I ching

Foto "Figure Skating Queen YUNA KIM" by { QUEEN YUNA } - flickr
Foto “Figure Skating Queen YUNA KIM” by { QUEEN YUNA } – flickr

Alcuni giorni fa ho partecipato ad una interessante e divertente serata dedicata all’ “I ching”. Detto in parole povere “I Ching” è quella serie quei segni neri, formati da righe intere e spezzate, che si trovano nella bandiera della Corea del Sud. La loro origine risale al “Libro dei Mutamenti” scritto in Cina prima del 1.000 a.C. e la cosa curiosa, almeno per me che sono informatico, è che si tratta della prima numerazione binaria al mondo, composta da due soli valori: la riga intera (yang) e la riga spezzata (Yin), analoghi allo 0 e 1 del sistema binario, su cui si basa tutta l’informatica. Per capire quanto i cinesi fossero avanti rispetto agli europei basti dire che la numerazione binaria de “I Ching” fu introdotta in Europa da Leibniz nel 1697 ma fu riscoperta e ristudiata da George Boole soltanto a metà dell’Ottocento e infatti gli operatori di logica binaria, che qualsiasi studentello di informatica conosce, prendono il nome di “booleani”.

I cinesi combinarono gli elementi “I ching” a gruppi di tre chiamandoli “trigrammi”, dando origine alla tabella sottostante.

Trigrammi
qián Cielo 天
kūn Terra 地
zhèn Tuono 雷
kǎn Acqua 水
gèn Monte 山
xùn Vento 風
Fuoco 火
duì Lago 泽

Se andate a vedere i quattro trigrammi sulla Bandiera della Corea del Sud significano: Cielo Acqua, Terra e Fuoco. L’abbinamento agli elementi della Natura era dovuto al fatto che in origine (ricordo che siamo prima del 1.000 a.C.) i trigrammi venivano usati per fare le previsioni meteorologiche. La tradizione taoista e successivamente anche quelle confuciane e buddiste hanno poi unito i trigrammi due a due in esagrammi che, incrociati tra di loro creano una matrice con 64 combinazioni diverse. Il passo successivo è stato quello di attribuire ad ogni combinazione un significato soprannaturale fino a farle diventare un modo per interrogare gli spiriti, tanto che molte scelte degli imperatori cinesi venivano  prese dopo aver consultato “I ching”, così come gli imperatori romani consultavano il volo degli uccelli o gli etruschi le viscere degli animali.

Come prevedibile la seconda parte della serata si è trasformata da storico-culturale nella spiegazione dei metodi di divinazione tramite “I ching”. Alcuni metodi, tipo il lancio di monetine, rimangono ancora in un ambito che chiamerei semi-scientifico, nel senso che chi come me ha studiato il calcolo combinatorio, quello delle probabilità e un po’ di statistica sa che c’è della matematica molto seria perfino nella casualità, come può trovarsi nell’estrazione dei numeri del lotto, nel lancio delle monetine, nel tirare fuori da un sacchetto un certo numero di palline di colori diversi o nel calcolare i premi delle assicurazioni. Addirittura Carl Gustav Jung, proprio basandosi su “I ching”, studiò la casualità applicata alla psiche e all’inconscio da cui poi trasse la teoria della Sincronicità.

Altri metodi presentati, tra cui quello del Susino in fiore, basato su parole prese più o meno a caso e trasformate in numeri, erano più da Mago Otelma o da Amelia la fattucchiera che ammalia… tanto che  la serata è finita in richieste di previsioni su “amore”, “denaro” e “salute”…

In ogni caso, tenuto conto che la compagnia era divertente e che l’alternativa sarebbe stata da spiaggiamento sul divano con “The Voice” alla tv, è stata una serata piacevole e istruttiva.

Per approfondire (e io visto che son curioso lo farò):

Firenze – Via degli Arcipressi, 27 Aprile 2016.

I padroni che non raccolgono i bisognini dei loro cani sono estremamente maleducati e se i vigili urbani non stessero dietro alle scrivanie al chiuso degli uffici, qualche multa produrrebbe sicuramente strade più pulite, entrate extra per il bilancio del Comune e rapporti più sereni fra i cittadini. Invece, nell’indifferenza più totale, la maleducazione genera altra maleducazione e la città del Rinascimento diventa città dell’imbarbarimento…

Foto "Firenze, via Arcipressi" by Unpodimondo
Foto “Firenze, via Arcipressi” by Unpodimondo

Come è andata a finire…. Metti in campo il cuore per Shalom.

Locandina della manifestazione.
Locandina della manifestazione.

Sabato scorso con mia moglie siamo stati allo stadio Castellani di Empoli per la partita della Nazionale Cantanti  a favore del Movimento Shalom, di cui vi avevo parlato qui. Quando una decina di giorni fa abbiamo comprato i biglietti non abbiamo pensato per niente alla possibilità che piovesse e abbiamo scelto il posto in base alla posizione rispetto al campo… Ci è andata di lusso: la tribuna inferiore era coperta e così ci siamo goduti la serata all’asciutto. A partita iniziata, anche gli spettatori nelle curve, bagnati come pulcini, sono stati trasferiti in luoghi più riparati e così, sia le tribune che la maratona si sono quasi riempite.

Il capitano dell’Empoli Massimo Maccarone ha dato il calcio di inizio di una partita che è stata divertente e si è conclusa con un 6 a 4 per la Nazionale Cantanti, forte dell’appoggio degli ex calciatori Pietro Vierchowod (Roma, Samp, Juve, Fiorentina) e Alessandro Birindelli (ex Juve e Empoli). Tra gli altri ex-calciatori (tutti con trascorsi nell’Empoli) hanno dato un contributo anche Carmine Esposito e Christian Riganò. Nella squadra di Shalom è stata molto applaudita l’agguerrita coppia d’attacco, che ha corso più di tutti, composta dall’ex-ciclista e ct della Nazionale Paolo Bettini e da Capitan Ventosa di Striscia la Notizia. Tra i cantanti,  oltre agli storici Enrico Ruggeri, Marco Masini e Niccolò Fabi hanno dato un’ottima prestazione anche Neri Marcorè, Nick Casciaro e Marco Ligabue… quello che invece ha girato più a vuoto mi è sembrato il rapper Briga…

Il pre-show e l’intervallo sono stati allietati da Francesco Gabbani che ha cantato la canzone Amen, dai figuranti del Palio di Fucecchio e dall’immancabile banda che ha suonato l’inno nazionale.

Al termine della partita, sulle note di “Si può dare di più” è stato comunicato l’esito della serata: 9.000 spettatori e 50.000€ raccolti per le adozioni a distanza in Africa del Movimento Shalom… il tutto nonostante la pioggia incessante!

Vi lascio con alcune foto bruttarelle che ho scattato col cellulare nuovo (me l’hanno regalato da poche settimane e ancora non lo so usare per niente). Per le foto ufficiali vi rimando invece a questo sito qui. E visto che non sono sicuro di avere il tempo per fare un post apposito vi segnalo che il Movimento Shalom, organizza  per il 1° Maggio 2016, la 41° Festa della Pace a Collegalli – Montaione (Fi). A questo link il programma completo della giornata.

# I posti che… TAG

i-luoghi-che-tag

Ringrazio sia Aspirante Runner  che The fitty bee per avermi nominato nel “I posti che…Tag” ideato da Neogrigio. Mi piace molto viaggiare e lo faccio appena posso anche se sono limitato dal fatto che mia moglie ha il terrore dell’aereo e quindi mi muovo spesso in auto e/o treno.

Le regole sono:

  • Ringraziare il blogger che vi ha nominato: quindi grazie Aspirante Runner  e The fitty bee !!!
  • Rispondere alle domande.
  • Nominare 10 blog amici, soprattutto chi ama viaggiare, e avvisarli sulla loro bacheca, o comunque sincerarsi che abbiano ricevuto la nomination.
  • Aggiungere tra i TAG “I posti che TAG”
  • Inoltrare le vostre risposte al creatore del TAG (Neogrigio), nominandolo come undicesimo o inoltrandoglielo per altra via.

Ecco le dieci domande a cui rispondere.

È importante specificare che per posto non si intende esclusivamente una città, è infatti possibile anche menzionare un monumento, una piazza, una vista, qualsiasi cosa che abbia suscitato un’emozione, e se si è indecisi anche più soggetti per risposta.

Le domande sono:

Il posto …

1 … che porti nel cuore

Sarebbe scontato dire le zone dove sono nato (Mugello) e dove vivo (Firenze). Allora opto per la Valle del But in Carnia. Ci sono andato per la prima volta nel 1995 quando mia figlia aveva un anno e mezzo e ci siamo tornati per dieci anni di fila… in pratica è stata la montagna delle vacanze d’infanzia di mia figlia. Dopo ci siamo tornati più raramente: tutte quelle volte in cui volevamo una vacanza in montagna in santa pace, fuori dai luoghi più turistici e affollati…

2 … più divertente

Mi piacciono le rievocazioni storiche, le visite teatrali e multimediali, quelle che in Francia chiamano “Son et lumière”. Quelli che mi vengono in mente sul momento:  tutte le rievocazioni medievali e i festival di artisti di strada, il Summer Jamboree di Senigallia, i percorsi segreti di Palazzo Vecchio con gli attori che intepretano il Vasari e altri personaggi, le Domus Romane di Palazzo Valentini a Roma. E poi Disneyland Paris e gli altri parchi…

3 … più commovente

Difficile perchè alcuni luoghi potrebbero rientrare contemporaneamente sia tra i commoventi che i romantici o i sorprendenti. Tra quelli naturalistici la Ciudad encantada di Cuenca, il tramonto sul Massiccio di Montserrat, i Pirenei Aragonesi, il panorama dal castello di Les Baux-de-Provence. Per altri significati la Risiera di San Sabba a Trieste (purtroppo non sono ancora stato ad Auschwitz), la vista della Sindone (fosse anche un falso, rimane suggestiva) e perfino la grotta di Lourdes, nonostante tutta  la vergognosa paccottiglia che ci gira intorno…

4 … più deludente

Škofja Loka. E’ una cittadina a nord di Lubiana che le guide consigliano per le sue case e per le sue architetture. Sarà che noi ci siamo andati una domenica d’estate ma abbiamo trovato il deserto e… altri turisti spersi come noi che, con la guida in mano, cercavano dov’erano queste tanto decantate bellezze. A parte il castello/museo (comunque grazioso e interessante) la cosa più divertente fu vedere la gente che faceva il bagno nel fiume. Se la nostra guida spendeva due pagine per  Škofja Loka ci chiedemmo come sarebbero state le altre località a cui era dedicata solo mezza pagina.  Nonostante questo la Slovenia è una delle nazioni che ci piacciono di più e Lubiana è fantastica.

5 … più sorprendente

Qui l’elenco si fa lungo e comprende un sacco di luoghi: dalla spada nella roccia di San Galgano al convento di San Juan de la Peña, dall’orologio astronomico comunista di Olomuc alla gita  in barca sul fiume sotterraneo nelle grotte di Labouiche, dal Parco geominerario delle Biancane ai Castelli catari e alle Bastides nei Pirenei francesi E poi… il castello di Predjama, la chiesa Blu di Bratislava, le cicogne sui tetti di Salamanca, tutte le architetture di Antoni Gaudì, il panorama dell’Adriatico dall’alto del Gran Sasso, il lago Königssee e tutti i luoghi panoramici dove arrivi dopo una bella scarpinata in montagna…

Come avete capito mi sorprendo facile…

6 … più gustoso

Mi piace da matti la cucina spagnola per l’arditezza degli abbinamenti. Ricordo che in viaggio di nozze, nel Parador di Aiguablava ordinai una zarzuela (zuppa di pesce simile al cacciucco): tra lo stupore degli altri clienti mi arrivò un cameriere con un carrello e una megapadella, solo per me, che sarebbe avanzata a 6 persone. Mi vergognai un po’ …ma spolverai tutto! E poi Vienna per le torte: tutte quante, senza distinzione!

Dal lato opposto ricordo un trekking in Carnia con Fabiana, una guida escursionistica, che ci faceva mangiare cose assurde che raccoglieva sotto i nostri occhi nel bosco. Ci fece mangiare le più strane bacche, foglie e radici. …Tutto sommato erano buone e sono ancora qui a raccontarlo!

7 … che ti ha lasciato un ricordo particolare

Ostrava e Bratislava dove mia figlia partecipò nel 2009 rispettivamente ai Campionati mondiali ed europei di ballo. Fu una bellissima esperienza e anche le città furono carine da vedere, perfino Ostrava che i cechi stessi considerano come una delle città più brutte della loro nazione.

8 … più romantico

Dato che Parigi, Venezia, Firenze e Roma possono sembrare scontate, come luoghi romantici scelgo il Lago di Bled e Barcellona. E perchè no… anche dormire in viaggio di nozze in un castello arabo/visigoto del 1.100 ha un suo fascino (per la cronaca era il Parador de Sigüenza).

9 … che vorresti rivedere

Vorrei rivedere tutti i luoghi in cui sono stato… in alcuni ho lasciato alcune cose da vedere, per mancanza di tempo ma anche per avere la scusa di tornarci. Un luogo dove vorrei tornare è Londra.

10 … dove ti piacerebbe andare

I luoghi dove mi piacerebbe andare sono tanti: in Europa l’Irlanda, la Polonia e la Grecia. Nel resto del mondo l’India, la Cina, il Canada, solo se qualcuno convincesse mia moglie a salire sull’aereo…

Nomino i 10 blog. Se vi fa piacere continuate il Tag altrimenti siete liberi di ignorarlo. Il post vale come notifica così non vi importuno con e-mail e messaggi…

Un film: Lui è tornato (2015).

Lui_è_tornatoA casa da alcune settimane abbiamo fatto l’abbonamento a Netflix e devo dire che sono molto soddisfatto, soprattutto per i documentari ma anche per i film. Le serie le seguo meno ma mia moglie e mia figlia sono molto contente anche di queste. Come conseguenza è facile che il blog si arricchisca di recensioni di film…

Comincio con un film che ancora non è nelle sale (uscirà in Italia il 26 Aprile) ma che, per misteri della distribuzione cinematografica, su Netflix è già disponibile dal 09 Aprile: “Lui è tornato” tratto dal libro di Timur Vermes.

Metto subito le mani avanti dicendo che non ho letto il libro e quindi non posso fare paragoni col romanzo. Il film è semplicemente geniale e dovendo dare un giudizio in due parole direi “inquietantemente divertente“. Un reporter in procinto di essere licenziato dalla sua tv, durante le riprese di un documentario, riprende il risveglio di Hitler nella Berlino del 2014 (nel libro credo fosse il 2011). Hitler si ritrova totalmente spaesato e viene ospitato in un chiosco di giornali dove si aggiorna sull’attualità politica. Appena la tv fiuta l’affare, scambiandolo per un bravo comico che imita il dittatore, il vero Hitler viene messo sotto contratto e diventa il re di tutto il palinsesto. Le sue invettive, identiche a quelle degli anni ’40, vengono prese come scherzi ma in realtà lui fa tremendamente sul serio. Inizia qui un viaggio in tutta la Germania in cui il dittatore incontra cittadini, politici e giornalisti, fra gag vere e presunte. E’ inquietante sapere che molte delle persone che partecipano al film sono veri politici della destra tedesca e molti i cittadini capitati per caso sul set dove molte scene erano improvvisate. Ad esempio un gruppo di turisti che alla porta di Brandeburgo si fanno i selfie con Hitler col saluto romano, sono dei veri turisti italiani capitati lì per caso (logicamente come italiani non ci possiamo far mancare niente).

Si ride tanto perchè in fondo è un bel film di satira (ma è un riso amaro) e ci si inquieta, soprattutto sulle ultime scene, quelle che arrivano a metà dei titoli di coda. Se fossi un professore lo farei vedere nelle ai ragazzi nelle scuole perchè parla dei temi della resistenza, ma con un linguaggio moderno e divertente… insomma senza apparire “polveroso”…

P.S. (1) Se volete vedere il film su Netflix è probabile che per default ve lo proponga in tedesco con sottotitoli in italiano. Se cercate tra le opzioni c’è anche il film doppiato in italiano.

P.S. (2) Se vi registrate su Netflix avete un mese di abbonamento gratuito in cui potete vedere se il catalogo di film vi piace e se la vostra rete Adsl non fa i capricci. Noi siamo rimasti entusiasti.

Alessandro, ricordati che si vota tutti i giorni.

Ho appena letto l’articolo di Gaberricci sull’esito del referendum e, avendo diverse cose da dire, scrivo anch’io un post, piuttosto che lasciare un commento e lo dedico ad Alessandro il suo coinquilino scottato dal primo voto andato male… E scusatemi se la prendo alla larga…

La ditta dove lavora mia moglie si è trasferita di sede e, dopo il trasloco, una delle prime preoccupazioni dei dipendenti è stata quella di dove andare a mangiare in pausa pranzo. Inizialmente avevano optato per un bar accanto all’ufficio dove mangiavano discretamente e in fretta (a volte troppo in fretta).  Un giorno un collega di mia moglie chiese al gestore se avevano il wi-fi e questi, in modo sincero ma brutale, rispose: «Ce l’avevamo ma l’abbiamo tolto, insieme ai giornali, perchè dopo aver mangiato le persone ci occupavano i tavoli e noi li vogliamo subito liberi.» Tradotto in parole povere, “ingozzatevi, pagate e levatevi dalle scatole il prima possibile perchè noi dobbiamo fare un sacco di soldi”. Posizione legittima ma non molto simpatica… Cercando delle alternative mia moglie si è imbattuta nella casa del popolo che aveva organizzato la raccolta per i profughi di Idomeni, di cui vi avevo raccontato in questo post, dove mangia altrettanto bene in un ambiente meno frenetico, più familiare, più economico e… pure col wi-fi!

In fondo si tratta solo di un piatto di pasta e di una bottiglietta d’acqua ma che, ripetute per 5 giorni alla settimana per un anno intero, fanno una certa differenza… soprattutto se pensi che al bar ristorante finiscono in profitti per il gestore che molto probabilmente saranno investiti in villoni, suv, speculazioni in borsa e/o cose simili. Basta invece scorrere le iniziative del circolo Arci per capire che, parte dei proventi dei pranzi di mia moglie, potrebbero perfino finire in iniziative culturali, come corsi, serate teatrali o presentazioni di libri, oppure in solidarietà come le adozioni  a distanza che il circolo ha fatto ultimamente a Kobane.

Insomma, caro Alessandro si vota ogni giorno con le nostre scelte! Se compri il caffè e il cioccolato del commercio equo e solidale al posto di Nespresso e/o Nestlè, se decidi di comprare le verdure dal contadino accanto a casa piuttosto dalla grande distribuzione organizzata, se decidi di usare la bici al posto dell’auto oppure se sostituisci le lampadine con quelle a Led. Questo non vuole sminuire i referendum o le elezioni ma dire che il futuro nostro, dell’ambiente, del mondo spesso dipendono da tanti piccoli gesti di tutti i giorni, che singolarmente appaiono insignificanti, ma che se vengono fatti da una collettività, cambiano davvero le cose.

Ti faccio un altro esempio concreto. Quando ero bambino se volevi fare le ricerche dovevi avere un’enciclopedia di 15 o 20 volumi che costava milioni di lire, occupava un’intera libreria e dopo averla comprata era già da aggiornare. A metà degli anni ’90 uscirono le enciclopedie multimediali su Cd rom che costavano ancora tanto (una tipo “Encarta” della Microsoft su 4 cdrom costava circa 250.000 Lire) e dovevi comunque comprare gli aggiornamenti. Se oggi hai Wikipedia è perchè tante persone hanno deciso di dare il proprio piccolo contributo formando una comunità che lavora per il bene comune..

E qui vengo alle considerazioni di Gabericci che mi contesta che la politica economica e ambientale la deve fare il governo e non i cittadini. Il recente referendum sulle trivelle, la non applicazione di quello sull’acqua del 2011, le scelte di politica economica, il ttpi, la corruzione, le inchieste giudiziarie, la situazione di migranti e delle guerre,  ci dimostrano sempre di più che quella ci ostiniamo a chiamare democrazia è, nella migliore delle ipotesi, un’oligarchia dove il potere politico e quello dei mass media sono succubi e al servizio del potere economico e finanziario delle multinazionali, in un intreccio di interessi lontano mille miglia da quello dei cittadini e dei beni comuni. Non basta un Presidente del Consiglio non eletto da nessuno per capire che come cittadini non contiamo niente?

Abbiamo però un piccolo potere e ce ne accorgiamo quando i call center ci frantumano le scatole a tutte le ore, quando i vari promoter  ci bussano alla porta o ci fermano per la strada e quando le  nostre buche delle lettere strabordano di volantini con offerte strepitose… Tutti mirano al nostro misero stipendio e vogliono che con esso noi compriamo i loro prodotti perchè, se come criceti non facciamo girare la ruota dei consumi, tutto il giochino si rompe e il sistema economico va all’aria… Quindi Alessandro non ti disperare! Quando ti chiamano alle urne vai ed esercita il tuo diritto/dovere di elettore! Potrai vincere o perdere (io da oltre venti anni perdo quasi sempre) ma sappi che voti di più e sei più incisivo col carrello della spesa che con la scheda elettorale!

Metti in campo il cuore: la Nazionale Italiana Cantanti per Shalom.

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Sabato 23 Aprile 2016 alle 20.45 presso lo Stadio Castellani di Empoli si terrà Metti in campo il cuore” una partita di beneficenza tra la “Nazionale Cantanti” e i “Campioni del Cuore” i cui proventi saranno destinati a favore delle adozioni a distanza del Movimento Shalom.

Da quasi 30 anni il Movimento Shalom è impegnato nei paesi più poveri di Africa e Asia per sostenere le popolazioni locali, in particolar modo i bambini. Il primo impegno è garantire loro il necessario per vivere, quindi cibo, acqua potabile e cure mediche, primo passo indispensabile per permettere poi l’accesso all’istruzione. Dal 1995 oltre 16.000 bambini sono stati sostenuti grazie alle adozioni a distanza, hanno quindi ricevuto il necessario per vivere e crescere e un’istruzione che fa e farà di loro degli uomini e delle donne attori del proprio futuro e dello sviluppo nei propri paesi.

I biglietti possono essere acquistati nei punti vendita di Ticketone, presso i supermercati di Unicoop Firenze e presso la sede di Shalom a San Miniato (Pi). Coloro che acquisteranno i biglietti c/o i supermercati Coop riceveranno 200 punti sulla tessera Coop per ogni biglietto comprato, mentre chi li acquisterà presso la sede di Shalom potrà avere un biglietto omaggio per un bambino Under 14 anni a fronte dell’acquisto di un biglietto per un adulto.

I cancelli dello stadio apriranno alle ore 18.00. Dalle ore 19.00 inizierà un pre-show con musica e balli. Alle 20.45 inizierà la partita…

Hanno dato la loro adesione (lista in aggiornamento, ripresa dal sito e dalle pagine facebook del Movimento Shalom)

  • Renzo Ulivieri
  • Lorenzo Fragola
  • Neri Marcorè
  • Roberto Pruzzo
  • Giancarlo Antognoni
  • Enrico Ruggieri
  • Francesco Gabbani
  • Luca Barbarossa
  • Yuri Chechi
  • Alessandro Birindelli
  • Clementino
  • Briga
  • Ermal Meta
  • Cristiano Militello
  • Rocco Hunt
  • Pietro Vierchowod
  • Giuseppe Zeno
  • Paolo Conticini
  • Fabrizio Mori
  • Paolo Bettini
  • Paolo Vallesi
  • Marco Masini
  • Nicola Vizzoni
  • Francesco Guasti
  • Lorenzo Carboncini
  • Salvatore Sanzo
  • Andrea Maestrelli
  • Nicola Giusti
  • Lorenzo Bertini
  • Leonardo Pettinari
  • Antonio Maggio
  • Cecco e Cipo
  • Francesco Pratali
  • Moreno Roggi
  • Marco Macelloni
  • Giorgio Manetti
  • Dario Parrini
  • Luca Lotti

Se 14 milioni di italiani fossero coerenti…

Foto "Old gas station" by Carsten aus Bonn - flickr
Foto “Old gas station” by Carsten aus Bonn – flickr

Purtroppo il referendum sulle trivelle non ha raggiunto il quorum e quindi non è valido. Lascio ai Tg, ai giornaloni e ai vari politici tutte le analisi sul caso. Faccio però una piccola osservazione: circa 14.000.000 di italiani hanno votato “SI”, dicendo che non vogliono le trivelle nei nostri mari. Se tutte queste persone, coerentemente col loro voto, cominciassero a lasciare l’auto nel garage e a muoversi a piedi, con le bici o con i mezzi pubblici, anche solo uno o due giorni a settimana e se magari in inverno abbassassero la temperatura del riscaldamento di solo 1 grado, forse le trivelle chiuderebbero da sole per scarsa convenienza economica.

Diamoci da fare! 14.000.000 siamo in tanti! Sarebbe una rivoluzione!

Ultimo appello per fermare le trivelle…

notriv_09Ho letto molto in questo periodo sulle trivelle oggetto del referendum e sull’ecosistema marino del Mediterraneo (e per me che sono un’amante della montagna è tutto dire). Avrei voluto scrivere di più sul blog ma il tempo è quello che è e perciò vi lascio con due pensieri tratti da tutto il materiale che ho letto e con alcuni link di persone più competenti del sottoscritto…

  • Il petrolio presente nei nostri mari è pochissimo. Se oggi estraessimo tutto inseme il petrolio e il metano presenti nei giacimenti nazionali e fosse usato per coprire i bisogni dell’Italia avremmo, nella migliore delle ipotesi, petrolio per 8 settimane e metano per 6 mesi. In realtà il petrolio estratto sarebbe di proprietà delle multinazionali e potrebbero decidere di venderlo all’estero. Allo Stato italiano resterebbe un’elemosina di royalties e l’onere di ripristinare eventuali danni ambientali che si ripercuoterebbero sul turismo.
  • E’ almeno dagli anni ’60 del secolo scorso che viene estratto metano e petrolio dalle coste italiane, in particolare nel mare Ionio e nel ravennate. Ora, se il petrolio e il metano fossero davvero la fortuna che i petrolieri vorrebbero farci credere, Basilicata e Calabria sarebbero  da 50 anni le regioni più ricche d’Italia e quasi trainerebbero da sole l’economia nazionale… Mi sembra invece che siano tra le regioni più povere e con più disoccupazione dell’intero stivale il che la dice lunga sui vantaggi del petrolio. Credo che se ci sarà una rinascita per la Basilicata questa sarà legata a Matera capitale della Cultura 2019, al turismo e alla tutela dell’ambiente. E che dire di Ravenna? Città bellissima che, a causa delle trivellazioni del metano, sprofonda ogni anno di 2 cm… leggete questo articolo del 2014… quindi non influenzato da logiche referendarie. Se volete vedere i famosi mosaici bizantini di Ravenna sbrigatevi a fermare le trivelle o in futuro per ammirarli, potreste avere bisogno del brevetto da sub!

Persone che hanno scritto meglio e con più competenza del sottoscritto:

#TAG l’auto che vorrei.

Foto "Village 2CV à Tours" by Claude37 - flickr
Foto “Village 2CV à Tours” by Claude37 – flickr

Ringrazio Aspiranterunner per avermi nominato in questo tag.

Uso pochissimo la macchina e quelle poche volte farei volentieri a meno… In città vado a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici… Le uniche volte in cui uso l’auto sono:

  • Una volta a settimana per fare la spesa, ma giuro che riesco a caricare le borse della spesa anche in bici (lo facevo quando andavo al Gruppo d’Acquisto Solidale)
  • Alcune volte per andare alle corse podistiche quando, per distanze e tempi, non posso andare in bici o con i mezzi (la domenica mattina alle 7.00 non sempre ci sono i mezzi pubblici per spostarsi nei vari paesi della provincia di Firenze).
  • Per andare in ferie. Io andrei volentieri in aereo ma la moglie ha il terrore di volare e non sempre i treni sono comodi come l’auto.

Le regole del tag sono le seguenti:
1- Citare il blog che lo ha ideato che è Opinionista per caso 2
2- Ringraziare il blog che vi ha taggato
3- Rispondere a 10 domande e se volete potete illustrare foto di automobili
4- Avvisare con un commento il blog che avete taggato
5- Nominare da un minimo di 5 al massimo di  dieci blog.

Domande.

1 – A che età sei diventato proprietario/a di una auto ?

Penso di aver avuto circa 20-21 anni. Prima guidavo la Fiat 126 di famiglia.

2- Hai mai ricevuto in regalo un automobile?

A circa venti anni ho ricevuto in regalo una Uno Bianca, comprata da un dipendente Fiat di seconda mano. Avrei voluto tanto una Citroen 2 cavalli ma mio babbo mi disse: «…o questa o a piedi»

3- Ti è capitato di dormire in automobile oppure fare anche l’amore ?

Entrambi. Fare l’amore nel 126 era proprio da contorsionisti, nella Uno andava meglio. Il periodo in cui facevamo l’amore in macchina era quello del mostro di Firenze e avevamo una paura bestia (una mia cara amica purtroppo fu una delle vittime). Allora ci organizzavamo in parcheggi e strade di periferia: tipo un parcheggio con una ventina o trentina di auto dove tutti dentro facevano l’amore… La mattina dopo il piazzale era un prato di preservativi!!! Fortunatamente, vista la grave situazione, la gente e le istituzioni erano comprensivi…

4- Quale è stata la destinazione più lontana che hai fatto in auto ?

Madrid, poi Ostrava (Rep. Ceca), Bratislava, i Pirenei…

5- Di che modello era oppure è  la tua prima auto ?

La prima guidata una Fiat 126, la prima posseduta una Fiat Uno.

6- Qual è la tua radio preferita che ascolti quando sei alla guida ?

Quando sono con mia moglie lei mi fa ascoltare Radio Dimensione Suono. Le poche volte che sono da solo ascolto Controradio (network di Radio Popolare) oppure dei cd o, come ultima spiaggia, Radio 2.

7- Puoi dirci di quale casa automobilistica è l’auto dei tuoi sogni ?

Non ho auto dei sogni. L’auto per me non è uno status symbol ma solo un mezzo da usare quando non posso proprio farne a meno. Spero presto di non averne una a mio nome… e magari  di fare l’abbonamento al car sharing.

8- Quando vuoi acquistare o cambiare l’auto per te è più importante il prezzo , il colore o la marca ?

Il prezzo, la sicurezza e la possibilità di avere un motore ecologico (adesso abbiamo un’auto a metano).

9- Hai più  paura di metterti alla guida quando nevica e c’è il maltempo oppure quando c’è tanto traffico e sei in coda ?

Il traffico cittadino lo odio, mi piace invece girare per strade secondarie ammirando il paesaggio: con la macchina preferisco andare una volta l’anno in ferie, piuttosto che girare in città tutti i giorni… Insomma meglio una bella tirata fino al Polo Nord piuttosto che i viali di Firenze tutti i dì!

10- Ti è mai capitato di trovarsi in strada con una gomma bucata oppure un altro imprevisto ? Se la risposta è si ci racconti come hai fatto a risolvere questo imprevisto.

E’ successo circa 20 anni fa quando ci si ruppe la cinghia di trasmissione e si fuse tutto il motore della Clio… Ci successe in Svizzera e restammo, per forza di cose, confinati in una pensioncina in un paesino a Nord di Lugano per una settimana, in attesa che ci rifacessero tutto il motore. Alla fine spendemmo il doppio di quanto avremmo speso se il guasto fosse avvenuto in Italia. Ma la beffa fu un’altra: quando si fuse la macchina stavamo andando a Wilderswil, nello Jungfrau, per un fine settimana vinto ad un concorso a premi dell’Ente del Turismo Svizzero… Soggiorno che andò perso definitivamente…

Foto "2CV Charleston" by Gintaras Rumšas - Flickr
Foto “2CV Charleston” by Gintaras Rumšas – Flickr

A questo punto dovrei nominare 5 o 10 blog per continuare il Tag ma, visto che come avete capito non mi entusiasmano molto le auto e che siamo anche nella settimana del referendum sulle trivelle petrolifere, preferisco non nominare nessuno e concludere con la frase dell’ex sindaco di Bogotà che fino a qualche settimana fa campeggiava nella prima pagina del blog “Dove gira il sole” di Cristiana.

Un paese è sviluppato non quando i poveri posseggono automobili ma quando i ricchi usano mezzi pubblici e biciclette.

Gustavo Petro Urrego, sindaco di Bogotà dal 2012 al 2015.

p.s. la scelta dell’auto col ritratto di Coluche non è casuale.