Una ricetta: la torta di pane raffermo (ma anche di cacao, pinoli, uvetta, pere…)

foto by unpodimondo

Il pane è da sempre l’elemento base dell’alimentazione umana (almeno in occidente), e perciò è divenuto uno dei simboli per rappresentare il cibo e più in generale la vita, basta pensare a tutti i modi di dire riguardanti il pane. Purtroppo le drammatiche notizie sull’impennata dei prezzi dei cereali e dei generi alimentari ci impongono una maggiore attenzione a non sprecare e a non gettare il cibo che quotidianamente arriva sulle nostre tavole. In primo luogo per un mero risparmio familiare (con i tempi che corrono non c’è da buttare via niente), ma soprattutto per un rispetto verso tutte quelle persone a cui è negato anche il pane e che lottano quotidianamente per la sopravvivenza.

Se poi, con questi ingredienti possiamo fare delle ricette squisite allora il vantaggio è anche gustoso. Vi presento perciò una ricetta facilissima per un’ottima torta che faccio quando ho un po’ di pane raffermo… Sicuramente le vostre torte riusciranno più belle della mia!

Ingredienti:
pane raffermo 150 gr
latte 4 dl
burro 30 gr
zucchero 80 gr
cacao amaro 1 cucchiaio
1 pera (o pesca o altra frutta)
pinoli e uvetta a piacere

Procedimento:

Si mette a scaldare il latte fino a farlo diventare caldo ma non bollente. Nel frattempo si taglia il pane a fette e si fanno poi tanti quadrettini. Si aggiunge poi il pane al latte e si lascia riposare per circa 20 minuti in modo che il pane assorba tutto il latte e si ammorbidisca. A parte si scioglie il burro e si mette a bagno in acqua calda l’uvetta.

Passati i venti minuti si mettono nel robot da cucina: il pane col latte, il burro, lo zucchero e il cacao e si fanno tritare fino a farli diventare una pasta omogenea. Si aggiungono poi a piacere i pinoli e l’uvetta strizzata e si amalgamano all’impasto.

A questo punto si mette l’impasto nella tortiera (imburrata e infarinata o coperta con la carta forno) e si livella. Si sbuccia la pera, si taglia a fettine e si dispone sulla torta. Si cuoce in forno per circa 40/45 minuti a 170 gradi verificando la cottura col metodo dello stuzzicadenti… e poi si gusta…

Eventuali varianti: i pinoli e l’uvetta possono non essere messi o possono essere sostituiti con altri ingredienti a piacere (noci, gocce di cioccolato, mandorle, noci del brasile etc…). Anche le pere possono essere sostituite da altra frutta a piacere (in estate fettine di pesche o albicocche).

Si consiglia l’uso di ingredienti biologici e del commercio equo e solidale così la vostra torta sarà buona, oltre che per voi, anche per l’ambiente e per i poveri che coltivano nel terzo mondo.

32 pensieri riguardo “Una ricetta: la torta di pane raffermo (ma anche di cacao, pinoli, uvetta, pere…)

    1. ho provato a fare la torta di pane con questa ricetta scritta da unpodimondo…
      ma non si è cotta!! mi sono attenuta al procedimento ma è venuta veramente male….
      sigh..: -(

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      1. Se hai messo la torta in forno per circa 40/45 minuti a 170 gradi questa si è cotta sicuramente. Come puoi vedere dalla foto, la torta viene schiacciata, semplicemente perchè in questa ricetta non è previsto l’uso del lievito. La torta viene infatti bassa, (un po’ tipo il castagnaccio) ma è la ricetta che è così e il gusto è ottimo!

        Forse c’è stato un equivoco perchè ti aspettavi una torta lievitata… ma è normale che una torta senza lievito… non lieviti!

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  1. Sono capitta su quest torta, adoro le torte fatte col pane raffermo, con le mele, cn gli “avanzi” in genere che abbiamo in dispensa, oggi sono sciccose ieri erano “necessità, bacio.

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    1. Ciao Libera, innanzitutto grazie per gli auguri di Buona settimana che ti ricambio vivamente. Grazie anche per il post che mi hai dedicato: è stato un onore che non mi merito… ti risponderò sul tuo blog….

      Se frughi nel mio blog troverai altre ricette fatte col pane raffermo (dalla panzanella al budino…). Purtroppo avrei altre ricette da pubblicare ma il tempo è poco e le cose da dire molte…. per cui alla fine le ricette rimangono indietro…. e poi le mie foto dei piatti, rispetto alle vostre sono proprio scarse….

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  2. Sono capitta su questa torta, adoro le torte fatte col pane raffermo, con le mele, con gli “avanzi” in genere che abbiamo in dispensa, oggi sono sciccose ieri erano “necessità, bacio.

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  3. Secondo mè dovremmo reciclare un pò tutto. Io lo faccio da tanti anni adesso che ho tre figli ancora di più.Quando mi avansa della pasta al salmone o al sugo faccio la frittata di pasta. Metto dentro una manciata di formaggio grattugiato ,un pizzico di sale , un pizzico di pepe macinato ( a picere),tre uoca o quattro se si vuole più a frittata amalgamo il tutto metto a scaldare un pò di olio in una padella anti aderente , verso il preparato e lascio cucinare per bene da entrambi i lati e la servo in un piatto da portata fredda o calda come si preferisce e buon appetito da Paola g

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    1. Grazie,
      Buonissima l’idea della frittata di pasta! A casa mia non la facciamo semplicemente perchè la pasta è l’unico alimento che non avanza mai (chissà mai perchè?) . Per il resto cerchiamo di riciclare e riusare tutto, in cucina e non solo…
      In primo luogo credo che il riciclo sia una forma di rispetto per l’ambiente, per il lavoro di chi ha fatto i prodotti che spesso buttiamo via da nuovi e per tutte quelle persone che vivono nella fame e nella miseria. In secondo luogo penso che il riciclo sia una forma di risparmio e di scelta economica contro il consumismo e per salvaguardare un po’ le nostre sempre più misere risorse economiche…. Se incominciamo adesso a riciclare saremo già allenati per quando il riciclo ce lo imporrà la crisi economica

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  4. non si è cotta nemmeno a me!e sono passati piu di tre quarti d’ora a 170 gradi in un forno professionale…consiglio vivamente a tutti di non provarla in quanto ho dovuto buttarla…ke spreco!non si dovrebbero mettere ricette fallaci in rete!

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    1. Io la faccio con una certa regolarità e mi viene sempre bene…

      Logicamente ci sono diverse variabili da considerare, ad esempio quanto è raffermo il pane. In ogni caso il tempo di cottura è relativo, nel senso che, come è scritto nella ricetta, la cottura è giusta quando infilando uno stuzzicadenti nella torta questo esce asciutto. Magari invece di 45 minuti ne possono servire 50 se l’impasto è venuto particolarmente liquido (cosa che capita se il pane non è molto raffermo).

      A chi pensasse che questa ricetta sia fallace o peregrina faccio presente che, a parte una mia piccola modifica nella quantità di zucchero, è tratta da una analoga ricetta pubblicata nel libro del prof. Sergio Gatteschi “Buono come il pane – 50 ricette per sfruttare e gustare il pane avanzato” ed. Vallecchi. Giuro di aver provato quasi tutte le 50 ricette di Gatteschi e di essermi trovato molto bene!

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  5. guarda ti consiglio di provarle sul serio…l’ho riprovata e stavolta ho aumentato il tempo di cottura..e lo stesso è stato il risultato…ovvero NON commestibile..se sostieni che il pane deve essere raffermo diciamo “di un certo periodo” allora faresti bene a scrivere in modo preciso “quanto” lo deve essere invece di fare sprecare degli ingrediente perche per la mia esperienza questa piu di una torta “di riciclo” e una torta di spreco…e fidati che non ho cominciato ieri a fare dolci ma penso di avere una certa esperienza visto che ci lavoro…spero di avere maggiori chiarimenti…

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    1. Signora Sofia… visto che questo è già il suo terzo commento e che anche questo non è molto benevolo… domani arriverà un post apposito!!!! Per lei e per tutte le persone che se non vedono non credono, domani in giornata arriveranno le foto del libro e della ricetta…

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  6. Io, incuriosita da tutta questa polemica, l’ho fatta oggi pomeriggio e a me è venuta gustosissima… E’ una torta un po’ particolare ma è molto buona…

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  7. io l’ho fatta, ho variato un po’ gli ingredienti usando latte di soia ma il risultato è stato ottimo ed ha avuto un gran successo… Vorrei comunque precisare, visto il mio risultato, che la consistenza della torta non è come una crostata o una torta paradiso ma è un po’ “budinosa” infatti anch’io ero perplessa con i tempi di cottura ma una volta tolta dal forno e mangiata si è capito che questo tipo di torta ha proprio questa consistenza e non era per niente male!

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  8. Leggo solo ora i commenti, ma questa gente non ha altro da fare? Questi sono quelli che io chiamo i black block dei commenti e sono anche la causa della loro chiusura nel mio blog. Non li leggi mai e poi capitano così a far polemiche… Ciao Marco, oggi posto la tua frittata,, a modo mio 😉

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    1. Alla tipa avevo risposto con questo post: https://unpodimondo.wordpress.com/2012/02/26/cera-una-volta-una-piccola-ricettina/ mettendo la foto della pagina del libro, tagliando così la testa al toro… Da allora la tipa è scomparsa…. A questi che tu chiami “black block” basta non dar soddisfazione: se li ignori e non te la prendi loro si stufano e vanno a dar noia da altre parti… lasciali perdere!
      Grazie mille per il post della frittata… davvero reinterpretata a modo tuo, cioè da vera artista della cucina!!!!!

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