Il vaccino dell’influenza H1N1: 13 morti (più altri 30) e molti dubbi

Vacuna influenza / Flu vaccine
foto "Vacuna influenza / Flu vaccine" by alvi2047- flickr

Alcune settimane fa mi è capitato di parlare del vaccino contro l’influenza H1N1 (e anche di altri vaccini) col mio medico di famiglia e sinceramente mi ha confessato che lui non crede a questi vaccini, soprattutto perchè egli sostiene che  i vaccini arrivino ai medici di base fra capo e collo, con pochissime sperimentazioni alle spalle, scarsa letteratura scientifica da studiare e  con una pressione  fatta dai mass media  sulla popolazione che mette in  difficoltà il medico.  In pratica mi ha detto che si trova fra l’incudine e il martello: le persone richiedono tutte il vaccino perchè sentono la tv che parla di pandemia ma le informazioni scientifiche su cui lui dovrebbe basarsi per decidere a chi somministrare i vaccini sono talmente poche e lacunose da metterlo in difficoltà.

Questa discussione mi è tornata in mente quando ho letto queste tre notizie apparse sulla stampa (ma delle quali non ho trovato traccia in tv)… Leggete un po’…

Influenza A, 13 morti dopo il vaccino

In Germania, in Cina e in Svezia fonti ufficiali hanno fatto sapere che, dopo la vaccinazione contro l’influenza A, sono morte rispettivamente 7, 2 e 4 persone.

Sono almeno 7 le persone decedute in Germania dopo essersi premunite contro l’influenza A facendosi inoculare il vaccino “Pandemrix”. Lo afferma il quotidiano ‘Bild’, secondo il quale tra le vittime figura anche un bambino di 21 mesi, morto per infarto polmonare il giorno dopo essere stato vaccinato. Secondo il giornale, il bambino soffriva già di altre patologie. Susanne Stoecker, portavoce del “Paul-Ehrlich-Institut”, l’istituto federale per la vaccinazione, ha spiegato che “nel caso di pazienti a rischio per patologie gravi, ai quali viene raccomandata la vaccinazione, il decesso può essere provocato dalle malattie pregresse, senza che vi sia alcuna responsabilità del vaccino”. In Cina il 13 novembre il governo ha ammesso ufficialmente che due persone sono morte dopo avere ricevuto la vaccinazione, mentre in Svezia la Associated Content ha comunicato che i morti dopo vaccinazioni sono quattro e 350 gli eventi avversi segnalati. Ci sono poi state segnalazioni di problemi gravi nell’Irlanda del Nord e in Ungheria. Le istituzioni continuano però a sostenere l’opportunità della campagna di vaccinazione di massa.

Articolo “Influenza A, 13 morti dopo il vaccino” pubblicato il 17/11/2009 sul sito di AAM Terra Nuova.

Ieri, sul sito del settimanale “Vita”, è apparso un altro articolo con la notizia di 30 persone, morte in Canada dopo aver fatto il vaccino…

“Influenza A. 30 morti in Canada, ritirato vaccino” di Gabriella Meroni.

Le notizie sono state confermate dall’Oms. In Canada è stato registrato un insolito numero di gravi reazioni allergiche a un tipo di vaccino contro l’influenza A. Lo ha reso noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le autorità canadesi, ha spiegato il portavoce Thomas Abraham, «stanno compiendo ricerche scrupolose» e «hanno richiamato un lotto di vaccini della GlaxoSmithKline». Lo stesso tipo di vaccino, che non è commercializzato in Italia, era stato adottato in Svizzera con raccomandazioni che ne escludevano l’impiego su donne incinte, bambini e anziani.
«Dobbiamo capire cosa sia accaduto in Canada», ha spiegato il portavoce, aggiungendo però che l’Oms non smette di raccomandare l’immunizzazione contro il virus A/H1NI. Nei giorni scorsi, l’Oms aveva reso noto che per la gran parte dei 30 decessi registrati dopo la vaccinazione di massa in corso era stato finora escluso un collegamento con i vaccini. Secondo l’Oms, ogni 100 casi di reazioni avverse al vaccino, 5 sono state così gravi da portare a morte.

Articolo “Influenza A. 30 morti in Canada, ritirato vaccino” di Gabriella Meroni, pubblicato il 24/11/2009 sul sito del settimanale “Vita”.

Infine la scorsa settimana è poi uscita la notizia della presa di posizione del ministro della Sanità polacco, Ewa Kopacz, il  cui discorso sui vaccini potete leggere qui sotto.

Vorrei dire che la mia priorità durante i miei vent’anni di pratica medica è sempre stata: “prima di tutto non fare del male”. Ho portato con me questa regola al Ministero della Sanità. Se mi dovessi trovare nella situazione di raccomandare un farmaco a qualcuno, credo come ogni altro medico, penserei: darei questo farmaco alla mia anziana madre, oppure a mio figlio? E’ esattamente questo modo di ragionare che mi rende estremamente cauta e mi spinge sempre a compiere doppie verifiche su qualsiasi informazione che riguardi un farmaco che il Ministero della Salute si accinge a raccomandare ad ogni cittadino polacco, a milioni di cittadini polacchi che non hanno la preparazione, nel campo della medicina, che ha un ministro e che ha un esperto, il professor Brydak, che ha lavorato sull’influenza per oltre 40 anni.

Il professor Brydak lavora in uno dei 189 centri di ricerca sull’influenza sparsi in tutto il mondo. Uno di questi è proprio in Polonia. Chi potrebbe dunque accusarci di non avere sufficienti conoscenze sull’influenza? E’ possibile dubitare dell’opinione di un professore che ha lavorato sull’influenza per oltre 40 anni, e non certo su un solo tipo di influenza, e che ha pubblicato centinaia di articoli sulla materia? Ho più che altro una sola fondamentale domanda: vogliamo combattere la pandemia di influenza?

Oggi conosciamo bene gli accordi che altri, i governi di paesi più ricchi del nostro, hanno stipulato con i produttori di vaccini. Sappiamo anche cosa è stato proposto alla Polonia. Le trattative sono in corso e non posso parlarne adesso, ma posso dire una cosa: il nostro dipartimento legale ha trovato almeno 20 punti dubbi in questi accordi. Ora, qual è il dovere di un Ministero della Sanità? Concludere accordi che facciano l’interesse dei cittadini oppure siglare accordi che facciano l’interesse delle case farmaceutiche?

So che ci sono tre vaccini disponibili oggi sul mercato, realizzati da tre produttori diversi. Ognuno di loro ha una differente quantità di sostanze attive, non è strano che siano trattati tutti alla stessa stregua? Non è dunque ragionevole che il Ministero della Salute e i suoi esperti nutrano alcuni dubbi in proposito? E’ possibile che uno di questi, magari quello con una quantità inferiore di sostanze attive, sia solo acqua fresca, alla quale attribuiamo il potere di curare l’influenza? Dovremmo pagare per questo? Abbiamo già altri esempi: la Germania ha acquistato 50 milioni di dosi, di cui solo il 10% è stato finora utilizzato. Solo il 13% dei tedeschi vuole assumere questa cura miracolosa subito, ma è un dato fortemente atipico perché i tedeschi hanno una percentuale di cittadini che si vaccinano molto alta, cioè se in Polonia si vaccinano 52 persone ogni 1000 abitanti, in Germania lo fanno in 238, ovvero il 23%. Quindi, come mai solo il 13% dei tedeschi vuole farsi iniettare il vaccino contro la suina e non il 23% come accade solitamente per l’influenza stagionale? Il loro governo ha comprato il vaccino, lo ha reso disponibile gratuitamente e loro non lo vogliono? Cos’è successo? Questo dato potrebbe indurci ad un ripensamento sull’acquisto del vaccino, un farmaco pressoché segreto, oppure no?

Ci sono siti web nei quali i produttori di vaccini sono obbligati a pubblicare gli effetti collaterali della vaccinazione. Le vaccinazioni in Europa sono iniziate il 1° di ottobre 2009. Vi invito a visitare uno qualsiasi di questi siti web e a trovare un qualsiasi effetto collaterale indesiderato. Cercate la conseguenza più trascurabile, trovatene anche solo una, come una piccola reazione allergica sulla pelle. Può succedere anche utilizzando il farmaco più sicuro al mondo. Non esiste un solo effetto collaterale: hanno inventato il farmaco perfetto! E, visto che il farmaco è così miracoloso, come mai le società che lo producono non vogliono introdurlo nel mercato libero e assumersene la completa responsabilità? Perché non dicono “Meraviglioso! E’ un farmaco totalmente sicuro, quindi me ne assumerò io la responsabilità, lo metto sul mercato e tutto sarà chiaro e trasparente”, invece di addossare questo peso sulle nostre spalle, le spalle degli acquirenti?

Non abbiamo risultati di test clinici, nessun elenco di ingredienti e nessuna informazione sugli effetti collaterali. I vaccini sono arrivati al quarto stadio di controllo – controlli molto brevi a dire il vero – e ancora non abbiamo queste informazioni. Inoltre, il controllo sulle persone è stato molto piccolo: un tipo di vaccino è stato testato solamente su 160 volontari tra i 20 e i 60 anni, non infetti. Un altro tipo di vaccino è stato testato su 600 volontari tra i 18 e i 60 anni, tutti in perfetta salute. E’ un buon metodo questo? Mi rivolgo specialmente ai dottori presenti in questa sala: per me non è abbastanza sicuro. Io voglio essere molto sicura nel raccomandare questo vaccino. E’ una nostra competenza: durante la fase di negoziazione dobbiamo prenderci il tempo che ci serve ed utilizzarlo per scoprire quanto più possibile su questo farmaco. Poi, se la commissione sulla pandemia accetterà il vaccino, allora e solo allora lo compreremo.

Inoltre, ci sono 1 miliardo di persone con l’influenza stagionale ogni anno in tutto il mondo. Un milione di persone muoiono ogni anno, sempre per l’influenza stagionale, su scala mondiale. Non sono statistiche di un anno o due, ma dati raccolti in anni ed anni di osservazioni. E’ mai stata annunciata una pandemia a causa dell’influenza stagionale? Tra l’altro, l’influenza stagionale è molto più pericolosa di quella suina: causa molti più decessi e complicazioni più gravi. E’ mai stata dichiarata una pandemia per questo? A quelli che mi spingono a comprare il vaccino voglio chiedere: come mai non avete gridato e sbraitato l’anno scorso, due anni fa e nel 2003? Nel 2003 abbiamo avuto 1 milione e 200mila polacchi con l’influenza stagionale. In quell’occasione, per caso qualcuno in quest’aula ha gridato “Compriamo il vaccino per tutti!”? Non riesco a ricordarmene.
Da ultimo vorrei dire una cosa. Lo Stato polacco è molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verità dalle balle con molta precisione. Sono anche in grado di distinguere una situazione oggettiva da una truffa.

Traduzione del discorso di Ewa Kopacz, medico e  Ministro della Sanità Polacco (traduzione reperibile sui siti di Byoblu, Disinformazione, vari Forum e blog).

Una piccola riflessione: la Polonia ha un Ministero della Sanità e ha un ministro, che prima di essere un ministro, si ricorda di essere un medico (con venti anni di professione alle spalle) .

L’Italia non ha un Ministero della Sanità (abbiamo la salute accorpata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), il Ministro non mi risulta essere un medico e soprattutto la personalità scelta dal governo per  informare gli italiani sull’influenza, non è ne’ un premio Nobel, ne’  un medico, ne’ uno scienziato, bensì un pupazzo di pezza,… tale Topo Gigio…

Altri Links
La notizia sulle morti in Cina da Cnews

La notizia sulle morti in Svezia da “Digital Journal”

La notizia del Ministro Polacco su “Ticino On Line”

La notizia del Ministro Polacco su  “Repubblica”

La notizia del Ministro Polacco su “La Stampa”

La notizia del Ministro Polacco su “Il Manifesto”

Un articolo sul ruolo dei media su questo caso da “L’Unità”

Il video di Claudio Messora “Byoblu” su “Influenza A: la grande truffa suina”