Ancora su Gardaland e le persone Down: due articoli da “Il Mattino di Padova” e “Affaritaliani.it”

Foto originale "Gardaland Magic Halloween 2009" by occhietto - flickr - rielaborazione grafica unpodimondo.wordpress.com
Foto originale "Gardaland Magic Halloween 2009" by occhietto - flickr - rielaborazione grafica unpodimondo.wordpress.com

Ritorno sulla situazione del trattamento delle persone con sindrome di Down a Gardaland per postare due estratti da “Il mattino di Padova” e da “Affariitaliani.it” (qui il mio primo post)

Gardaland, no ai down di Paolo Baron

“Parchi giochi, via libera ai ragazzi Down”. Accordo firmato con alcuni parchi, con un’eccezione: Gardaland. Disappunto del Cordinamento associazioni down, che risponde con un manifesto di protesta.

PADOVA. «Parchi giochi, via libera alle persone down». Lo esclamano con orgoglio i ragazzi dell’associazione padovana Down Dadi dopo la firma di un protocollo da parte del Cordinamento associazioni down e da gestori, costruttori e addetti alla sicurezza. Ma c’è una eccezione pesante: è Gardaland.

L’intesa, attraverso il consenso informato e la copertura assicurativa, consentirà alle persone down di utilizzare le attrazioni più divertenti dei vari parchi giochi italiani. In pratica i minori down dovranno essere accompagnati da un adulto che sarà informato su rischi e limitazioni, mentre ai maggiorenni verranno spiegate direttamente le regole.

Hanno aderito finora i gestori di Minitalia Leolandia di Bergamo, dello Zoomarine di Torvaianica e dell’Aqualandia di Jesolo. «Mai più umiliazioni e delusioni – ha sottolineato in una nota la presidente della onlus padovana Patrizia Tolot – che purtroppo sono ancora palpabili». Qualche anno fa, ricorda, infatti, la Tolot, durante una gita a Gardaland «ci fu attaccato il marchio di disabili e ci fu vietato l’accesso alle attrazioni più divertenti, anche le più semplici come il bruco mela dove si portano i bambini piccoli. Purtroppo Gardaland resta un osso duro».

I gestori del parco giochi veronese, infatti, non hanno firmato il protocollo, scatenando il disappunto del CoorDown. Disappunto che si è tramutato in un manifesto di protesta contro Gardaland. Il comitato di gestione di CoorDown – chiude la Tolot – appena due settimane fa ha deliberato di dare via libera alla procedura legale contro Gardaland che era da tempo nell’aria, avviando il coinvolgimento delle famiglie interessare e incaricando lo studio legale Viviani&Marson di Savona di predisporre la documentazione necessaria da sottoporre all’approvazione della prossima assemblea».

tratto dall’articolo “Gardaland, no ai down” di Paolo Baron pubblicato su “Il Mattino di Padova” il 02/10/2011

La stessa notizia su Affaritaliani.it

“Parchi giochi, via libera alle persone down. Ma non a Gardaland”

Niente più discriminazioni nei parchi divertimenti italiani per gli ospiti con sindrome di Down. O quanto meno in quei parchi – sono tre – che hanno condiviso e firmato il “Protocollo C+1 Entertainment” predisposto dal CoorDown dopo un anno di lavoro e di confronto con i principali parchi italiani, i costruttori delle attrazioni e le Prefetture e i Vigili del Fuoco, responsabili della sicurezza delle strutture. Al Minitalia Leolandia di Bergamo, allo Zoomarine di Torvaianica (Roma) e all’Aqualandia di Jesolo non si ripeteranno più le scene quanto meno antipatiche e sgradevoli di persone con sindrome di Down invitate dallo staff ad allontanarsi da una o più attrazioni, a priori a loro “vietate” per motivi di sicurezza. Episodi che nel corso degli ultimi anni sono stati segnalati in molti parchi, ad iniziare da Gardaland, la struttura che da questo punto di vista si è dimostrata nel corso del tempo la più severa: sollecitata a formulare un orientamento sul Protocollo approvato, Gardaland al momento non esprime nessuna posizione ufficiale, confermandosi un vero osso duro. […]

il Protocollo parte da due assunti-base: da un lato non c’è alcuna evidenza che le persone con sindrome di Down abbiano comportamenti o reazioni in misura diversa dalla maggioranza degli altri ospiti dei parchi di divertimenti, dall’altro i rischi connessi all’utilizzo delle strutture anche da parte delle persone con sindrome di Down possono trovare copertura assicurativa sul mercato. I gestori insomma sono coperti in caso di incidenti. Insomma, l’esclusione preventiva degli ospiti con sindrome di Down non ha diritto di cittadinanza. Ecco allora che il testo approvato prevede sempre il via libera alle attrazioni per le persone con sindrome di Down accompagnate da un adulto che sia stato informato su rischi e limitazioni e che abbia firmato una dichiarazione di responsabilità. Via libera anche a chi non è accompagnato: se si tratta di persone maggiorenne con sindrome di Down le informazioni e le regole saranno spiegate direttamente a lui, se si tratta di persona minorenne sarà sufficiente consegnare il modello di dichiarazione di responsabilità firmata da un adulto. […]

tratto dall’Articolo “Parchi giochi, via libera alle persone down. Ma non a Gardaland” pubblicato su Affaritaliani.it il 3/10/2011

Che altro aggiungere? Evviva e applausi al Minitalia Leolandia di Bergamo, allo Zoomarine di Torvaianica  e all’Aqualandia di Jesolo!!!!!!!!!!

BLOGGER PARTECIPANTI AL BOICOTTAGGIO

43 pensieri riguardo “Ancora su Gardaland e le persone Down: due articoli da “Il Mattino di Padova” e “Affaritaliani.it”

  1. Ciao Marco, nei blog che hanno aderito ce n’è anche uno al quale non si riesce ad accedere, è privato o è un mio problema? Grazie, ti lascio il link:
    L’Architettura è un fatto d’arte: “Gardaland: Senti quante campane suonano!”

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      1. E’ un blog privato. Io non l’ho linkato… semplicemente perchè non linko quello che non posso leggere…

        Virginia-MizaaRRRRR… scusami se ancora non ho risposto alla tua mail…. ci sono novità…. appena posso ti rispondo…

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      2. @mizzaar, la ringrazio però, sempre se posso permettermi, che senso ha fare un post er una buona causa quando non è possibile legerlo? Scusi sa, ma noi “food blogger” siamo un pò “tonti”…

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        1. Il senso è che, magari fa comunque “numero” in termini di adesione, partecipazione, indignazione…e mi piaceva aggiungere un urlo anche senza visibilità.
          Inoltre, chi fosse interessato alla buona causa e volesse leggere proprio il mio post “copia e incolla” potrebbe sempre chiedermi l’accesso al blog,
          Alle volte, le cose sono più semplici di quello che sembra.
          😉
          P.S.
          Il mio blog non era mai stato privato dal momento della sua apertura nel 2006, ma, attualmente ho avuto delle sgradevoli complicazioni che mi hanno costretta a questa scelta che mi va stretta, ma per il momento è così.

          P.S.P.S.
          Mi congratulo con il proprietario di “Un po’ di mondo” per l’iniziativa e l’impegno. Spero con questa mia “intrusione” di aver chiarito il perché di quel link che non si può aprire e quindi, di quel post che non ha potuto leggere.
          Un saluto.
          🙂

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          1. Ti ringrazio per il chiarimento. credo che tu non ti debba giustificare di niente. Ognuno fa le sue scelte in base alle proprie esperienze e vanno tutte rispettate.
            In ogni caso grazie per aver portato anche la tua adesione e la tua indignazione!

            Unpodimondo

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