Una cena per il progetto “+Donna” del Cospe.

Stand: COSPE
foto "Stand: COSPE" by sharoNicotera - flickr

Il Cospe ( Cooperazione per lo sviluppo dei Paesi Emergenti) è una Onlus che dal 1983 si occupa di progetti nel sud del mondo e in Europa per il dialogo interculturale, lo sviluppo equo e sostenibile, i diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli.

Fra le varie iniziative portate avanti dal Cospe la campagna “+Donna, per i diritti delle donne del mondo” si occupa di iniziative concrete a favore delle pari opportunità per le donne di Afghanistan, Albania, Egitto, Palestina, Senegal e Somalia. Lo scopo è quello di dare potere alle donne, per porre fine alle disuguaglianze, e per promuovere e valorizzare il loro ruolo sociale e i saperi di cui sono portatrici. (qui il sito dell’iniziativa +Donna, qui la brochure di +Donna) .

Sabato 6 Novembre 2010 alle ore 20.00 presso il circolo Arci di Ponte a Greve (via Pisana 809, Firenze) si terrà una Cena per il progetto +Donna i cui proventi saranno devoluti a favore del Centro per l’alfabetizzazione e la formazione per le donne di Kabul (Afghanistan) nel quale le donne  possono ricevere istruzione, organizzare incontri sui loro diritti e produrre artigianato per garantire  la sussistenza economica alle loro famiglie.

Il costo della cena è di 15€ a persona. Il menù prevede due primi,  le favolose pizze del ristorante dell’Arci, dolci e bevande. Per maggiori informazioni e prenotazioni: Anna 055 7322332 – Gabriella 3332107963 – raccoltafondi@cospe-fi.it

Aggiornamento del 5.11.2010

Mi hanno appena scritto dal Cospe dicendo che ci sono ancora dei posti liberi per la cena e mi hanno inviato la testimonianza di Debora che ha visitato il centro di formazione in Afghanistan. Questa intervista verrà pubblicata sul numero di Novembre del mensile del Cospe.

Nel maggio del 2010 mi sono recata, con una piccola delegazione di donne italiane, a Kabul in visita al “Centro di alfabetizzazione, formazione professionale ed educazione ai diritti per donne”, un progetto che nasce dalla lunga collaborazione fra COSPE e la società civile afghana.

Il Centro sorge in un quartiere povero di Kabul dove non vi sono scuole pubbliche  e, come spiega Latifa, la giovane direttrice del Centro, gli ostacoli sono molti e di varia natura: i mullah che tuonano dalle moschee contro l’istruzione delle donne, molti degli uomini non istruiti che vivono come un disonore l’istruzione di una donna della famiglia, le pressioni governative, i possibili attacchi da parte dei fondamentalisti e la mancanza di fondi. Ma nonostante le difficoltà ciò che è stato realizzato nei due anni di apertura del Centro è davvero ragguardevole. La struttura è bella, a due piani, con un giardino fiorito. La delegazione ha incontrato sul posto le donne che frequentano  i corsi e le loro insegnanti.

Le docenti dei corsi di alfabetizzazione sono tre, tutte hanno insegnato nelle scuole clandestine sotto il dominio dei talebani. Oltre a insegnare alle allieve a leggere e a scrivere affrontano con loro temi come la salute e l’igiene di base, i diritti umani, i diritti di genere, la violenza domestica e stimolano le studentesse alla condivisione dei problemi.

Le insegnanti sanno di essere, in molti casi, l’unico motivo di speranza per  le loro allieve e che soltanto la consapevolezza dei propri diritti e l’istruzione possono portare un cambiamento positivo nella vita delle donne e nel futuro del paese.

Le parole delle studentesse lo confermano: bambine, ragazze e donne adulte strette in piccole aule spiegano di aver trovato in questi corsi l’occasione della loro vita, l’unica occasione per imparare qualcosa e non rimanere nel buio dell’ignoranza. Alcune delle più piccole raccontano di frequentare il Centro di nascosto dal padre o dal fratello; con la complicità della madre si assentano da casa affrontando i pericoli del tragitto fino a scuola. Come osserva Latifa, è importante lavorare anche sugli uomini. Spesso gli uomini si lasciano convincere dei benefici, si fanno coinvolgere e arrivano ad incoraggiare le figlie a frequentare la scuola.

Fino ad oggi oltre 300 donne si sono formate nel Centro. Sono ora alfabetizzate e hanno acquisito competenze nella produzione dell’artigianato frequentando i corsi di cucito e di ricamo. Ciò che adesso è previsto come passo successivo è la ricerca dei fondi per il rafforzamento del Centro, il miglioramento della qualità dei manufatti e la loro commercializzazione, sia per il mercato afgano  sia per quello estero. Il nostro obiettivo è riuscire a garantire alle donne formate una possibilità di sostentamento di sé e dei propri figli e di offrire loro le condizioni per accrescere la propria consapevolezza e autostima.

testimonianza di Debora del Cospe.

 

 

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