Dire & Fare … e soldi da buttare!

Foto "Stairs and Lines" by annakarenina - flickr

La scorsa settimana mi è capitato di recarmi per lavoro alla Fortezza da Basso di Firenze (nella foto qui a lato le scale del Padiglione Spadolini)  dove, dal 28 al 31 Ottobre si è tenuta la XII edizione di Dire e Fare una fiera in cui gli enti locali e  in generale tutta la  P.A. presentavano soluzioni e  progetti a servizio della cittadinanza (infatti il sottotitolo della mostra recitava: “la Pubblica Amministrazione che ci serve”).

Era un tripudio di stand: dal più piccolo comune sperso tra le montagne fino a grandi enti nazionali come l’Agenzia delle Entrate o l’Inps, passando per  Regione, Province, Aziende Sanitarie e Comunità montane ognuno aveva il suo spazio dove mostrare quanto di bello aveva fatto per la comunità. Stand progettati da designer e architetti, tv al plasma, video proiettori, postazioni multimediali e un ventaglio molto vario di gadgets, depliants e libretti offerti in omaggio senza badare a spese, il tutto ben architettato per l’autocelebrazione dei vari enti… tutti belli, buoni  e bravi! E poi tanti convegni, anch’essi autoincensanti… bla… bla… bla… Per assurdo anche il Comune di Firenze, al centro delle indagini della Magistratura per lo scandalo politico e  urbanistico di Quadra (leggete qui) aveva il suo megastand dove diceva quanto era bravo!

Detto tutto ciò vorrei fare due brevi riflessioni:

  • Una fiera di questo tipo ha un preciso scopo di marketing ed è indispensabile nel caso di aziende private che devono trovare dei clienti a cui  vendere dei prodotti. Ad esempio mi vengono in mente alcune fiere come lo Smau, il Saie, il Sana, la Bit etc… Ma la pubblica amministrazione ha davvero bisogno di strategie di marketing mutuate dal privato? La pubblica amministrazione non deve accaparrarsi clienti o vendere qualcosa a qualcuno, deve semplicemente fornire dei servizi alla popolazione. Il problema è proprio quello che la P.A. spesso tratta gli abitanti in modo inadeguato… o some “sudditi” da tartassare o come “clienti” a cui sembra che debba vendere qualcosa… Basterebbe che li trattasse semplicemente come “cittadini” ai quali deve fornire dei servizi, possibilmente dei buoni servizi. Punto e basta.
  • Infine una domanda non banale: quanto sono costati questi 4 giorni di Luna Park con i baracconi multimediali e le conferenze di ogni ente?  Ricordiamoci che gli enti partecipanti sono gli  stessi che  riducono i servizi ai cittadini, che piangono sempre perchè lo Stato taglia loro i fondi  e che perciò hanno i bilanci sempre in “rosso”. Se i  soldi del “Dire e Fare” fossero stati spesi per garantire anche un solo posto in più in un asilo nido, per accorciare di 1 solo giorno le liste di attesa di una Asl o per riparare qualche infisso in una scuola, sarebbero stati sicuramente spesi meglio. Non è una questione politica… è solo «buon senso»!