La buccia di banana… ovvero come rovinare una bella corsa…

Corriamo insieme per la ricerca

Avrei voluto scrivere un bel resoconto della gara suddetta, ma purtroppo anche ai migliori capita di scivolare sulla classica buccia di banana… e rovinare una bella corsa per … la mancanza di un ristoro.

Andiamo con ordine: lodevole iniziativa benefica per la ricerca, bella gara, ricco pacco per i partecipanti, bel percorso di 15 km (classico collinare tra Sesto Fiorentino e Colonnata) e diversi premi a sorteggio. Clima caldo umido (quasi afoso) e cielo coperto…

Purtroppo la gara è stata macchiata dalla mancanza di un ristoro a metà percorso che ha reso difficile la corsa e fatto arrabbiare più di un podista… Non chiedevamo niente di più che un bicchiere d’acqua dopo le salite che abbiamo fatto per arrivare sulle colline di Sesto (come accade in qualsiasi gara).

Quella che sembrerebbe una richiesta esosa è semplicemente una necessità per la sicurezza e l’incolumità dei podisti (chi può dire che in caso di sole pieno non ci fosse il rischio di salute per qualche podista anziano o un po’ fuori forma?) … Sul blog di Denise Quintieri è apparso un post in cui si invita “a non sparare sulla ricerca“. Non è mia intenzione sparare sulla ricerca, ma devo far notare che purtroppo, quando gli organizzatori non sono podisti e non corrono, spesso non si rendono conto (anche in buona fede) delle esigenze dei partecipanti ad una gara. Vi lascio una breve lista di quello che, secondo il sottoscritto, non dovrebbe mai mancare ad una gara:

  • Percorso ben frecciato con indicazione del chilometraggio e delle deviazioni in caso di gare con distanze diverse.
  • Incroci presidiati con personale che fermi le auto e indichi il percorso ai podisti in caso di dubbio.
  • Servizio sanitario con ambulanza.
  • Ristori e spugnaggi adeguatamente collocati tenendo conto: del chilometraggio della gara, del tipo di percorso (pianeggiante, collinare o di montagna) e delle condizioni climatiche (col clima caldo aumenta la necessità di reidratarsi).
  • Tenere conto che alle corse non ci sono soltanto i campioni che arrivano primi, ma anche tanti tapascioni (come il sottoscritto), anziani e famiglie sui quali andranno misurati i servizi di cui sopra. In parole povere, l’ultimo arrivato ha diritto a trovare gli incroci presidiati e i ristori forniti come i primi a transitare (anzi spesso gli ultimi sono gli atleti più in difficoltà).

Il resto (premi, pacchi gara, pasta party, etc…) sono cose ben accette ma che arrivano in secondo piano, rispetto alla sicurezza e all’incolumità dei podisti.

In conclusione, tanto di cappello alla ricerca, ma il prossimo anno, per favore prevedete un premio a estrazione in meno e un ristoro in più. Grazie (senza voler sparare contro nessuno).