Sui sacchetti per le verdure…

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Foto “Shopper” by Robert Ball – Flickr

L’inizio di questo 2018 è stato caratterizzato dalla polemica sul costo dei sacchetti di plastica ecologica per le verdure, imposto per legge come una tassa, alla quale ogni supermercato/commerciante si è dovuto adattare, per forza. Cosa rimane di tutte le proteste a un mese di distanza? Se nei grossi supermercati le persone si sono adattate (rassegnate) e pagano, in farmacia si può osservare come sono ben contente di mettersi in tasca la scatolina delle medicine, lasciando quei sacchettini minuscoli ed inutili al farmacista.

Eppure c’è anche qualche commerciante che, pur nel rispetto della legge, ha trovato delle soluzioni intelligenti al problema dei sacchetti. La scorsa settimana sono stato a fare la spesa a “Toscana Biologica” il negozio di Firenze che fa capo al Coordinamento Toscano dei Produttori Biologici. E qui ho trovato:

  • I sacchetti di carta (gratuiti). Accanto ai sacchetti in plastica ecologica a pagamento sono a disposizione i sacchetti di carta gratuiti. E’ l’uovo di colombo. Se il fornaio mi mette il pane nel sacchetto di carta, perchè non posso metterci le mele, o i limoni o il cavolfiore? Qualcuno potrebbe obiettare che i sacchetti di carta sono meno resistenti… Di cosa? Di quelle borsine ecologiche, fini come un velo di cipolla, che non arrivano integre nemmeno a casa?
  • Le bustine ecologiche a pagamento,  …multiprodotto. Siete comunque affezionati alla bustina di plastica ecologica a pagamento? Vi consentono di pesare le verdure prima di metterle nella borsina e di mettere più verdure nello stesso sacchetto. Compri 3 arance? Le pesi, le metti nella borsa e attacchi l’etichetta. Compri 2 cipolle? Le pesi, le metti nella stessa busta delle arance e attacchi l’etichetta… e alla fine paghi una bustina sola. L’altra mattina c’era una signora che ad un singolo sacchetto aveva attaccato almeno sette o otto etichette di verdure differenti. Non era a scuola che ci dicevano che non si sommano le pere con le mele? Sommare no, ma condividere la stessa borsina SI!
  • La scatola di cartone. Alla fine della spesa ti accorgi di non aver portato la sporta da casa e non vuoi comprare un sacchetto? A Toscana Biologica basta chiedere una scatola di cartone e sono ben lieti di dartela gratis. Alcuni supermercati (da me Naturasì e anche qualche discount) hanno addirittura un piccolo corner accanto alle casse con le scatole di cartone che normalmente il supermercato butterebbe via. Andate alla Coop o all’Esselunga e provate a chiedere a un commesso che sta riempiendo gli scaffali di darvi una scatola per riporvi la spesa. Nel caso migliore ve la darà… ma vi guarderà come se foste un pezzente!

E poi siamo sicuri che per diminuire le plastiche era necessario proprio partire da questi sacchettini per le verdure? Di questo ne parleremo in un prossimo post…

AGGIORNAMENTO DEL 06.02.2018

Vi ringrazio tutti per i vostri preziosi commenti!!!! Avevo iniziato a buttare giù delle risposte quando mi sono accorto che, riunendo insieme le risposte per tutti, mi veniva fuori un post bello lungo… Ci sto lavorando, se avete un po’ di pazienza, nei prossimi giorni cercherò di fare un articolo completo e interessante…

32 pensieri riguardo “Sui sacchetti per le verdure…

    1. Allora! io vado dal ‘fruttarolo ‘ non al supermercato e lui saggiamente mi dà il sacchetto di carta per le fragole per l’uva per i prodotti che si deteriorano poi per mezzo chilo di spinaci una busta di plastica, e via di seguito. Alla fine io me ne vado con due bustoni enormi di plastica e 3/4 bustine sempre di plastica all’interno nessuna di queste biodegradabili.
      Se ne deduce molto facilmente che l obbligo di legge di usare (e pagare in modo distinto 02centesimi) per frutta e verdura nel sacchetto biodegradabile si riferisce solo alla grande distribuzione.
      Mi nasce una domanda: a chi vanno a finire gli 0 2 centesimi considerando che i negozianti come per i precedenti sacchetti addebitavano il costo alle spese di gestione avendo bene in mente cosa significa una cattiva pubblicità? “La storia me puzza!”
      No comment.
      Sherasalutieinchini

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      1. Il costo dei sacchetti è un costo di gestione? Sì, è un costo, anche per l’esercente, che se lo eviterebbe volentieri. A me, farmacista (in passato titolare, ultimamente dipendente) non è mai sembrato giusto consegnare la merce nel sacchetto dando per scontato che era gratis. Da un po’ non lavoro, ma negli ultimi tempi “responsabilizzavo” il cliente che stavo servendo chiedendo se avesse o no bisogno del sacchetto: ognuno deve essere responsabile della propria monnezza, io trovo…
        E anch’io sono tra quelli che al supermercato usano un solo sacchetto per più ortaggi e frutta; ma lo facevo già da prima… Insomma, non ci vedrei niente di strano se me lo facessero pagare apertamente. Il fatto però è che al banco frutta del supermercato non ho alternative…
        Se invece la legge permettesse che anche nella grande distribuzione si possono usare le proprie sportine come è già possibile fare nei mercati e nei piccoli negozi…
        Se nessuno più comperasse frutta e verdura al supermercato, forse ci si chiederebbe perché e si troverebbe un’altra soluzione…
        Insomma, per me ben venga questa polemica, visto che intanto – a monte – è originata dalla sostituzione dei sacchetti precedenti (più inquinanti), e poi perché, sia pure per motivi un po’ ridicoli, sensibilizza sul tema e porta al tentativo di ridurre i sacchetti usa e getta, riutilizzabili e/o riciclabili quanto (poco) si vuole, ma sempre – alla lunga – rifiuti! (che per me restano la maggiore preoccupazione, ben oltre il loro costo).

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        1. Cara Carla con me il tuo ragionamento entra velocissimo perché ormai da molti anni ho le mie tipologie di varia grandezza di buste è una pieghevole la tengo sempre in borsa. Per esempio in farmacia dove vado assai raramente x fortuna prima che mi chiedano se voglio la bustina li anticipo dicendo”non me lo incarti metto direttamente in borsa”.
          Non è questione degli 0 2 centesimi da pagare che ti assicuro fanno ulteriormente brontolare le persone e che i commercianti sanno bene quanto sia controproducente e me lo hanno confermato questa direttiva essendo loro disposti in un modo o in un altro a farla rientrare appunto nelle spese di gestione.
          Sai bene che una medicina presa da sola è molto amara o sgradevole ma se ci mangi insieme un biscottino la mandi giù più volentieri.
          Attaccarsi alla bustina delle verdure a peso quando accanto vedi insalate incelofanate confezioni di plastica per le verdure cotte ti sposti alla carne e vedi vassoi di polistirolo enormi incelofanati anche essi bene la storia mi fa molto molto rabbia perché mi sento presa in giro ben oltre il mio il mio impegno individuale.
          Scusami per il commento lunghissimo che non rileggo Perché dal cellulare lo spazio è limitato.
          Un’ultima cosa le suddette bustine qualora si volesse arrivati a casa piegarle per riutilizzarle in un secondo acquisto questo non è possibile vanno gettate.
          Shera con un abbraccio caro

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          1. Con i sacchettini fai pagare tutto ai consumatori… con gli altri imballi, ben più impattanti metti in discussione come producono le industrie … e lì non si possono scomodare i padroni…

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    2. PromisCuità… timore ridicolo. Ancora ancora capirei per delle patate piene di terra se a contatto con un cavolfiore, difficile da lavare. Ma per il resto è tutta roba che va lavata comunque! E non farà male invece tutta questa plastica?

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      1. Certo che tutta la plastica e gli imballi fanno male… Ad esempio perchè in farmacia non si vendono i farmaci sfusi come fanno in molti paesi europei? Il medico mi ordina 6 pastiglie… il farmacista mi dovrebbe dare 6 pastiglie sfuse… non una scatola da 20 di cui più di metà andrà buttata via…

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  1. La notizia che purtroppo non fanno circolare, e mi dispiace perché la gente perde tempo nelle stronzate raccontate dai TG, è un’altra. l’Italia ha detto NO al consumo di mais transgenico americano, e gli americani lo hanno imposto in altra maniera. Insomma, in qualche modo doveva essere consumato. Obbligando le persone ad acquistare il sacchetto transgenico, la maggior parte di esse, negli anni, direzioneranno i loro acquisti su prodotti già confezionati.

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        1. Il mais transgenico ce lo vendono lo stesso… Lo usano nei mangimi degli allevamenti animali (tranne che nel biologico e in alcuni capitolati di alcune catene di supermercati). Alla fine i consumatori non mangiano la polenta transgenica, ma il petto di pollo è cresciuto a mais transgenico, quello si….

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  2. Mi sono già organista uso i cestini di una volta per comprare la verdura e frutta, intanto non mi importa se la cassiera lo tocca con le mani per pesare, alla fine lo lavo prima di mangiare ..

    nella farmacia da anni rinuncio alla carta o sacchetto metto sempre tutto nella borsa..

    se compro carne o salsicce fresche porto i miei contenitori da metterli dentro, non mi serve la carta e sacchetto…

    uso cartoni per mettere le spese via nel auto…

    prendiamolo come una nuova filosofia, anche i miei lo hanno fatto cosi

    Buon weekend caro Marco… bussi 🌻

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    1. Il cestino di una volta… quello in vimini fa proprio austriaco… In effetti girando l’Europa noto nei mercati il ritorno del cestino: l’ho visto in Austria, Francia, Slovenia, etc… Solo noi italiani siamo così troppo “plasticosi”!!!!

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  3. Ciao MArco, da anni metto frutta di diverso tipo nello stesso sacchetto dopo averla pesata separatamente e metto le relative etichette nella stessa busta. L’ho sempre fatto per risparmiare sulla plastica. Oggi però continuo farlo ma al siupermercato ti addebbitano comunque 0,02€ per ogni etichetta anche se la busta non l’hai utilizzata…

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      1. Sicuramente dovremmo fare tutti così. A volte acquisto con un Gruppo d’acquisto Solidale ma non sempre riesco a seguire gli ordini e le consegne. Purtroppo i supermercati hanno la comodità di avere tutto insieme e spesso anche di essere aperto ad orari impossibili, orari a cui ormai ci sentiamo incatenati in questa società he corre e non si ferma più

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  4. Ho sempre preferito la carta alla plastica. Da un mese mi obbligo con più attenzione a riporre nella mia borsa più di un sacchetto di stoffa. Non voglio più sacchetti da plastica in casa. E quelli della farmacia li ho sempre odiati. Non li volevo e me li davano!

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