Possono un astuccio (o una tazzina di caffè) avere un’anima?

Astuccio Messicano / Mexican Pencil case
foto "Astuccio Messicano / Mexican Pencil case" by unpodimondo - flickr

La scorsa settimana abbiamo avuto la consueta riunione del nostro Gruppo d’Acquisto Solidale (vedi questo post). In realtà è stata una riunione molto particolare perchè abbiamo avuto un incontro con Clara e Consuelo dell’Associazione Tatawelo dedicato al prefinanziamento del Caffè Tatawelo Excelente prodotto dagli indios zapatisti del Chiapas in Messico. E’ stato un incontro piacevole fatto davanti ad un thermos bollente di caffè (mi dicono ottimo, io non l’ho provato perchè non bevo caffè) durante il quale abbiamo scoperto cosa c’è dietro ad una semplice tazzina di caffè…

Consuelo ci ha raccontato la sua esperienza fatta lo scorso anno vivendo per tre mesi  in Chiapas, descrivendoci le condizioni dei piccoli produttori di caffè messicani. In breve: gli indios sono poverissimi, i servizi essenziali (acqua potabile, scuola, sanità, etc…) sono tutti a pagamento e nei villaggi non possono permetterseli. La raccolta del caffè è un lavoro faticosissimo e gli indios (contadini proprietari delle terre)  sono costretti ad orari di lavoro durissimi  con almeno due ore di cammino per recarsi sulle montagne a raccogliere il caffè per poi tornare ai villaggi, al termine della giornata, con altre due ore di viaggio con i sacchi sulle spalle… In questa situazione di miseria i contadini sono preda dei coyotes, gli intermediari delle multinazionali che, approfittando delle necessità degli indios, acquistano il caffè a prezzi irrisori,  forniscono  prestiti da strozzinaggio e spesso li fregano sui contratti e sulle quantità di caffè contando sul fatto che la maggioranza dei contadini sono analfabeti e non parlano lo spagnolo, ma solo dialetti locali.

In questa situazione il lavoro delle comunità zapatiste e dell’Associazione Tatawelo è estremamente prezioso perchè raggiunge i seguenti obiettivi.

  • Paga il caffè un prezzo equo e non irrisorio.
  • Grazie al prefinanziamento paga il caffè in anticipo (a dicembre viene pagato il caffè che berremo a luglio) dando ai contadini la possibilità di non indebitarsi con i coyotes, consentendo anche di poter comprare i mezzi per la  coltivazione e la lavorazione senza rientrare nella spirale del debito.
  • Fornisce con altre istituzioni la possibilità ai contadini di avere formazione con tecnici agronomi per migliorare la coltivazione del caffé (tutta fatta secondo i criteri dell’agricoltura biologica e tradizionale).
  • Il prezzo del caffè comprende anche una quota per la comunità che viene usata per l’istruzione dei bimbi, per fornire servizi come la sanità e l’acqua potabile e per far nascere altre attività artigianali come ad esempio la produzione di astucci per la scuola come quello che vedete nella foto.

Insomma, una tazzina di caffè che noi sorseggiamo pacatamente, può fare la differenza fra un futuro dignitoso ed uno di miseria… e non solo in Messico ma anche in Italia. Infatti Clara ci ha raccontato un’altra solidarietà, quella  che il Caffè Tatawelo Excelente mette in moto anche quando arriva in Italia. Infatti nella torrefazione, nel confezionamento e nella distribuzione sono coinvolte altre persone svantaggiate come i carcerati ed ex-carcerati di Torino che curano la torrefazione e il confezionamento a cui vanno aggiunte altre realtà del commercio equo e solidale che curano la distribuzione del caffè.

Niente male per l’Associazione Tatawelo, che pur essendo una piccolissima associazione, è riuscita a creare una rete di persone e  di altre associazioni intorno  a questo progetto, come è ben descritto nel libro “L’altra spesa” di Michele Bernelli e Giancarlo Marini

[…] Sessantasette tra associazioni, cooperative, gruppi di acquisto, agriturismi. Tre container di caffè biologico importati, 40 mila euro di prefinanziamento raccolti. Sono i numeri 2009 del progetto Tatawelo nato nel 2003 per sostenere le battaglie di autonomia delle comunità zapatiste attraverso la commercializzazione in Italia di quello che è sempre stato il loro principale prodotto.[…]

tratto  dal libro “L’altra spesa” di Michele Bernelli e Giancarlo Marini

Alla fine della serata i miei amici gasisti si sono comprati alcuni pacchetti di caffè per la moka. Io, con un senso di colpa per non bere caffè, ho acquistato due astucci artigianali: quello nella foto per me e l’altro per mia figlia, ma prenoterò delle cialde per la macchina da espresso di prossima produzione (l’amante del caffè è mia moglie).

Oggi rigirandomi fra le mani il mio nuovo astuccio mi è tornato in mente lo sguardo commosso di Consuelo mentre ci parlava della dignità di questi uomini e queste donne che lo hanno fabbricato e ho scoperto che anche un banale astuccio ha un’anima e può contenere, insieme alle matite, anche la speranza di un popolo…

Mi sono chiesto quale sarà la storia che sta alle spalle degli altri oggetti che abbiamo in casa… Purtroppo temo che spesso non si tratti di belle storie…

6 pensieri riguardo “Possono un astuccio (o una tazzina di caffè) avere un’anima?

    1. Ciao anch’io sono referente del caffè Tatawelo. Non solo è partito il prefinanziamento del caffè ma sono anche partiti gli ordini delle borsine natalizie… ovvero delle borse regalo che contengono i prodotti di “Lavoro e non solo” (prodotti sulle terre confiscate alla mafia), quelli dei produttori abruzzesi colpiti dal terremoto, logicamente il caffè tatawelo e le borsine (in parte autoprodotte e in parte provenienti dal commercio equo in India). Affrettati perchè l’ordine delle borsine scade fra 3 gg….

      saluti.

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  1. E dopo dici che non meriti la mia propaganda? Sai, impegnandosi un pò tutti riusciremmo, prima o poi a postare ricette con titoli altisonanti e foto patinate illuminate da luci artificiali, ma arrivare a vedere e far vedere il mondo..l’altro mondo con la luce naturale dei nostri occhi, quello è difficile e quello va propagandato, vedo spesso che “qualcuno” se in mezzo alla ricetta c’è un’opinione, una riflessione anche “scomoda, beh, non commentano, non “osano” esporsi, quindi dalle nostre parti si dice: “chi xe mona qua xe mona anche in America”, quindi, è tutto come sempre, tutto uguale, l’ippocrisia, la falsità, l’opportunismo..tutto come nella vita reale…vabbè, ti auguro una buona giornata ringraziandoti di tutto.

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    1. Buona giornata anche a te, Libera!

      Guarda che sembra che io scriva tante cose perchè sono prolisso (è un mio difetto, lo so) ma in fondo… stringi stringi… il senso del post è solo questo: io ho comprato due astucci e i miei amici qualche pacchetto di buon caffè. Fine del post. Forse l’unica cosa da aggiungere è che Clara e Consuelo ci hanno semplicemente consigliato il prodotto più “buono”. Fine della storia (in 3 righe).

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  2. Ciao, non mi riferivo al tuo essere “prolisso”, ognuno è com’è, il mio era un “piccolo sfogo personale”, una riflessione che esulava dal post, io ne coprerei 1000 di quegli astucci ed in ognuno metterei un mio pensiero per 1000 persone care ma, purtroppo non ne conosco tante:-(

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