Windows XP non verrà più aggiornato. Che fare?

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Foto “Windows XP Professional” by Energetic Spirit – flickr

Leggendo i giornali o guardando la tv tutti avrete saputo che dallo scorso 8 Aprile 2014 Microsoft non aggiorna più il sistema operativo Windows XP. A parte che ad un mio collega è arrivato un aggiornamento di XP il 10 di Aprile, in tanti mi hanno chiesto cosa fare, visto che  gli articoli di stampa sono allarmistici e pronosticano, a chi resterà con Windows Xp, un futuro pieno di virus, hacker e problemi vari.  Analizziamo la situazione, partendo in un  modo un po’ bislacco…

Ipotizziamo che 13 anni fa, al posto di Windows XP, voi abbiate comprato un frullatore. Dopo due anni è scaduta la garanzia ma il frullatore funzionava egregiamente. Che avete fatto? Lo avete buttato perchè è scaduta la garanzia? No, lo avete tenuto e continuate ad usarlo tranquillamente. Ipotizziamo poi che oggi la ditta produttrice vi dica: «Da ora in poi non faccio più i ricambi per il vostro frullatore, quindi se vi si rompe vi dovete arrangiare». Che fate? Lo buttate se ancora funziona e vi fa degli ottimi frullati? No, lo tenete e continuate a farci i frappé fino a quando non si romperà definitivamente. Al massimo, se proprio il frullatore non vi piace più, voi ne comprate uno nuovo con delle funzioni aggiuntive e quello vecchio lo passate alla nonna che continuerà felicemente a farsi i suoi frullati, infischiandosene del rappresentante di commercio che continuerà a dirle ossessivamente che il frullatore è un modello ormai vecchio e superato…

Ecco, la situazione di Windows XP è come quella del frullatore e molti degli allarmi che vengono lanciati a mezzo stampa sembrano più maliziose sirene di Ulisse per invitarvi a comprare un nuovo pc, che sirene dei Vigili del Fuoco che vi avvisano di un reale pericolo imminente. A questo punto voi mi direte che Windows XP è un sistema operativo e non un frullatore e che là, nel mondo della rete è pieno di hacker e virus pronti ad attaccare il vostro vecchio Windows XP…

Ok, passiamo allora ad altre considerazioni:

  1. Prima di Windows Xp è cessata l’assistenza per altri sistemi operativi più vecchi e non c’è stato questo allarmismo. Ad esempio anni fa è cessata l’assistenza per Windows 98 e poi per Windows ME. Eppure noi in ufficio abbiamo ancora un pc con Windows 98 che fa dignitosamente il suo piccolo e sporco lavoro: scarica le timbrature di oltre 250 persone ogni giorno… e non ha mai preso un virus. Non è sospetto che stavolta si sia creato un allarme troppo grande? Forse perchè i pc con Windows XP sono ancora tantissimi e tutto sommato funzionano ancora bene?
  2. I pc con Windows XP, se non protetti con appositi antivirus, firewall e antispyware erano soggetti ad attacchi di virus e hacker anche nel passato,  come lo sono adesso.  Fino allo scorso 8 Aprile il vostro pc con XP non aveva mai preso un virus? Un buon antivirus aggiornato (quello si che deve essere aggiornato) e una passata ogni tanto con un antispyware sono sempre stati più sicuri dell’assistenza e degli aggiornamenti della Microsoft.
  3. Quando vi si è piantato un qualche programma e vi è apparso il messaggio di inviare la segnalazione alla Microsoft, vi hanno mai risposto dicendovi cosa non andava sul pc? Qualcuno vi ha mai contattato in merito ad una segnalazione che avete inviato dopo un crash?

Viste queste considerazioni, se avete un pc con Windows XP, quali consigli mi sento di darvi?

  • Continuate ad usare il vostro Windows XP avendo cura di tenere aggiornato l’antivirus, facendo ogni tanto un passaggio con un buon antispyware.
  • Usate preferibilmente programmi per Windows XP che,  se anche un po’ vecchiotti svolgono bene il proprio mestiere. Tenete conto che su XP può creare più problemi un programma nuovo che uno vecchio: non avrete problemi di compatibilità,soprattutto il software richiederà meno risorse e il vostro PC girerà con meno fatica.
  • Se proprio non vi fidate più a andare su internet col pc con Windows Xp, usatelo fuori rete, per scrivere testi, fare fogli di calcolo e altre attività. XP rimane comunque un sistema piuttosto solido e affidabile ed è un peccato buttarlo via solo perchè è finita l’assistenza. Io a casa ho un pc con Windows XP, uno con Windows 7 e uno con Linux: li uso tutti e tre, logicamente per fare cose differenti: ognuno secondo le sue compatibilità e le sue lentezze…
  • Se proprio decidete di passare ad un altro sistema operativo, comprando un nuovo pc, il vecchio non buttatelo via. Con la crisi attuale tante scuole, onlus e associazioni farebbero faville per avere un pc funzionante, anche se con Windows XP.

Infine vi racconto cosa abbiamo deciso di fare nel nostro ufficio. Abbiamo fatto una stima: due terzi dei nostri pc (cioè oltre 160) sono con Windows XP, lavorano egregiamente e in alcuni casi sono indispensabili (nel senso che ci girano programmi che sui sistemi più nuovi come Windows 7 non funzionano). Abbiamo perciò deciso di tenerli, primo perchè non abbiamo le risorse economiche per ricomprali tutti insieme e poi perchè tutto sommato rimangono affidabili. Ci comportiamo come abbiamo fatto da sempre (ovvero negli ultimi 20 anni):  andremo a sostituirli con nuovi computer via via che si romperanno. Se in qualche ufficio  i pc con Windows XP non saranno più adatti ai compiti che devono svolgere, faremo come si faceva una volta con i pantaloni fra fratelli: passeremo il pc con XP al “fratello minore” e compreremo un pc nuovo al “fratello maggiore” ovvero all’ufficio che ha maggiori necessità…

p.s. Se proprio avete paura de virus… beh preoccupatevi piuttosto di Heartbleed che è ben più grave della fine dell’assistenza su Windows XP (alcuni consigli qui e qui).

La burocrazia è pubblica e l’efficienza è privata: siamo davvero sicuri?

Business Men
foto "Business Men" by *USB* - flickr

Da sempre i media ci massacrano con l’efficienza del privato, con l’informatizzazione, l’automazione etc… contrapponendo tutto ciò alla burocrazia, dipinta come esclusiva dei servizi pubblici. Ma siamo davvero sicuri che sia proprio così? Voglio raccontarvi la storia di una banale telefonata, ovvero una disavventura paradossale che mi è capitata questa settimana.

Lunedì rientro dalle ferie e trovo sulla scrivania un Cd per aggiornare alcune procedure, inviatomi da una delle software house di cui in ufficio abbiamo alcuni programmi. Leggo la lettera di accompagnamento e mi vengono alcuni dubbi sull’installazione, per cui decido di fare una telefonata ai tecnici dell’assistenza clienti per avere maggiori delucidazioni. Se l’azienda in questione fosse stata uguale a tutte le altre con cui lavoro, avrei chiamato direttamente i colleghi dell’assistenza e con una telefonata, di massimo 10 minuti, avrei risolto i miei problemi. Invece questa software house  non fornisce ai clienti i telefoni dei tecnici e perciò si deve aprire una chiamata tramite il centralino e passare dagli efficientissimi software di gestione dell’assistenza. Ecco tutti i passaggi che ho dovuto fare…

  • Lunedì alle ore 10.00 circa faccio la chiamata al centralino e dopo un interrogatorio  abbastanza inutile (nel senso non mi risolverà il problema) l’addetta esclama: «Abbiamo aperto la sua chiamata che è la numero, per favore prenda nota, TE10296. Sarà presto ricontattato da un nostro tecnico.»
  • Attendo fiducioso per tutta la giornata di Lunedì. Nessuno chiama. Nemmeno Martedì.
  • Mercoledì mattina ritelefono e chiedo alla centralinista della chiamata TE10296. «Mi dispiace, vedo che nessun tecnico l’ha ancora presa in carico. Le metto un sollecito. Sarà richiamato al più presto!»
  • Anche Mercoledì passa senza essere richiamato da nessuno… nel frattempo i miei colleghi che usano la procedura vorrebbero questi aggiornamenti…
  • Giovedì, cioè ieri, alle 09.07 mi arriva una e-mail  col seguente messaggio «Gentile Cliente, la Sua chiamata: TE10296 […]è stata presa in carico da un Nostro tecnico alle ore 09.07 del 02/09/2010.» Aspetto tutta la mattina ma nessuno mi ricontatta…
  • Al ritorno dalla pausa pranzo trovo la seguente e-mail delle ore 13.44 : «Gentile Cliente, il Servizio di Assistenza ha provato a contattarla in merito all Sua chiamata n° TE10296 […] senza però essere riuscito a rintracciarla. Verrà ricontattato da un Nostro tecnico non appena possibile.» Ti pareva! Vado a mangiare un boccone e quando mi chiamano? Quando sono a mensa!
  • Finalmente alle 15 e 45 di Giovedì ricevo la telefonata di Matteo (il solito tecnico che ci segue da sempre). Meno di dieci minuti e chiarisco tutti i miei dubbi…
  • Appena dopo aver riattaccato, il solerte software di gestione mi invia l’ennesima e-mail… «Gentile Cliente, alla Sua chiamata: TE10296[…] è stata fornita una risposta da un Nostro tecnico alle ore 15.58 del 02/09/2010. Risposta: Come da contatto telefonico»

Per una telefonata di meno di 10 minuti ho dovuto attendere dal Lunedì Mattina al Giovedì pomeriggio: Evviva l’efficienza, la tecnologia e l’informatica! Evviva il privato! Evviva la ditta che, paradossalmente, ha sede in “Via del Lavoro”!

Rai 4 a Firenze: parliamo di ricevitori per il digitale terrestre.

RAI
foto "RAI" by mortenjohs - flickr

Dopo gli articoli fatti in passato (qui, qui qui e qui ) ritorno a parlare della ricezione a Firenze di RAI 4 e più in generale del MUX Rai A (con Rai1-2-3-4- Rainews). Dal punto di vista della Rai, dei ripetitori da Terrarossa e della scarsa qualità del segnale non ci sono novità. Un antennista mi ha confermato nuovamente che, fino a che non arriveremo alla digitalizzazione della Toscana (2012), vivremo in un periodo di incertezze  e non converrà mettere mano all’antenna.

Io ho però alcune novità da comunicarvi, relative ad alcuni esperimenti fatti nel mio salotto con alcuni decoder per il digitale terrestre che, partendo tutti dallo scarso segnale che arriva da Terrarossa, hanno avuto dei comportamenti molto diversi (e interessanti).  Faccio prima due premesse:

  1. Queste sono prove che ho fatto a casa mia e dipendono dalla posizione del mio impianto e della mia antenna; magari in altre situazioni non è detto che i risultati siano gli stessi.
  2. Vi ricordo che questo è un blog (orgogliosamente) senza pubblicità e che io non sono in nessun modo legato ai produttori dei decoder che vi nominerò in seguito. Ho solo fatto delle prove con dei decoder che mi sono  regolarmente comprato e installato.  Vi riporto i risultati: prendeteli come una banale constatazione di quello che succede a casa mia.

Ho quindi preso 4 decoder e li ho attaccati in salotto, alla stessa presa di antenna e allo stesso televisore, usando gli stessi cavi di collegamento. In situazioni normali (ovvero con tutti i Mux con segnale buono) hanno fatto tutti il loro dovere, mentre nel caso estremo di segnale pessimo, come quello del Mux A della Rai a Firenze, ci sono state delle sorprese…

  • Humax Digifox (decoder per canali free e a pagamento). Questo è stato il mio primo decoder. Non ha mai rilevato il Mux A della Rai con RAi 4 e le altre tv… Semplicemente per lui quel Mux non esiste. L’ho messo in cucina e fa il suo onesto lavoro con tutti gli altri canali!
  • Digiquest MHP3007 (per canali free e a pagamento) e Digiquest 7310T (zapper solo per canali free). Questi due decoder si comportavano allo stesso modo: rilevavano il Mux A e memorizzavano i relativi canali ma la visione era pessima. Squadrettature a non finire, difficoltà con l’audio e problemi vari… insomma, il segnale  di  Rai4 & Co lo trovavano, ma poi non si poteva vedere niente! Purtroppo i due decoder sono stati una delusione perchè, più o meno alla scadenza della garanzia, si sono rotti entrambi… Nel primo è partito l’alimentatore, mentre il secondo all’accensione si pianta sulla schermata col logo della ditta e non c’è modo di sbloccarlo. Ho già parlato con la linea a pagamento dell’assistenza tecnica (un bel numero 199…) ma  le informazioni ricevute sono state vaghe, non tecniche e non risolutive (la soluzione finale è stata «ce li mandi al centro assistenza»)… Adesso giacciono entrambi in soffitta… in attesa che mi prenda la voglia di smontarli e fare qualche esperimento. Se qualcuno ha qualche consiglio da darmi per sbloccare il 7310T lo ringrazio anticipatamente…
  • Irradio DTR-3331. Questo decoder l’ho comprato per sopperire alla morte di uno dei due Digiquest e in più  perchè cercavo un decoder con la funzione di “videoregistrazione” su chiavetta USB   (PVR). Questo aggeggino anonimo, scovato per caso fra gli scaffali di un megastore, si è rivelato una meraviglia: nonostante il segnale basso, i canali di Rai 1-2-3-4 e RaiNews si vedono perfettamente! Lo  sto usando da un mesetto: guardo regolarmente Rainews e mi sono già visto diversi film e telefilm su Rai 4 in  condizioni ottime (mi ha squadrettato solo un paio di volte in caso di maltempo). La registrazione su USB funziona egregiamente anche se la programmazione all’inizio mi è sembrata un po’ complicata… ma penso che fosse solo un problema di abitudine… Insomma ne ho comprato un altro che ho messo in un’altra stanza con somma soddisfazione!

La tristezza dell’amico con la scatola di cioccolatini.

"疑似" 金沙 的東西
foto "疑似" 金沙 的東西 by Liv,福 - flickr

Come alcuni lettori sanno, il mio lavoro è quello di informatico (alcuni consigli li ho messi anche su questo sito). Quando le persone o le associazioni che frequento scoprono che di lavoro faccio l’informatico hanno improvvisamente  tutti qualche problema da risolvere: devono rimuovere un virus, installare una periferica, gestire un sito… Inutile dire che dopo una giornata lavorativa trascorsa a fare queste stesse cose,  preferirei occupare il mio tempo libero facendo  qualcosa di molto differente, ma talvolta (quando soprattutto si tratta di  amici) è impossibile dire di no e così prendo tutto l’occorrente  e  molto volentieri cerco di dare una mano a chi me la chiede.

A onor del vero devo dire che in molti casi si tratta di problemi abbastanza semplici per il sottoscritto ma che angosciano e mettono in apprensione l’amico o l’associazione a cui do una mano, per cui il mio intervento in genere è banale, ma molto gradito. Mentre cerco di risolvere questi problemetti faccio 4 chiacchiere col mio interlocutore e tutto sommato passo qualche minuto / ora / serata piacevole, sapendo di aver fatto una buona azione…

Il mio scopo principale è dare una mano ad un amico e non chiedo mai niente  in cambio, anzi non mi interessa proprio ricevere niente in cambio. Lo faccio solo per fare un favore, nella speranza che il mio amico a sua volta faccia un analogo favore a qualcun altro (non necessariamente al sottoscritto) creando così un’onda di aiuti che si propaga nella società e che, prima o poi, in un modo o nell’altro, sono sicuro  ritornerà anche verso di me o verso la mia famiglia… Può sembrare utopico ma credo che aiutarsi gratuitamente  sia uno dei metodi più semplici e pratici per… cambiare il mondo.

Purtroppo la maggior parte delle persone è talmente inquadrata nelle logiche del mercato, del dare e avere, del comprare e vendere, del profitto, dell’interesse personale, dello sdebitarsi e così via che non concepisce le logiche dell’aiutarsi gratis e del non voler niente in cambio… Ecco così una serie di reazioni e di categorie di persone che ho incontrato in queste mie esperienze collaborative…

1. L’approfittatore…

L’approfittatore è colui che ha scoperto uno che lo può aiutare e che, senza remore, ti chiama in continuazione. Per lui devi essere sempre a disposizione, per lui è tutto dovuto e non ti ringrazia mai, ma soprattutto non segue mai i tuoi consigli. Lo togli da un casino, gli spieghi cosa fare per non ricaderci, ma lui il giorno dopo ha fatto di nuovo le stupidaggini da cui lo avevi messo in guardia e ti richiama nuovamente. In genere l’approfittatore  si ritiene un furbo che ha trovato un “pollo” da spennare… ci vai una volta, due, tre poi decidi che è un irrecuperabile senza speranza e lo abbandoni definitivamente al suo destino… E’ semplicemente una persona che non vede aldilà del proprio naso… cercherà un altro pollo, poi un altro e un altro ancora… fino a quando non crescerà o non batterà forte il muso nei suoi problemi… In fondo non è nemmeno il tipo peggiore… va solamente compatito o ignorato…

Esempio di approfittatore: a me e ad un’altra persona viene chiesto di occuparci gratuitamente del sito web di un gruppo di persone… Montiamo un sito professionale, diamo le password al responsabile e pensiamo di aver finito il lavoro. In realtà ci viene chiesto anche di gestirlo, per cui passiamo un anno ad inserire articoli, foto, eventi, appuntamenti etc… per ritrovarci alla fine con un pugno di mosche in mano… Sapete perchè? Perchè il nostro “approfittatore”, nonostante le nostre pressanti richieste e inviti, è così maldestro che  si dimentica di pagare il rinnovo del sito… morale della favola la ditta di hosting (giustamente) non ricevendo il pagamento dell’abbonamento, cancella tutto il sito internet…

2. Lo sdebitatore maldestro.

Quello che chiamo lo “sdebitatore maldestro” è un amico che ti chiama, apprezza il tuo lavoro, ti ringrazia ma si sente in obbligo di ricompensarti in qualche modo… come si dice dalle mie parti si deve “sdebitare”.  Purtroppo nella maggior parte dei casi si sdebita in un modo talmente triste e umiliante da diventare imbarazzante… Tu gli dedichi una o più ore del tuo tempo libero, delle tue conoscenze e della tua passione e lui cosa fa? Va in un supermercato, in meno di due minuti compra una scatola di cioccolatini e te la rigira come forma di “sdebitamento”. Trovo che si tratti di una cosa tristissima e alquanto umiliante… Di solito con una scusa (tipo “sono a dieta”) declino l’offerta e invito gentilmente l’amico a mangiarsi i cioccolatini alla mia salute.

Caro amico, per il mio aiuto  io non voglio niente in cambio, ma se proprio mi vuoi ricambiare in qualche modo, fallo con qualcosa di “tuo”, di fatto con le tue mani, dedicami anche tu un’ora del tuo tempo… Non te la puoi sbrigare in 2 minuti con una squallida  ed impersonale scatola di cioccolatini… Sarebbe stata molto meglio una crostata (anche sbruciacchiata) fatta da te oppure un vasino con una pianticella (anche morente e giallognola), ma frutto del tuo pollice verde…

Esempio di sdebitatore maldestro: vado da un amico e gli ripulisco un portatile in condizioni disastrose, gli installo una serie di software opensource che gli consentono di risparmiare un sacco di soldi in licenze e di avere un computer in regola con la “legge”. Alla fine il portatile è di nuovo fiammante… In cambio l’amico si presenta il giorno dopo con la solita confezione di cioccolatini… Peccato che, quando gli riparavo il pc, lui avesse sulla scrivania  una pila di libretti che aveva scritto narrando le sue gesta sportive… Non era più elegante darmi uno dei tuoi libretti, con magari anche una piccola dedica?

Conclusioni: l’amico che vorrei

  • non si vergogna a chiamarmi (anche ripetutamente) se ha un problema, però sa pazientare se per motivi personali non posso arrivare subito e risolvere tutto in fretta.
  • quando gli riparo un pc o gli faccio qualche altro lavoretto, si interessa al mio intervento, scambia 4 chiacchiere con me e soprattutto segue i consigli che gli lascio a fine operazione…
  • capisce che il lavoro che ho fatto non è solo rimuovere un virus ma dedicargli serenamente una o più ore del mio tempo libero, in virtù della nostra amicizia.
  • capisce che non voglio niente in cambio, ma che lui potrebbe fare qualcosa di analogo per qualcun altro: un’ora di volontariato in un’associazione, dare una mano alla vecchietta del piano di sotto, aiutare con i compiti il figlio del vicino. Alla fine questo gesto mi ripagherebbe più di ogni ricompensa…
  • se proprio vuole sdebitarsi con la mia persona, mi ringrazia con un oggetto che testimonia che anche lui mi ha dedicato  un’ora della sua vita: una zucchina del suo orto, un piccolo oggetto artigianale  fabbricato da lui stesso, una fetta di torta fatta in casa da lui.
  • se proprio deve presentarsi con la triste e umiliante scatola di cioccolatini, che almeno si vergogni un po’…