Come riportato dalla stampa locale (ad esempio Repubblica) nel pomeriggio di Venerdì 1° Luglio è crollato improvvisamente un tiglio di 12 metri nel parco delle Cascine di Firenze sfiorando un giovane podista che faceva jogging e che, fortunatamente, se l’è cavata “solo” con un grande spavento. Nel 2014 nello stesso tratto di parco (a circa 150 mt. di distanza) e nello stesso periodo (era il 27 Giugno) crollò, da un albero di bagolaro, un ramo di 7 quintali che uccise Donatella Mugnaini di 51 anni e la nipotina Alice di due anni.
Per i non fiorentini il Parco delle Cascine è il polmone verde e uno dei luoghi più frequentati della città, dove gli abitanti vanno solitamente a fare sport, a passeggiare, a portare a spasso il cane. Anch’io ci vado almeno un paio di volte alla settimana e sotto a quegli alberi ci sono passato spesso: sotto all’albero crollato Venerdì scorso c’ero passato in allenamento due giorni prima, mentre sotto all’albero caduto nel 2014 c’ero passato il giorno stesso, qualche ora prima del crollo. Tenete conto che a due passi da dove Venerdì è crollato l’albero c’è una delle piscine più frequentate di Firenze, un bar-ristorante, il noleggio delle biciclette e il roller club. Per assurdo di fronte al luogo del crollo, proprio sotto a degli alberi simili a quello caduto, c’è perfino il “percorso vita” che, specialmente il pomeriggio, è frequentato da gruppi di giovani che si fanno i muscoli ai vari attrezzi…
Repubblica e Corriere fiorentino di oggi riportano la notizia che, secondo i tecnici del comune, l’albero caduto venerdì scorso era stato controllato il 1° di Marzo, che non aveva destato nessun sospetto e che sarebbe stato ricontrollato nel 2017; e che da alcuni anni il numero di controlli sugli alberi sarebbe pure raddoppiato. Eppure in tutta la faccenda c’è qualcosa che, da profano totale, proprio non mi convince ed è il metodo usato, ovvero il Visual Tree Assestment cioè l’osservazione dell’albero dal basso. Può bastare guardare un gigante di 12 o 14 metri dal basso per capire se è sano? Secondo me sarebbe come cercare delle crepe nel tetto di un edificio di tre o quattro piani guardandolo col naso all’insù dal marciapiede di fronte.
Basta andare a rileggere gli articoli di giornale del 2015 (ad esempio questo di Firenzepost) sulla relazione fatta dal Corpo Forestale dello Stato in seguito alla tragedia del 2014 per scoprire che se il bagolaro fosse stato osservato dall’alto, forse quel ramo sarebbe stato tagliato per tempo e non avrebbe ucciso Donatella e Alice. Ricordo all’epoca di aver letto su qualche sito (ma purtroppo non sono riuscito a trovare l’articolo) che la ditta appaltatrice riceveva così pochi soldi per osservare ogni albero che non poteva fare altro che guardarli dal basso. Insomma salirci, vederli da una piattaforma aerea o magari chissà, osservarli con un drone, è un lusso che il Comune di Firenze non poteva e forse, ancora oggi, non può permettersi.
A questo punto io, come cittadino e sportivo frequentatore del parco, mi faccio alcune domandine.
- Siamo certi che il Visual Tree Assestment sia un metodo sicuro per controllare, non un bosco su una montagna, ma un parco cittadino frequentato da migliaia di persone tutti i giorni?
- Siamo sicuri che non ci siano abbastanza soldi per fare dei controlli, non solo da terra ma anche dall’alto? Forse gli alberi delle Cascine (e di conseguenza le vite dei suoi frequentatori) si meriterebbero qualche concerto in meno e qualche controllo in più…
- Siamo sicuri che le gare al massimo ribasso siano sempre la soluzione migliore per gli appalti della pubblica amministrazione? E alla qualità dei servizi non ci pensiamo mai? Io, a chi in tv mi promette sempre “meno tasse” chiederei invece “più servizi e con maggiore qualità” perchè qui ormai abbiamo tasse da paese occidentale e servizi da terzo mondo.
- E voi connazionali… dopo il crollo del Lungarno Torrigiani, quello della Banca Etruria e infine quelli degli alberi alle Cascine, siete ancora sicuri che il “Giglio Magico” sia l’idea migliore per governare l’Italia?
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L’intervista del 2015 al comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato che aveva fatto la perizia sull’albero crollato nel 2014.