Guardare gratis le olimpiadi in tv e in rete

Foto "London 2012 Olympics Tourch" by AslanMedia - flickr
Foto “London 2012 Olympics Tourch” by AslanMedia – flickr

Premessa: questo post è in progress, quindi se vi interessa l’argomento tornate qui più volte, perchè verrà aggiornato continuamente…

La Rai e Sky… una vergogna tutta italiana.

Sono iniziate le olimpiadi di Londra 2012 ma sugli schermi tv italiani, se non siete abbonati a Sky, vedrete ben poche cose. Come riporta questo articolo de “La Stampa”, Sky proporrà duemila ore su 13 canali, Eurosport 420 ore mentre la Rai proporrà solamente la miseria di 200 ore su Rai2 (non cercate le olimpiadi sui canali di Raisport perchè non le troverete).

Se andate a consultare questa pagina di Wikipedia, dove  troverete tutti i broadcaster delle Olimpiadi di Londra 2012, scoprirete che Sky si è aggiudicata le Olimpiadi solo in 3 nazioni in tutto il mondo: le isole Fiji, la Nuova Zelanda e l’Italia. In tutte le nazioni europee, perfino nella Grecia e nella Spagna martoriate dalla crisi, i giochi olimpici sono trasmessi gratuitamente dalle televisioni pubbliche. Non saprei dire se un comportamento simile della Rai sia il frutto dell’incapace malagestione della dirigenza della tv di Stato, delle manovre della concorrenza tv, del conflitto di interessi di un ex-presidente del Consiglio, oppure di un mix di tutte queste cause… Insomma i telespettatori italiani sono quelli che in Europa vedranno meno olimpiadi…

Come vedere i giochi sulle tv in chiaro via satellite

Se non vi spaventano le telecronache in altre lingue e se avete un impianto di ricezione satellite almeno dual feed (o ancora meglio con un impianto di antenna motorizzata) potete vedere le olimpiadi gratis e legalmente, sui canali sottostanti…

Questa parte dell’articolo è in progress… tornate spesso e vedrete allungarsi la lista…

Satellite Hotbird 13.0° Est

  • Arryadia – Marocco – arabo
  • ZDF – Germania –  tedesco
  • Saudi Sport 1 – Arabia – arabo
  • Saudi Sport 2 – Arabia – arabo
  • Tunisia Tv1 – Tunisia – arabo
  • Bahrain International – Bahrain – arabo

Satellite Astra 19.2° Est

  • Eurosport deutschland – Germania – tedesco
  • ARD – Germania – tedesco
  • ZDF – Germania –  tedesco

Satellite Atlantic Bird 3 – 5.0° West

  • France 2 – Francia –  Francese
  • France 3 – Francia – Francese

Come vedere i giochi in streaming on line.

Ho fatto alcune prove per vedere on line i giochi in streaming: a parte alcuni canali che trasmettono in chiaro le gare in differita dei giorni precedenti, in orari notturni o la mattina presto (tv albanese o tv rumena), il resto delle trasmissioni non è  disponibile per l’Italia.

In realtà esistono delle modalità per vedere i giochi in streaming live (magari non sono troppo legali): ad esempio con qualche smanettamento è possibile nascondersi dietro un proxy anonimo o un proxy dello stato estero di cui si vuole vedere la tv (chi vuole può trovare molte informazioni in rete…). Allo stesso modo potete consultare i link di streaming sul sito del “cartellino rosso” che ormai conoscete tutti e che potete trovare qui.

In ogni caso la situazione è fluida e magari ne prossimi giorni può scapparci qualche nuova informazione… D’altra parte anche il post è in progress…

Buona visione!

Chi volesse aggiungere nuovi canali può farlo con un commento….

I numeri dell’evasione fiscale mondiale.

Foto "100 Dollars" by 401(K) 2012 - flickr
Foto “100 Dollars” by 401(K) 2012 – flickr

Secondo una ricerca fatta dal gruppo Tax justice network e riportata sulla stampa dal Guardian e dal sito di E-il mensile (qui l’articolo di Luca Galassi), nel 2010 l’elite dei super ricchi del pianeta avrebbe custodito 21 trilioni di dollari in conti correnti segreti nei paradisi fiscali off-shore. Se a questa cifra, già da sola più grande di tutto il Prodotto Interno Lordo di USA e Giappone messi insieme, aggiungiamo le proprietà registrate nei paradisi fiscali (immobili ed imbarcazioni), secondo l’economista James Henry si arriverebbe addirittura a 32 trilioni di dollari.

Logicamente tutti questi ricconi hanno alle loro spalle banche private, consulenti e professionisti che li aiutano ad evadere tutti questi soldi.

Sempre secondo James Henry 92.000 persone, cioè più o meno l’equivalente degli abitanti di una città come Pistoia (lo 0,001% della popolazione del pianeta) detengono 9,2 trilioni di capitale.

Questa notizia così vergognosa mi porta a due considerazioni personali:

1) Volendo, Monti & co. dovrebbero sapere dove andare a prendere i soldi per le loro manovre, ma temo che anche loro facciano parte dell’elite dei ricconi, o almeno di quella dei consulenti e dei bancari che aiutano i ricconi ad evadere, quindi …traete da soli le conseguenze…

2) Domani il sito internet de E-il mensile di Emergency, insieme alla rivista cartacea mensile chiuderà i battenti (qui il mio post), nonostante i continui appelli dei lettori. Dove andremo a scovare queste notizie dalla prossima settimana?  :’-(

Meteotennis.

Un paio di giorni fa, andando a lavorare ho visto questa pubblicità… Per combattere la siccità una volta si facevano la danza della pioggia o qualche processione.

Le previsioni dicono che in Toscana finalmente tra stasera e domani pioverà. Sarà mica merito del meteotennis?

Foto "meteotennis" by unpodimondo - flickr
Foto “meteotennis” by unpodimondo – flickr

Rossella Urru è finalmente libera…

Foto "Rossella Urru Libera" by Dott. Fonk, Sardegna. Fumetti ribelli! - flickr
Foto “Rossella Urru Libera” by Dott. Fonk, Sardegna. Fumetti ribelli! – flickr

Dopo 270 giorni di prigionia finalmente Rossella Urru è libera! La cooperante sarda  del Cisp (Centro Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli), che lavorava nei campi profughi Saharawi di Rabuni (Algeria), in queste ore sta tornando a casa. Non mi interessa sapere se è stato pagato un riscatto o se in cambio sono stati liberati altri prigionieri: adesso è il momento della gioia e della festa ed è giusto che nel suo paese suonino le campane e che ci siano i caroselli con le auto a clacson spianati! E’ altrettanto doveroso ringraziare chi, a qualsiasi titolo, si è impegnato per la sua liberazione: dall’ultimo utente di facebook che ha condiviso l’appello per la liberazione fino alle più grandi istituzioni della Repubblica.

Eppure in tutto questo tripudio di gioia, il bastiancontrario che è in me si sente a disagio, soprattutto quando legge le dichiarazioni gongolanti dei nostri ministri. Ecco cosa dicono i ministri Andrea Riccardi e Giulio Terzi:

[…]Rossella è una cooperante, una donna coraggiosa, che crede nel valore della solidarietà e della promozione del dialogo tra i popoli. E’ figlia dell’Italia migliore, quella che guarda al futuro, quella di cui possiamo tutti essere fieri. […]

Dichiarazione del ministro Andrea Riccardi da “L’Unione Sarda”.

[…]Rossella è il simbolo del coraggio, della dignità e della fierezza delle donne italiane, che lavorano in terreni di cooperazione e rappresentano la dignità, l’orgoglio e la grandezza del nostro Paese. […]

Dichiarazione del ministro Giulio Terzi da “La Repubblica”.

Cari ministri, nei vostri bei discorsi avete entrambi dimenticato di aggiungere una frase che completerebbe davvero quello che dovevate dire… Al termine della dichiarazione in cui elogiate il lavoro e la fierezza di Rossella, secondo il mio modesto parere, potevate aggiungere che lei e le altre centinaia di cooperanti e associazioni non governative fanno un lavoro prezioso, “…nonostante che il nostro governo i tagli i fondi per il terzo settore e per la cooperazione internazionale, nonostante che il nostro governo continui a finanziare le guerre mascherate da missioni di pace, nonostante che il nostro governo continui a destinare soldi all’acquisto dei cacciabombardieri F35, nonostante che il nostro governo, con i tagli ai servizi pubblici e l’aumento delle tasse, faccia di tutto per impoverire i cittadini italiani che con le loro piccole offerte sono i maggiori sostenitori di tutte queste organizzazioni non governative.”  Purtroppo so che queste cose non le direte mai perchè voi, mentre festeggiate il ritorno di Rossella Urru,  in nome del profitto a tutti i costi, continuate a prendere ordini ed perseguire la politica di riduzione in miseria dei cittadini, voluta dal Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.

Ecco che cosa ha scritto ieri Cecilia Strada nel suo messaggio per la chiusura del mensile di Emergency…

[…] la crisi economica globale ha dato un colpo durissimo a tutte le realtà che, come Emergency, vivono soprattutto delle donazioni dei piccoli contribuenti: proprio le prime vittime della crisi. La difficile situazione mondiale riempie le sale d’attesa delle nostre strutture sanitarie, anche in Italia, dove visitiamo sempre più cittadini italiani; la difficile situazione mondiale priva i nostri sostenitori – per la maggior parte, proprio cittadini italiani – della possibilità di continuare a donare per tutte le buone cause come quella di Emergency. Essere costretti a lavorare sempre di più, potendo contare su sempre minori risorse economiche: questa, in estrema sintesi, è la realtà che Emergency sta affrontando da più di un anno. […]

Dal messaggio di Cecilia Strada per la chiusura del mensile di Emergency.

Cari ministri e cari politici, è probabile che nelle prossime ore o nei prossimi giorni andiate a ricevere o a parlare con Rossella Urru. Andateci col capo cosparso di cenere perchè, secondo il mio modesto parere di cittadino, se la nazione è fiera della dignità e del lavoro per la pace fatto da Rossella Urru, non lo è altrettanto della politica del vostro governo…

Chiude “E il mensile”… e a me vien da piangere!

Foto "E il mensile di Emergency" by Fototeca Storica Nazionale  - flickr
Foto “E il mensile di Emergency” by Fototeca Storica Nazionale – flickr

Lo aspettavo con trepidazione tutti i mesi, sbirciavo nella buca delle lettere tutti i giorni, poi quando arrivava lo leggevo dall’inizio alla fine, comprese tutte le scritte piccole, finanche l’indirizzo della redazione e la registrazione al tribunale. Come un sommozzatore in apnea che resiste fino all’ultimo e poi risale in superficie affamato di aria, anch’io leggevo la rivista di Emergency come si respira una boccata d’aria fresca. D’altra parte nei miasmi irrespirabili dell’informazione italiana il mensile di Emergency era veramente un vento nuovo.

Credo che sia stata l’unica rivista che leggevo almeno due o tre volte: la prima volta velocemente perchè ero proprio affamato di queste notizie così diverse da quelle degli altri media. Poi rileggevo con calma gli articoli più interessanti che necessitavano di una  riflessione più attenta o anche quelli più divertenti, per i quali mi scoprivo a ridere da solo, come uno scemo. Alla fine rileggevo e segnavo con una “X” gli articoli che mi sarebbe piaciuto pubblicare e commentare qui sul blog: alcuni li ho pubblicati, altri sono ancora fra le bozze di WordPress o evidenziati sulle riviste appoggiate sulla mia scrivania di casa.

Il 25 Luglio uscirà l’ultimo numero di E-il mensile e il 27 luglio chiuderà anche il sito on line del giornale (e-ilmensile.it già peacereporter.net). Cecilia Strada, Maso Notarianni e Gianni Mura hanno spiegato nei loro editoriali che la crisi ha diminuito le offerte dei cittadini ad Emergency e che l’associazione, dovendo scegliere tra chiudere un ospedale o i giornali (di carta e online), ha preferito chiudere tutte le attività editoriali.

Tra pochi giorni si spegnerà l’ultima candela che portava un po’ di barlume nell’informazione italiana… da Agosto sarà buio pesto! Niente controinformazione, niente notizie sulle guerre mascherate da missioni di pace, niente notizie sulle spese militari che non diminuiscono mai, niente buone notizie provenienti dal pianeta (due paginette che ogni mese facevano sperare in un futuro meno nero), perfino niente posta del cuore curata da Claudio Bisio!

Grazie a voi di E-il mensile per esserci stati e per tutto quello che avete fatto fino ad adesso!

Sono dispiaciuto: a parte stipulare l’abbonamento, forse anch’io non ho fatto abbastanza per sostenere e divulgare la rivista e il sito… Vedo nelle risposte agli editoriali di Cecilia Strada, Maso Notarianni e Gianni Mura che tanti lettori vorrebbero impedire la chiusura di queste voci:  chissà, magari unendoci tutti insieme…

Mettiamo una firma per istituire il reato di tortura in Italia (in memoria di Federico Aldrovandi)

Mi è stato girato per e-mail l’appello di Patrizia, la mamma di Federico Aldrovandi il ragazzo ucciso nel 2005 dalle botte ricevute da 4 poliziotti. Firmiamo tutti perchè anche l’Italia adotti finalmente una legge contro la tortura.

Cari amici,

I poliziotti che hanno massacrato di botte e ucciso mio figlio 18enne Federico Aldrovandi non andranno in carcere e sono ancora in servizio. Vi prego di unirvi a me per chiedere una legge forte contro la tortura che faccia pagare le forze dell’ordine per i reati commessi e prevenga omicidi come questo. Firma la petizione – la consegnerò direttamente nelle mani del Ministro degli Interni non appena raggiungeremo le 100.000 firme:

I poliziotti condannati per aver picchiato e ucciso mio figlio 18enne Federico Aldrovandi non andranno in carcere e sono ancora in servizio. C’è un solo modo per evitare ad altre madri quello che ho dovuto soffrire io: adottare in Italia una legge contro la tortura.

La morte di mio figlio non è un’eccezione: diversi abusi e omicidi commessi dalle forze dell’ordine rimangono impuniti. Ma finalmente possiamo fare qualcosa: alcuni parlamentari si sono uniti al mio appello disperato e hanno chiesto di adottare subito una legge contro la tortura che punirebbe i poliziotti che si macchiano di questi crimini. Per portare a casa il risultato però hanno bisogno di tutti noi.

Oggi è il compleanno di mio figlio e vorrei onorare la sua memoria con il vostro aiuto: insieme possiamo superare le vergognose resistenze ai vertici delle forze dell’ordine e battere gli oppositori che faranno di tutto per affossare la proposta. Ma dobbiamo farlo prima che il Parlamento vada in ferie! Vi chiedo di firmare la petizione per una legge forte che spazzi via l’impunità di stato in Italia e di dirlo a tutti – la consegnerò direttamente nelle mani del Ministro dell’Interno non appena avremo raggiunto le 100.000 firme:

http://www.avaaz.org/it/italy_against_torture_patrizia/?brLMjbb&v=16106

Federico era già ammanettato quando i poliziotti lo hanno picchiato così forte da spaccare due manganelli e da mettere fine alla sua giovane vita. Dopo anni di vero e proprio calvario, la Corte di Cassazione li ha condannati per eccesso colposo a tre anni e mezzo, ma i poliziotti dovranno scontare solo 6 mesi senza farsi neanche un giorno di carcere a causa dell’indulto e incredibilmente sono ancora in servizio. L’impunità succede spesso in casi come questo, perché il governo non ha ancora adottato un reato preciso e quelli esistenti cadono spesso in prescrizione.

La perdita di mio figlio mi ha quasi distrutto, ma sono determinata a cambiare il sistema. I difensori dei diritti umani ritengono che una legge che adotti la Convenzione Onu contro la tortura, che l’Italia ha ratificato nel 1989 e che non ha mai rispettato, garantirebbe alle vittime italiane della tortura e della brutalità dello stato un corso veloce della giustizia e sanzioni appropriate, da accompagnare alla riforma per la riconoscibilità dei poliziotti. Ma ancora più importante, metterebbe fine una volta per tutte all’impunità che garantisce che oggi i poliziotti siano al di sopra della legge.

L’Italia non è il Sudan. Non c’è alcuna ragione per cui il nostro sistema giudiziario provi a mettere sotto silenzio reati commessi dalle forze dell’ordine come violenze, stupri e omicidi, dal massacro alla Diaz al G8 di Genova alle recenti uccisioni come quella di Stefano Cucchi, Giuseppe Uva e Aldo Bianzino. Per favore UNITEVI a me e insieme costruiamo un appello assordante per una legge forte per fermare la tortura e per far espellere gli agenti responsabili di questi crimini odiosi dalle nostre forze dell’ordine – firma sotto e dillo a tutti i tuoi amici :

http://www.avaaz.org/it/italy_against_torture_patrizia/?brLMjbb&v=16106

Nessuno potrà restituirmi mio figlio, e oggi non potrò festeggiare il suo 25° compleanno con lui. Ma insieme possiamo ripristinare la giustizia e aiutare a prevenire la sofferenza che ho dovuto provare io per la perdita di un figlio portato via dallo stato ad altre madri e ad altre famiglie.

Con speranza e determinazione,

Patrizia Moretti, madre di Federico.

Più informazioni

L’appello perché ciò che è accaduto a Federico Aldrovandi non succeda mai più (Giustizia per Aldro)
http://www.giustiziaperaldro.it/

Caso Aldrovandi, sentenza definitiva. Condannati i quattro poliziotti (La Repubblica)
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/06/21/news/aldrovandi_sentenza_cassazione-37630821/

In Italia la tortura non è reato (Il Fatto quotidiano)
http://www.radicali.it/rassegna-stampa/lettera-tortura-italia-non-reato

Incontrerò il Ministro Cancellieri ma non posso perdonare i poliziotti (dal blog dei genitori di Federico Aldrovandi)
http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/federico_aldrovandi/2012/07/07/perdono/

Uno dei poliziotti condannati insulta su Facebook la mamma di Federico Aldrovandi (Corriere della Sera)
http://www.corriere.it/cronache/12_giugno_25/aldrovandi-querela-insulti-facebook-poliziotti_64562480-bebd-11e1-8494-460da67b523f.shtml

Morire di carcere: dossier 2000-2011 (Ristretti Orizzonti)
http://www.ristretti.it/areestudio/disagio/ricerca/index.htm

Petizione di Avaaz ricevuta per e-mail

Un film: Diario del saccheggio (2004)

Foto "Memoria del saqueo 1" by lemoatudei  - flickr
Foto “Memoria del saqueo 1” by lemoatudei – flickr

Rai5 da  alcuni mesi manda in onda dei documentari molto interessanti nella prima serata della domenica. Il 15 di Luglio è stato  trasmesso il documentario di Pino SolanasDiario del saccheggio” (2004) che racconta la crisi politica, economica e sociale  che ha attraversato l’Argentina, dal golpe militare del 1976 alle rivolte popolari del 2001 e degli anni successivi.

Se avete la pazienza di vedere queste due ore di documentario e anche un po’ di stomaco per le immagini più crude dei bambini che muoiono di fame negli ospedali argentini, scoprirete come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale insieme alla classe politica, al sistema mediatico, a quello giudiziario, alle banche, ai sindacati e alle multinazionali hanno saccheggiato l’Argentina portandola ad un genocidio sociale che è culminato nella più assoluta povertà per milioni di argentini.

Il documentario è illuminante perchè, raccontando dell’Argentina di 10 e più anni fa, ci racconta quello che sarà il futuro dell’Italia, della Spagna e della Grecia. Il debito, lo spread, le manovre, il taglio delle pensioni, della sanità,  delle tredicesime, la concertazione, la diminuzione dei diritti dei lavoratori: tutte queste operazioni che in passato hanno messo in ginocchio l’Argentina sono le stesse che stanno facendo in questi mesi i nostri governi europei… D’altra parte i registi di tutto sono sempre gli stessi: il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Cambiano solo gli attori: a Menem e De La Rua potete sostituire i nostri Napolitano, Monti, Bersani, Berlusconi, Casini o anche i politici spagnoli, tedeschi, greci etc… tanto il copione rimane sempre lo stesso…

A questo punto anche noi cittadini dobbiamo recitare in questo film: la parte degli argentini che protestano nelle vie è la nostra… cominciamo a scendere in strada con le pentole!

A questo link della rai (solo per alcuni giorni), potete vedere tutto il film.

Oppure potete vederlo qui, da you tube diviso in 12 parti

Oggi pomeriggio, l’inaugurazione del Social-Kiosko.

Foto "Via Lungo le Mura di Santa Rosa" - by rfzappala - flickr
Foto “Via Lungo le Mura di Santa Rosa” – by rfzappala – flickr

Si lo so che avevo detto che a causa di problemi di adsl non avrei postato per un po’… ma come fai a non fare un post quando un’amica ti gira una mail con la preghiera di fare il passaparola?

Oggi, Lunedì 16 Luglio alle ore 18.30, presso il CIRCOLO LA RONDINELLA in via Lungo Le mura di Santa Rosa 02 a Firenze (ovvero nello storico Torrino di Santa Rosa, posto sul Lungarno in San Frediano) la Cooperativa Sociale Liberamente vi invita all’inaugurazione del

SOCIAL – KIOSKO

dove potrete trovare

FRULLATI
FRAPPE’
FRUTTA FRESCA
SPIEDINI DI FRUTTA

Liberamente è una cooperativa sociale di tipo B che nasce a Firenze nel 2010 grazie alla volontà di un gruppo di persone che da tanti anni lavorano nell’ambito dell’assistenza e dell’integrazione socio-economica di soggetti con disabilità di tipo psichiatrico. Da alcuni anni la cooperativa gestisce anche un negozio chiamato Cambio Spesa  in Via Giovanni da Montorsoli 7 a Firenze, nel quartiere 4 zona Isolotto, dove vengono venduti alla cittadinanza prodotti biologici e a km zero con consegna a domicilio.

Un frappè del Social Kiosko contiene al suo interno…

  • Promozione umana ed integrazione sociale di cittadini in difficoltà che nel lavoro riprogettano spazi di vita autonoma.
  • Un nuovo valore alla frutta invenduta del Mercato Ortofrutticolo di Novoli che viene ”rivisitata”….
  • La costruzione di un futuro più sostenibile che dia valore ai frutti della nostra terra e del nostro lavoro.

500.000 volte grazie a tutti!

Foto "Thank You" by Shutter  - flickr
Foto “Thank You” by Shutter – flickr

Buona giornata e buon fine settimana a tutti. In questo periodo sono/sarò un po’ meno presente sul blog perchè sto avendo dei problemi con la connessione ADSL di casa. Mi si è rotto il modem/router e sto aspettando che mi arrivi quello nuovo (poi vi racconterò tutta la trafila…). Nel frattempo navigo con una chiavetta che va a singhiozzo e che devo soprattutto condividere con mia figlia… Capirete da soli che sarò molto meno presente di prima…

Nonostante questo devo ringraziarvi tutti perchè nei giorni scorsi il blog ha raggiunto la cifra di 500.000 visitatori (ad oggi siamo già a più di 501.000). Vorrei fare una riflessione più ampia sul mio blog, ma in questo momento di difficoltà con la ADSL, non ho i tempi per dirvi tutto quello che vorrei…

Quindi grazie a tutti, veramente di cuore: a chi passa ogni tanto, a chi viene spesso, a chi capita o è capitato qui per caso, a chi c’è venuto in passato ed ha deciso di non  tornare più. Vi faccio l’augurio che il tempo che passate (o che avete passato) su queste paginette alla fine non sia tempo perso… da buttare via.

Un saluto particolare lo dedico a chi mi ha contestato, a chi ha avuto qualche diverbio con me o a chi, non condividendo le mie idee, me l’ha detto francamente fra i commenti. Voi vi ringrazio particolarmente perchè mi avete offerto un altro punto di vista e con le vostre critiche mi avete fatto riflettere e aiutato a crescere.  Ricordo con affetto anche tutti voi perchè, ci tengo a ribardirlo, questo blog non ha “nemici” e non considera nessun altra persona o altro blogger come un nemico…

Grazie a tutti, vi abbraccio con affetto!

Rescates.

Rescate è una parola spagnola che significa “salvataggio”. Ieri l’Eurogruppo ha deciso di dare 30.000 milioni di Euro alle banche spagnole per ricapitalizzarle (due link alla notizia: sole 24 ore, vanguardia).

In tutta Europa, mentre i cittadini non arrivano a fine mese, non trovano lavoro e sono assillati da tasse su tasse (a cominciare dall’IMU che siamo appena stati costretti a pagare) i funzionari della Unione Europea dilapidano miliardi delle nostre tasse per salvare le banche.

Anche da noi, per salvare le banche e con la scusa di diminuire lo spread, si tagliano i posti letto negli ospedali, i servizi per i disabili, la scuola e si svendono i beni pubblici di tutta la collettività, mentre non si toccano le spese per gli armamenti (giusto per fare un esempio).

E’ l’ora di finirla di usare i soldi pubblici della collettività per salvare le banche private, che tra l’altro sono quelle che con le speculazioni finanziarie hanno causato la crisi! Ecco come un vignettista spagnolo (Ferran Martín de “La información) racconta i “salvataggi” dei funzionari della UE.

Non è questa l’Europa unita che volevamo noi cittadini!

Vignetta de Ferranmartin condivisa da un amico spagnolo su facebook
Vignetta de Ferranmartin condivisa da un amico spagnolo su facebook