scorsa settimana ho fatto il controllo con la dietista…  E’ andato tutto bene: dalla categoria “sovrappeso” sono rientrato in quella “normopeso” anche se, per arrivare al peso ideale, dovrei perdere altri 4kg. Sarà il mio prossimo traguardo, da raggiungere entro il nuovo controllo (da fare prima di  Natale). Ho però scoperto una cosa che già sospettavo da tempo:  quella che adesso è la mia dieta diventerà, una volta che avrò raggiunto il peso ideale, il mio regime alimentare normale.  Potrebbe sembrare una notizia  triste ma fortunatamente la dietista mi ha aggiornato la dieta: da adesso è consentito anche qualche dolcetto… Volete perciò sapere con cosa ho festeggiato il mio tempo sulla Mezza Maratona di Signa? Con alcuni cioccolatini artigianali belgi comprati appositamente al Mercato internazionale che si è tenuto la scorsa settimana a Firenze!

Nel frattempo rimaniamo in fiduciosa attesa della Classifica ufficiale della Mezza Maratona di Signa 2010…

Aggiornamento delle 22.51 del 6.10.2010

Finalmente è arrivata la classifica della Demie  Marathon (scaricabile a questo link)

Come va la mia dieta? E il podismo?

D is for Diet!
foto "D is for Diet!" by FL4Y - flickr

Visto che ogni tanto ne parlo nei miei post, voglio aggiornarvi sulla mia dieta e sui miei progressi nel podismo…

Nel mio post dello scorso 20 Luglio vi scrivevo che avevo appena iniziato una dieta e che il mio scopo era quello di dimagrire ed allenarmi per rimettere a posto le mie analisi del sangue e allo stesso tempo progredire nella mia preparazione atletica… A due mesi di distanza è giunta l’ora di fare un primo bilancio (in attesa del bilancio “ufficiale” fatto dalla dietista…)

Dieta e alimentazione

In due mesi ho perso, rullo di tamburi…, oltre 8 chili e le analisi del sangue, ritirate ieri sera, sono risultate perfette, con tutti i loro valori rientrati nella norma. La dieta non è stata difficile e non ha comportato grossi sacrifici. Mi spiego meglio: i sacrifici ci sono stati ma li ho vissuti con gioia, senza farne drammi… in fondo cambiare le proprie abitudini alimentari è solo un problema “di testa”, di forza di volontà. Poi, constatare che i risultati arrivano settimana dopo settimana, aumenta la propria autostima e la voglia di continuare… Insomma più dimagrisco, più mi sento meglio e più mi applico nella dieta, con una buona dose di allegria!

Un’altra cosa bella è che la dieta è fatta così bene che non ho mai patito la fame… Mi sono sempre saziato (con molto pesce e molte verdure) ma, anche dopo duri allenamenti, mi sono sempre sentito in forma e tonico… Non solo, durante le due settimane di ferie che ho fatto ad Agosto (con molti pasti al ristorante) mi sono concesso anche qualche sfizio goloso, non previsto dalla dieta, che non ha influito sul risultato finale …

In fondo posso dire che sto cambiando  il mio rapporto con il cibo:  mi approccio a quello che mangio molto più dal punto di vista nutrizionale/salutistico e molto meno dal lato consolatorio/affettivo. Anche quando partecipo a cene con amici o vado alla scoperta di nuovi cibi, magari di altre culture, presto un occhio di riguardo al lato nutrizionale di  quello che mangio, senza però perdere il gusto e il piacere del buon cibo e della buona compagnia!

Podismo

Dopo le ferie estive, i progressi ottenuti con la dieta si sono visti anche dal lato podistico con evidenti miglioramenti di tempi e velocità. Come dire: ancora non posso  affermare di essere una gazzella ma, quando corro,  non mi sento più come un ippopotamo… Insomma le sensazioni sono così buone che ho deciso di preparare la mia prima maratona e da  quasi un mese sto seguendo gli allenamenti programmati, per arrivare a correre i mitici 42,195 km.

Se volessi fare il fighetto direi che sono stato così fortunato da poter scegliere fra due personal trainer che si sono offerti di farmi le tabelle di allenamento personalizzate. In realtà, dicendo la verità, sono stato così fortunato da avere due amici, entrambi podisti e allenatori esperti, che in nome della nostra amicizia, si sono offerti di seguirmi e di aiutarmi con le loro tabelle e i loro consigli. Non potendo farmi seguire da tutti e due ne ho scelto uno, sapendo che l’altro non si sarebbe offeso.

Uno dei motivi per cui mi piace il mondo del podismo è proprio il clima di amicizia e familiarità che  si respira  nell’ambiente, dove ogni podista più esperto è generosamente prodigo di consigli ed aiuti verso coloro che si avvicinano a questa disciplina o che vogliono raggiungere nuovi obiettivi.  E’ con questo spirito che anch’io su questo blog da un po’ di tempo pubblico le puntate del corso per iniziare a correre intitolato “La corsa for dummies (a questo link la prima puntata  e l’indice di tutti gli articoli “. Presto arriveranno le nuove puntate, a cui sto lavorando in questi giorni…

E’ iniziata la sfida…

Leaning Scale of Albegna
foto "Leaning Scale of Albegna" by reinvented - flickr

Nella mia complicata persona coesistono due esseri che sono quasi agli antipodi, come una sorta di Dr. Jackyll and Mr. Hide. Il primo è il podista amatoriale che ogni settimana, caldo o freddo, sole o pioggia, estate o inverno, si sciroppa una media di 50 km di corsa a piedi, divisa fra gare, garette e allenamenti. L’altro è il buongustaio che gode al sapore di un bicchiere di latte crudo appena munto, gioisce di fronte ad un caprino alle erbe da agricoltura biologica e ricerca prelibatezze biologiche e tradizionali pensando che, in qualsiasi luogo del mondo, un pasto a base di ricette locali, faccia conoscere popoli e usanze almeno quanto una visita a musei e monumenti. Insomma l’amante della buona tavola e lo sportivo cercano di coesistere, più o meno pacificamente, in questa lotta, in cui l’inflessibile terna arbitrale è composta da… bilancia, analisi del sangue e consigli medici  col quarto uomo rappresentato da (pochi e rari) sensi di colpa…

Purtroppo ultimamente la terna arbitrale ha estratto più di  un cartellino giallo: qualche analisi sballata, un po’ di sovrappeso da eliminare, la minaccia di non rinnovarmi, il prossimo anno, il tesserino agonistico da parte di  un medico sportivo piuttosto fiscale, etc… Tanti piccoli segnali che mi hanno convinto: ho deciso di…. mettermi a dieta! Oltre alle consuete raccomandazioni sanitarie, un altro stimolo verso la dieta è stato l’articolo “Peso e Corsa” pubblicato da Roberto Albanesi  sul suo sito web, in cui diceva che per un podista sovrappeso, la perdita di ogni chilo consente di guadagnare circa 2,5 secondi al km in velocità… Pur con una discreta dose di scetticismo ho fatto due calcoli e ho misurato quanto avrei guadagnato al km perdendo almeno una decina di chili e alla fine mi sono detto: perchè non provarci? Non ci credo del tutto… ma in ogni caso vale comunque fare un tentativo…

Dal risultato delle analisi fino al primo incontro con la dietista ho cercato di darmi una regolata in autonomia e, ridendo e scherzando, ho perso più di 2 kg  in poco più di un mese e (forse) ho guadagnato qualche secondo di velocità nelle gare podistiche… Da ieri faccio veramente sul serio:  ho iniziato  con la dieta e chissà cosa mi succederà… A settembre  la prossima tappa con i controlli sanitari e la prima verifica, con nel mezzo le ferie estive e i relativi stravizi…

Nel frattempo continuo le consuete corse e corsette, coltivando in segreto un sogno… Se dimagrisco davvero e se guadagno un po’ di velocità, in autunno potrei fare il mio esordio nella Maratona…

Vi terrò informati…

Sugarstacks: basta un poco di zucchero…

Colas
Foto "Colas" dal sito Sugarstack.com

Ci sono notizie e fatti che leggiamo e conosciamo anche da tempo, ma alle quali non prestiamo molta attenzione, fino a quando non arriva qualcuno che ci “apre gli occhi” con una foto od un’immagine, più eloquente di tanti discorsi… (per la serie “se non vedo non credo”).

Nei giorni scorsi mi sono imbattuto in “Sugar stacks.com” un sito statunitense che ha fatto una cosa banale… Ha contato la quantità di zucchero presente  nei vari cibi e bevande e l’ha rappresentata con una pila di zollette, che è più convincente di qualsiasi discorso… Così scopriamo che la classica lattina di Cola da 355 ml, contiene 39 gr di zucchero pari alla bellezza di 9 zollette e mezzo da 4 gr. l’una… Avreste mai pensato che una bevanda fresca, che va giù tutta d’un fiato, contenesse tanto zucchero?

Il sito passa in rassegna bevande, merendine, snack,  cereali da colazione, frutta,  cibi pronti, ognuno con la sua pila di zollette… Logicamente, come dicono i curatori, le pagine usano le zollette di zucchero come aiuto visuale, semplificando un po’ il problema in quanto gli zuccheri possono essere diversi (saccarosio, fruttosio, miele, zucchero di canna,  sciroppo di mais..) ed ognuno viene metabolizzato in modo diverso, però l’operazione (pur banale) rende bene l’idea…

Sugarstacks.com ha anche fatto una seconda pila… ovvero la pila delle carote. Nella videata dedicata ai vegetali scopriamo che anche le carote contengono dello zucchero, ovvero una zolletta da 4 gr ogni 85 gr. Di conseguenza è possibile misurare a quante carote corrisponde la quantità di zucchero presente nei cibi e nelle bevande…  Lo zucchero contenuto nella bottiglietta di Cola,   che è al centro della foto in alto (16 zollette e mezzo), corrisponde allo zucchero contenuto in 1,383 kg di carote… per la gioia di Bugs Bunny… e forse delle nostre/vostre diete!

Carrot Coke
Foto "Carrot Coke" dal sito Sugarstacks.com