Io non compro più i salumi Vismara e Ferrarini.

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Non so se avete letto questo articolo apparso su Repubblica di ieri 16 Settembre 2008: “Sono nero, ho perso il lavoro” di Paolo Berizzi. Vi metto alcuni stralci dell’articolo (ma è interessante leggerlo tutto)

Per due anni ha insaccato e ha incassato. Tutti i giorni. Sempre lì, al suo posto, in uno dei più grossi salumifici italiani. Ha insaccato salami e mortadelle. Ha incassato insulti razzisti e offese umilianti. La più becera, e anche la più banale, è “sporco negro” […] Questa è la storia di Daniel – basta il nome -, nigeriano di Lagos, 24 anni, un bambino di due. Daniel non è un clandestino: è in Italia regolarmente dal 2003. Abita a Villasanta, Brianza monzese, con la moglie e il figlio. Paga un affitto. Ha un lavoro, anzi, l’ aveva. Perché l’ hanno licenziato. Daniel è un operaio macchinista. Nel 2006 inizia a lavorare alla Vismara S. p. A di Casatenovo, Lecco. Si divide tra il reparto e il forno. Sgobba da mattina a sera. Mai un problema, mai un richiamo, racconta. E ottimo rendimento, visto che ogni sei mesi gli rinnovano il contratto. Ma nello stabilimento c’ è un ostacolo imprevisto con cui il cittadino africano deve fare i conti: il razzismo. […]Uno stillicidio di offese al quale l’ immigrato, nonostante le ripetute richieste di spiegazioni, non riesce a sottrarsi.[…] Ma alla fine di giugno decide che il vaso è colmo. Accade quando entra nello spogliatoio e trova il suo armadietto distrutto. Un atto vandalico, l’ultimo sfregio. Lui che non ha mai ricevuto provvedimenti disciplinari, lui che guadagna 1100 euro e che – dopo 12 contratti – viene ancora pagato dall’agenzia interinale “Iwork” di Arcore. Il 28 giugno Daniel presenta una querela alla Procura di Lecco: racconta nel dettaglio le odiose offese che gli sbattono addosso. Spera che dopo quell’ esposto qualcosa possa finalmente cambiare. Che la sua dignità non sia più calpestata. E invece al danno si aggiunge la beffa. L’altro giorno la Vismara gli da il “benservito”: «A fine mese non presentarti più in azienda», gli comunica il capo reparto. L’ operaio crede sia uno scherzo di cattivo gusto: e invece è tutto vero. «Ho subito per due anni in silenzio, senza ribellarmi – racconta – proprio perché non volevo rischiare di perdere il posto. Ma non ce l’ ho più fatta a sopportare di essere offeso in quel modo. E così adesso sono senza lavoro. […]Dagli uffici della Vismara, alla quale ci siamo rivolti ieri per chiedere chiarimenti sulla vicenda, per ora non è arrivato nessun commento.

Tratto dall’articolo di PAOLO BERIZZI pubblicato sul sito de la Repubblica del 16.09.2008

Quando leggo delle tristissime storie di razzismo e di ignoranza come questa, rimango sempre sgomento e mi vergogno dei miei connazionali e più in generale di essere italiano.

Purtroppo come semplice cittadino non ho la possibilità di verificare direttamente i fatti, ma in ogni caso mi sento in dovere di esprimere la mia solidarietà a Daniel anche smettendo di comprare, fino a che la vicenda non sarà chiarita, i salumi del Salumificio Vismara e, visto che questa ditta fa parte del Gruppo Ferrarini, anche quelli col marchio Ferrarini. Non significherà niente e  sicuramente non cambierà le cose (tra l’altro compro pochissimi salumi), ma io considero questo mio personale boicottaggio come un piccolo gesto contro il razzismo… Voi fate come vi pare….

*** foto “Salame” di Daniele Muscetta – flickr