Al suo confronto i terroristi dell’ISIS sono dei pivellini…

Foto "Modernity I: Cloud Maker" by аrtofdreaming - flickr
Foto “Modernity I: Cloud Maker” by аrtofdreaming – flickr

Abbiamo ancora negli occhi le brutalità degli attentati dei terroristi dell’ISIS a Parigi. Immagini di una crudeltà tale, ripetute su tutti i media, che condizioneranno le nostre vite chissà per quanto tempo. Se è sacrosanto condannare queste efferatezze, a volte bisognerebbe essere meno emotivi e più razionali per capire che le nostre vite sono minacciate anche da altri terroristi, a cui non facciamo caso, ma che silenziosamente mietono molte più vittime dei tagliagole del Califfato.

Premettendo che per ogni persona che muore o  che viene uccisa muore tutta l’umanità, se sommiamo le vittime di Parigi di adesso con quelle del Gennaio scorso e magari anche quelle dei turisti del Museo del Bardo, delle spiagge tunisine e di altri attentati restiamo nell’ordine delle centinaia di persone. Se però andiamo a scorrere l’ultimo rapporto dell’Agenzia per l’Ambiente Europea scopriamo che nel nostro continente abbiamo un terrorista che ogni anno uccide 491.000 persone: in pratica è come se ogni anno venisse ucciso l’equivalente di tutti gli abitanti di una città come Lione o Bratislava.

Questo terrorista si chiama inquinamento e nella sola Italia uccide ogni anno 84.400 persone. Le sue armi non sono bombe o fucili:  si chiamano micro polveri sottili (Pm2.5), biossido di azoto (NO2) e ozono. Le sue vittime non vengono dilaniate tra lo spargimento di sangue ma muoiono lentamente e prematuramente grazie a tumori e malattie varie, indotte dall’aria di merda (scusate il francesismo) che respiriamo ogni giorno, soprattutto nella Pianura Padana e nelle aree metropolitane di Roma, Firenze, Napoli, Bologna e Cagliari (per una volta il mancato sviluppo del Sud è un vantaggio).

Purtroppo a questo terrorista non viene mai dichiarata guerra perché tutto il nostro sistema economico-finanziario si basa sul petrolio e quindi è meglio non parlarne e minimizzare i suoi effetti. Basta vedere le allegre pubblicità di auto che affollano le ore di punta sulla tv o come è già scomparso dalle prime pagine il caso Volskwagen.  A ciò va aggiunta la protervia con cui i nostri politici continuano a voler imporre quelli che ostinatamente chiamano termovalorizzatori, ma che in realtà sono inceneritori che spargono nell’aria i tumori del futuro, oppure basta ricordarsi delle varie terre dei fuochi già sparse per tutta la penisola.

Purtroppo dobbiamo cambiare la nostra mentalità… Dobbiamo pensare che:

  • Ogni volta che schiacciamo l’acceleratore siamo noi stessi i primi inquinatori dei nostri polmoni.
  • Ogni volta che vediamo i nostri politici a braccetto con gli industriali del petrolio o dell’auto dobbiamo essere coscienti che la lotta all’inquinamento e anche la ricerca sui tumori vanno a farsi benedire…
  • Che i sindacati quando, in nome dei posti di lavoro, chiudono gli occhi davanti alle tutele ambientali, salvano (forse) qualche posto oggi, ma condannano gli operai alla morte per cancro domani (Ilva e amianto docet)
  • Quando i nostri sindaci continueranno a voler imporre i termovalorizzatori nelle nostre città, è bene tenere a mente che in confronto a loro, quelli del califfato sono degli agnellini… anche se il nostro sindaco indossa la cravatta al posto del turbante e della barba lunga…

Per approfondire

 

Foto "Smog" by Simone Ramella - flickr
Foto “Smog” by Simone Ramella – flickr

31 pensieri riguardo “Al suo confronto i terroristi dell’ISIS sono dei pivellini…

    1. Se lo guardi nella globalità del genere umano sicuramente si chiama “suicidio”… se lo guardi individualmente diciamo che tutti quanti passiamo allegramente dal ruolo di “vittime” a quello di “carnefici”… Pensa a quando, con la tua bicicletta, fai lo slalom nel traffico e vieni “gassato” dagli automobilisti!!!!!!!

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  1. Proprio in questi giorni, prima di leggere la notizia di cui parlo nel post, pensavo a quanto inquinamento respiriamo correndo. In effetti io lo sento. Quando stai correndo respiri a pieni polmoni e l’aria arriva fino nelle profondità dei polmoni. Sarà che correre fa bene se la si guarda da questo punto di vista.
    Ottimo post con un ottimo spunto di riflessione

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    1. Ieri sono andato a correre… niente di che, solo un allenamentino lento lento di 11km. Eppure sentivo l’inquinamento che faceva bruciare la gola, bloccava il naso ed entrava nei polmoni… Purtroppo Firenze, circondata dalle colline, fa buca e in queste giornate in cui non c’è ricambio d’aria l’inquinamento ristagna…. Ci vorrebbe un bel temporale a lavare via ogni cosa, oppure un paio di giornate di vento forte…. o che i miei concittadini lasciassero a casa le auto….

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  2. Oltre a ciò siamo anche noi ad inquinare perché quando si propone di fare la differenziata si sollevano problemi come i soldi spesi in tasse per la spazzatura o per pagare questo o quel sindaco. E non solo. Esistono agevolazioni per l’utilizzo dell’energia alternativa, ma ci scoccia cambiare impianti dentro casa e i soldi preferiamo spenderli in telefoni e TV ad alta risoluzione. Per non parlare degli incendi che avvengono ogni estate e distruggono ettari di polmoni che potrebbero in alcuni casi ammortizzare l’inquinamento. La Cina inquina ma siamo indotti a compare roba cinese perché costa meno, così come costa poco la manodopera, e non portiamo più i nostri figli in pizzeria perché e meglio il fast food.quindi un esame di coscienza me lo faccio anche io che compro cinese e mangio al fast food.

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        1. In effetti molta della colpa è anche nostra e va benissimo farsi un esame di coscienza. Purtroppo concordo che molte soluzioni alternative vengono tenute nascoste perchè alle multinazionali conviene continuare a fare profitti con le soluzioni attuali. Se cerchi e ti impegni trovi un sacco di soluzioni che potrebbero aiutarci, ma vanno cercate col lanternino!
          D’altra parte raccontano che perfino la Fiat aveva dei prototipi di auto ecologiche con carburanti alternativi alla benzina, già negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso… tutte ben tenute nascoste…

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          1. Escono fuori adesso perchè il mercato si sta esaurendo e con la moda dell’ecologico la gente compra le cose che inquinano di meno, perchè vanno di moda. Quindi ecco che fuoriescono le auto elettriche e le ibride, le biciclette e i pannelli solari. E poi ci sta il businnes delle start up universitarie e soldi su soldi finanziati per nuovi progetti che mai andranno in porto…

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      1. Non capisco la tua aggressività, io sono triestina, di una certa età: abbaimo la ferriera di servola e quand’ero bambina vivevo vicino l’Aquila una raffineria, spero di aver interpretato male la tua risposta… Se questo mio commento fosse, per alcuni, così “fastidioso”, beh, chiedo alla mia amica Loredana di rimuoverlo… L’ho sempre detto di non uscire dalla mia cucina che vado solo in cerca di “rogne” 😦

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        1. Scusate se intervengo… Il commento di Libera era bellissimo, nel senso che lei voleva dire (se sbaglio interpretazione correggimi Libera) che lei sogna un mondo in cui queste notizie non ci sono semplicemente perchè non c’è più nessuno che inquina! E’ lecito sognare? Mi immagino di si, anche perchè conoscendo Libera di persona so che nel suo piccolo, quando si sveglia cerca ogni giorno di realizzare i suoi sogni…. un passettino dopo l’altro. E tutto ciò si intuisce anche dalla grazia e dall’amore che mette nel suo blog!

          Mi dispiace molto che altri blogger vengano qui con toni aggressivi e poco educati. Scusate se lo ribadisco ma qui si discute civilmente e senza violenze verbali. Quando entrate in questo blog siete tutti ben accetti ma vi prego di lasciare fuori dalla porta la vostra aggressività.
          Se proprio volete sfogarvi in modo verbalmente violento fatelo a casa vostra (cioè nei vostri blog) dove siete padroni e non qui dove siete gentilmente ospiti del sottoscritto!

          Saluti a tutti
          Marco (unpodimondo)

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  3. triste verità… mi piacerebbe che il mancato sviluppo del Sud avesse per lo meno un vantaggio ambientale, ma purtroppo – almeno per quel che riguarda il posto in cui vivo io – non è così… Taranto, Ilva… dicono niente? Ahinoi! 😉

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