Buon 2018 amici del blog !!!

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Foto “Das Neujahr kommt: 2018 geschrieben auf Mehl und saisonale Zutaten” by Marco Verch – flickr

Come qualcuno avrà notato, nei giorni scorsi non sono passato sul blog, nemmeno a rispondere ai vostri commenti e auguri… Le brevi vacanze natalizie sono state (involontariamente o meno)  anche vacanze dal blog. Non potevo però non passare a farvi gli Auguri per un 2018 sereno e che porti alla realizzazione di almeno qualcuno dei sogni che ognuno di noi ha nel profondo del cuore! E così, mentre mi sto preparando per andare con alcuni familiari a cena al ristorante greco, vi dedico con affetto queste poche righe! Spero di tornare nei prossimi giorni a scrivere e commentare con più assiduità. Per adesso….

Vi abbraccio tutti e vi auguro un meraviglioso 2018!

Buon Natale a tutti!

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Foto “Zampognari a Castro dei Volsci” by gengish skan – flickr

Nell’occasione del Natale vorrei augurare a tutti gli amici del blog e alle loro famiglie di trascorrere delle serene e felici festività e che il nuovo anno esaudisca almeno qualcuno dei tanti sogni che tutti abbiamo nel cuore! Vi lascio con una poesia di Gianni Rodari, di quelle che quando eravamo piccoli recitavamo in piedi sulla sedia prima del pranzo del 25 Dicembre!  Buon Natale a tutti/e!

Lo Zampognaro

Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?

“Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”.

Se comandasse il passero
Che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso”.

Se comandasse il pastore
Del presepe di cartone
Sai che legge farebbe
Firmandola col lungo bastone?

” Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino”.

Sapete che cosa vi dico
Io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
Accadranno facilmente;

se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno

Gianni Rodari

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Foto “Presepe 2012” by Madonna del Bembo – flickr

Rape sul faccialibro…

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Foto “Facebook” by Massimo Barbieri – Flickr

Un paio di giorni fa accendo il computer e trovo la richiesta di amicizia su Facebook di un mio cugino, che non vedo da quasi dieci anni. Uno di quei parenti che ormai frequento solo in occasione di matrimoni (sempre più rari) e di funerali (ahimè, più frequenti).

Più per educazione che per altro concedo l’amicizia, che tanto ormai non si nega a nessuno e per curiosità vado a sbirciare nel suo profilo. Foto delle vacanze, delle figlie diventate grandi, di mia zia e un po’ di post condivisi… Essendo vicini a Natale il cuginetto condivide diverse foto di presepi solo che come didascalia hanno delle frasi piuttosto inquietanti sull’obbligo di farli in ogni scuola per rispettare la nostra cultura, a cui seguono foto di crocifissi che non vanno rimossi dalle aule e così via… Ok, lo sapevo, il cugino fa parte del ramo bigotto della famiglia, il ramo dello zio prete e quindi c’era da aspettarselo… ma non mi aspettavo frasi così forti, direi quasi violente sotto a quei dolci presepi. La spiegazione arriva scorrendo il profilo quando, in periodi antecedenti al Natale, il cugino condivide delle foto di giovanotti rasati, palestrati e con t-shirt nere con su scritto che le case popolari devono andare solo agli italiani ed altre amenità simili (e a volte pure peggiori)!

Ecco! Un altro che ha capito tutto del Cristianesimo e dello spirito del Natale… Uno che ama così tanto quei cristi  di legno o di gesso che li userebbe ben volentieri come clave contro quegli altri… quei poveri Cristi in carne e ossa che hanno la sola colpa di avere la pelle un po’ più olivastra di lui e di fuggire da guerre e miseria.

In fondo Facebook ha fatto ancora una volta il suo sporco lavoro: ha dimostrato che per certi cugini gli anni passano invano e che è inutile cercar di cavar sangue da una rapa. Trent’anni in più, una moglie e due figlie non fanno nascere il sangue nelle rape!

Ma tu sei vegetariano?

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Foto “Morning @La Boqueria” by Pablo Cereseto – flickr

L’altro giorno ero con degli amici e stavamo ordinando del cibo al ristorante cinese… Alla mia richiesta di prendere dei ravioli con verdure e degli spaghetti di riso con verdure mi è stata fatta la fatidica domanda: «Ma sei diventato vegetariano?»  Logicamente  la risposta che i miei interlocutori si aspettano in questi casi è  piuttosto semplice: «Si o No».  Vorrei spiegare che la faccenda è più complicata ma, pur di evitare le solite “guerre” tra onnivori, vegetariani e vegani, io li accontento tutti con quello che loro vogliono sentire…

A mia mamma, che si preoccupa sempre della mia salute, rispondo «No, è che oggi la carne non mi va» anche se sono anni che non mangio la bistecca del pranzo della domenica. A chi è vegetariano rispondo che si anch’io sono in progress e sto diventando vegetariano, ma non sarò mai vegano! Se invece ho di fronte un interlocutore interessante e ho voglia di discutere butto là un bel «Dipende» e comincio a parlare del cibo che preferisco: quello freschissimo,  a km 0, preferibilmente biologico, crudo o cotto senza tanti intingoli, sughi, robe pesanti etc… E soprattutto faccio presente che cerco di evitare come la peste tutto ciò che è cibo industriale! Tirando le somme mi ritengo vegetariano ma, tra dei fagioli in scatola e uno sgombro fresco, forse sceglierei lo sgombro. Tra una bistecca al sangue e una polpetta di tofu industriale forse sceglierei una bella fetta di pane con l’olio! E potrei continuare con decine di esempi… anche di quando, pur di evitare discussioni animaliste pro o contro, mi faccio girare nel piatto per delle mezz’ore una fettina di roast beef a pezzettini sempre più piccoli…

Adesso che si stanno avvicinando le feste comincia il periodo più incasinato dell’anno. Che tu sia  invitato a casa d’altri o che tu inviti a casa tua amici o parenti hai due obblighi. Se sei tu che  cucini l’obbligo è dover fare per forza il pranzo tradizionale delle feste! A Natale o Capodanno non puoi dare un pranzo vegetariano a nonni e zii perchè quelli si aspettano un Cappone arrosto grande come una mongolfiera. Non vorrai mica dare loro fagioli e soia a Natale? Al massimo puoi dare le lenticchie a Capodanno anche perchè per il 90% dei parenti quello è l’unico giorno in cui mangiano lenticchie, mentre tu le mangi tutte le settimane… Se invece sei invitato a casa altrui è d’obbligo mangiare tutto e apprezzare anche quello che non mangeresti mai, tipo quel pollo in galantina a cui la zia ha lavorato per una settimana intera… oppure quelle tartine fatte in casa così identiche a quelle del volantino dell’Esselunga…

Cari parenti ma perchè per le feste ci dobbiamo strafogare mangiando in un giorno tutto quello che di solito mangiamo in una settimana o mangiando roba che non mangeremmo mai ma che non possiamo rifiutare perchè, anche a tavola, a Natale bisogna essere tutti più buoni?

Lancio un idea: perchè invece di fare le cene natalizie, qualcuno tra parenti, associazioni o gruppi aziendali non organizza qualcosa di diverso? Tipo tutti insieme al teatro, alla pista sul ghiaccio, al bowling, etc? Al limite va bene anche il più banale cinema… Vuoi mettere gli ultimi Jedi contro la salsa verde della zia?

Considerazioni sulle intimidazioni naziste a Como.

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Foto “Nazis no” by Daniel Lobo – Flickr

Sicuramente avete visto in tutti i TG il Video del Blitz dei nazisti veneti nella sede di “Como senza frontiere“. Non è la prima volta: qui c’è un altro video di un’altra incursione degli stessi fascisti a Mantova. E queste sono le riflessioni delle persone che hanno subito il blitz a Como (altro video qui).

Ho rivisto i video e, aldilà delle condanne di rito apparse su tutti  i media, vorrei fare alcune brevi  considerazioni.

  • La reazione dei presenti alla riunione è stata encomiabile. Non so se erano impietriti dal terrore e dallo sconcerto oppure, se come ha detto qualche giornalista, era compostezza. Di fatto, che tutto ciò sia stato voluto o meno, è stato un bell’esempio di nonviolenza gandhiana. Sarebbe bastata una minima scintilla per scapparci una rissa (che forse i fascisti cercavano pure) e invece no. La volontaria che li ha salutati con la frase «Noi vi abbiamo rispettati» ha messo il timbro sulla differenza fra le persone civili e quelle no…  infatti i fascisti hanno risposto «Nessun rispetto per voi».
  • Dal video, e anche dalle testimonianze dei volontari che erano lì, si ha la sensazione di un testo oltre che delirante nei contenuti, soprattutto sgrammaticato e  letto in modo così meccanico da dare la sensazione che colui che leggeva non capisse nemmeno quello che stava leggendo. Questi skinheads ameranno pure la patria ma sembra che non abbiano degli ottimi rapporti con la lingua italiana. Se aggiungiamo che erano anche vestiti tutti uguali e che anche nell’altro video di Mantova parlano sempre per slogan… beh l’aggettivo che mi viene in mente è “pecoroni”… e detto per delle persone che mirano al giorno da leoni è tutto dire.
  • Logicamente l’intimidazione è gravissima e non va sottovalutata, però ha anche un suo lato comico. L’atto eversivo più grosso che si vede nel video è stato abbassare il termostato del riscaldamento… Partire in 15 da Vicenza, farsi 250 km all’andata e 250 km al ritorno, col risultato di abbassare un termostato, è così ridicolo che nemmeno le Sturmtruppen di Bonvi…
  • L’unica cosa che mi sarei aspettato in un paese civile è che in questi due giorni, oltre alle condanne di rito via mass media, qualcuno dei nostri politici fosse andato a dare di persona la propria solidarietà ai volontari di Como, visto che oltretutto sono tutti a giro per l’Italia in “parate” elettorali… Si vede che i politici non hanno capito la gravità del problema, oppure sono ancora lì a studiare quante percentuali perdono o guadagnano nei sondaggi se vanno a stringere la mano ai volontari di Como. In ogni caso, più passano i giorni e più i nostri politici fanno cadere le braccia… Se pensiamo che dobbiamo ancora sorbirci mesi di campagne elettorali… Addio!

Conclusione? Non c’è una conclusione… solo tanta tristezza e forse la consapevolezza che se vogliamo uscire da questa situazione solo una cosa ci salverà: LA CULTURA CONTRO L’IGNORANZA!