Come è andata a finire con i probiotici… (un anno dopo).

homemade yogurt with homemade jam
foto "homemade yogurt with homemade jam" by leff - flickr

Proprio un anno fa pubblicai un lungo articolo dedicato agli yogurt salutistici (“I Probiotici sono una bufala, perciò fatevi lo yogurt in casa!!!” del 19/10/2009). Ad un anno di distanza, come stanno andando le cose per i famosi alimenti funzionali, ovvero quelli che dovrebbero curare le malattie, tra cui i famosi yogurt che dovrebbero “guarire” dal colesterolo, dall’osteoporosi e dalla stitichezza?

Nei giorni scorsi l’Efsa, ovvero L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha di nuovo preso in esame le affermazioni salutistiche di 808 alimenti e le ha verificate, bocciandone l’80%. Se a questo aggiungiamo che ad ottobre dello scorso anno furono bocciate 180 etichette mentre a Febbraio 2010 su 439 richieste ne fu bocciato il 98%, si può  dire che con questi prodotti salutistici l’industria alimentare ci sta proprio prendendo per i fondelli.

Se volete approfondire la questione vi consiglio di leggere questi due articoli pubblicati sul sito de “Il fatto alimentare”.

Di questa cosa ne abbiamo discusso anche sul sito della professoressa Gianna Ferretti (a margine dell’articolo “Yakult non protegge il tratto respiratorio e non rafforza le difese imunitarie“) e alla  fine mi è sembrato di capire più o meno come funziona tutto il “giochino”. Sicuramente quella che vi propongo è una semplificazione e va presa con una certa approssimazione ma non credo che la realtà sia molto diversa dalla mia ricostruzione di fantasia…

  1. L’ufficio marketing della ditta XYZ decide che sul mercato serve un nuovo yogurt che aiuti contro la caduta dei capelli.
  2. L’ufficio creativo progetta il prodotto, le confezioni  e la mega campagna pubblicitaria da milioni di euro con tanto di presentatore o calciatore famoso.
  3. Nel frattempo l’azienda ottiene (magari con appositi finanziamenti) una pseudo ricerca scientifica da presentare all’EFTA in cui si dice tutto il bene possibile del prodotto.
  4. La ditta XYZ prende uno yogurt da pochi centesimi, lo mette in vasetti piccoli e lo vende a prezzi stratosferici, facendolo passare per un prodotto preziosissimo per la cura della calvizie.
  5. Parte la campagna pubblicitaria con l’attore a cui è ricresciuta la criniera (in realtà è un parrucchino ma lui sostiene che è stato lo yogurt)
  6. La ditta XYZ vende milioni di bottigliette miracolose e fa fior di soldoni di profitti.
  7. Dopo diversi mesi arriva l’Efta che boccia lo slogan dello yogurt perchè la ricerca presentata non è seria dal punto di vista scientifico o perchè gli effetti sono talmente blandi che non sono riconducibili al consumo dello yogurt:  in effetti dopo mesi in cui avete mangiato  tutti i giorni lo yogurt per i capelli, vi sono cresciuti soltanto tre peli che sono anche debolucci.
  8. L’azienda XYZ, che ha già fatto un sacco di soldi, cessa la pubblicità dello yogurt per la ricrescita dei capelli ma fortunatamente l’ufficio marketing ha già inventato il succo di frutta che combatte le unghie incarnite e così la storia ricomincia dall’inizio…

Prima di concludere vi faccio una domanda: avete notato che una delle ditte che fino alla scorsa primavera puntava su questi yogurt funzionali adesso ha lasciato perdere le proprietà curative dei sui prodotti ed ha spostato tutta la sua pubblicità sul concorso dove si vincono 500.000 euro in sterline d’oro?!?!?!?!?!?!

Alla fine rimangono  i soliti consigli che vi avevo già dato nel post dello scorso anno: non abboccate alle pubblicità, compratevi una yogurtiera da circa 10-15€ e  fatevi in casa lo yogurt secondo i dettami della decrescita felice di Maurizio Pallante, aggiungeteci un cucchiaio di marmellata fatta in casa e avrete il vostro yogurt alla frutta.