A causa dell’ambigua e, a mio modesto avviso, inadempiente posizione di WordPress sull’applicazione della Cookie law e vista anche l’entità delle sanzioni previste dalla legge (si parla di multe con importi da 6.000€ a 120.000€), il blog di unpodimondo, dopo 7 anni insieme e 1.144 post, dal prossimo 3 giugno, migrerà sulla piattaforma di blogspot, all’indirizzo:
Dal 3 giugno il blog su WordPress verrà, prima reso privato per consentire il trasferimento dei dati, poi verrà chiuso definitivamente. Nel periodo del trasloco non verranno rilasciati accessi per accedere al blog privato.
Il nuovo sito su blogspot.it, attualmente in lavorazione, sarà sicuramente incompleto. Consideratelo perciò in allestimento per un lungo periodo. Col tempo tutti i post presenti qui su WordPress verranno trasferiti su blogspot. Trattandosi di un trasferimento automatico potranno perdersi foto e link e quindi gli articoli potrebbero risultare incompleti.
Anche se secondo alcuni blogger tutti questi timori per quanto riguarda la Cookie law sarebbero eccessivi, mi appello alla saggezza popolare che dalle mie parti recita “…meglio aver paura che buscarne“. E comunque, aldilà della mera questione sulla Cookie law, ci sono altri due motivi che mi spingono a migrare:
il venir meno della fiducia verso la piattaforma WordPress.com che in questa occasione ha dimostrato scarsa professionalità unita alla totale mancanza di tutela e sensibilità verso i propri blogger europei.
l’invito di altri blogger che sono passati da wordpress a blogspot.it a raccogliere la sfida per iniziare da zero una nuova avventura…
Foto: “Princess Cookie – Crying & Blushing” by Fred Seibert – flickr
Nel post di ieriho messo alcune note tecniche sulla questione della Cookie Law. Oggi vorrei fare alcune considerazioni più generali. Dunque, dal 3 Giugno 2015 entrerà in vigore questa legge che chiede a tutti coloro che hanno un sito web, fosse anche la banale paginetta html “Hello Word” fatta per prova a scuola, di mettere avvisi e banner sulla gestione dei cookies, adottando una famigerata “policy”. Chi non lo farà rischia multe salatissime di decine di migliaia (se non di centinaia di migliaia) di Euro, senza apparenti distinzioni tra la nonnetta che cura un blog di ricette e i giganti del web o dell’e-commerce come Amazon, Google, Yahoo, Zalando, etc… O meglio, forse le distinzioni ci saranno anche, ma nessuno si è premurato di chiarire le regole e di avvertire il popolo della rete, che non è composto da soli avvocati e/o nerd informatici, ma nella maggior parte da tante persone comuni che sono state prese dal panico.
Oltre alla mancanza di chiarezza il panico è dovuto ai seguenti fatti…
I cookies vengono messi in automatico dalle piattaforme web o da pezzetti di codice impostati da terze parti, senza che l’utente sia informato (se Scajola avesse un sito web direbbe a “sua insaputa”). Basti pensare che in un mio sito fatto in html puro e quindi in teoria senza cookies, ho trovato 4 cookies messi da due righette di codice che richiamano delle mappe di googlemaps condivise in una paginetta.
Dal momento che molti server sono ospitati in paesi non europei qualche provider se n’è fregato abbastanza di adeguarsi alle leggi europee (vedi wordpress.com), lasciando gli utenti nel dubbio. D’altra parte se su una pagina web ho pezzi di codice di WordPress, di Google, di Facebook dovrei pure sapere se questi servizi sono ospitati su un server negli Usa, piuttosto che in Sudafrica, in Repubblica Ceca o in Corea del Nord e magari pure sapere alle leggi di quali nazioni devono rispondere?
Alla fine, leggendo anche diversi siti specializzati, avuto la sensazione che si tratti di una legge fatta male, applicata peggio da alcuni gestori di siti (come wordpress.com) e ancora non ben chiara alla stessa autorità del garante, almeno da quanto riportato da chi ha provato a chiedere chiarimenti telefonici al centralino dell’autorità… Visto che però le cifre delle multe sono l’unica cosa chiara, il panico mi pare più che giustificato.
Quindi che fare? Tra chi ha già cancellato il proprio sito web, chi l’ha trasferito su un’altra piattafoma e chi invece si sente tranquillo e se ne sbatte della cookie law, la confusione regna sovrana. Potrebbe essere solo una bolla di sapone oppure dal 3 Giugno potrebbe partire una caccia alle streghe. Chi può dirlo?
Per saperlo bisognerebbe capire come si comporterà il garante. Se l’intenzione è davvero quella di tutelare la privacy, l’ufficio del garante dovrebbe (giustamente) accanirsi con le multinazionali del web ma se, sotto sotto, l’intento fosse quello di fare cassa con le multe oppure di chiudere qualche bocca scomoda, potrebbe iniziare anche dal blog della signora Maria che, fra la ricetta della crostata e quella del limoncello, magari critica la riforma della scuola…
Il garante non poteva occuparsi di quei call center che (nonostante le nostre opposizioni) ci telefonano a tutte le ore, lasciando in pace i nostri piccoli e poveri blog? Sono perplesso: magari questo potrebbe essere l’ultimo, dei 1.143 post, pubblicati su questo blog…
Aggiornamento del 29/05/2015
Da wordpress.com mi sembra che non giungano nuove notizie, mentre leggo su altri siti che dovrebbero arrivare spiegazioni da parte del garante tra oggi e Lunedì: speriamo bene. Fra i commenti, Alessandra ha postato un’interessante (e inquietante) intervista ad un avvocato che potete leggere qui http://lifeinabyte.com/2015/04/23/cookie-law-tutto-quello-che-ce-da-sapere-prima-del-3-giugno/
Personalmente ho un altro sito in html statico che non usa nessun cookies e non ho capito cosa farci (se non fare niente o mettere comunque informativa e banner). Per quanto invece riguarda WordPress.com ho già chiuso definitivamente un altro blog che avevo su questa piattaforma. Se da qui al 2 Giugno non cambierà niente mi sa che chiuderò anche questo blog e non ho molta voglia di riaprirlo da altre parti. Comincio ad essere stufo…
Foto “Murder on the dance floor” by Nicola Osborne – flickr
Pur essendo un informatico, sulla situazione della cookie law arrivo ultimissimo, per i seguenti banalissimi motivi:
la cosa non mi appassionava più di tanto.
speravo che WordPress.com trovasse una soluzione semplice e valida per tutti, come hanno fatto altre piattaforme.
Quando ho visto che, a pochi giorni dall’entrata in vigore della Cookie law, dalle parti di WordPress.com non si smuoveva ancora niente ho iniziato a preoccuparmi. Noi poveri blogger dal prossimo 2 giugno rischiamo di diventare pericolosi fuorilegge e di incorrere in multe salatissime soltanto perchè WordPress.com non sembra interessarsi all’adeguamento dei blog ospitati sulla sua piattaforma alle leggi europee sui cookies.
Se dal punto di vista etico diventare una specie di Zorro del web non mi dispiacerebbe neanche, dal punto di vista pratico dover sborsare multe di decine di migliaia di euro a causa di una legge fatta male e del comportamento assurdo dei gestori di WordPress.com, che pare non si vogliano adeguare alle leggi (o almeno non ora ma forse fra 3 o 4 mesi), mi fa girare non poco gli zebedei.
Indeciso tra chiudere/sospendere il blog dal prossimo 2 Giugno oppure migrarlo su un’altra piattaforma ho cercato in rete un po’ di conforto e di aiuto e devo dire che l’ho trovato grazie a due blogger che seguo da tempo: Mr.Tozzo (qui il vecchio blog, e qui il nuovo) e Ilperdilibri.Tralasciando tutte le discussioni che si sono svolte nei suddetti siti (ma che io ho letto completamente e con molto interesse) vi posto le soluzioni adottate e/o consigliate dai due blogger…
mettere sulla destra del vostro blog un widget di testo in cui rimandate alla policy sui cookies di Automattic (gestore di WordPress.com). E’ la soluzione consigliata da Automattic stessa e adottata da molti blogger ma, mi pare di aver capito, che non soddisfi le richieste della legge che pretenderebbe un banner… Insomma si rischia di esser sempre fuorilegge… (qui un post di Mr.Tozzo,qui un altro di Mr.Tozzo, qui un terzo e qui quello di Ilperdilibri)
mettere un banner come quello che vedete in fondo alla pagina e che è statocreato sempre attraverso un widget di testo da Ilperdilibri.Data la mancanza di interesse di WordPress.com e data l’impossibilità per gli utenti di inserire plugin e fare modifiche sulla piattaforma mi sembra che questa sia la soluzione che più si avvicina alle richeste della cookie law. Grazie a Ilperdilibriper aver condiviso questa soluzione…
migrare il blog su un’altra piattaforma come blogspot.it come ha fatto Mr.Tozzo (qui il nuovo blog). E’ la soluzione più dolorosa ma anche quella che rispetta la legge al 100%. Si rischia però di perdere followers, amici e una storia che, nel caso del mio blog, è lunga ben 7 anni. Quello che non ho però ben capito è se, lasciando dal prossimo 2 Giugno il blog su WordPress senza più aggiornarlo, si rischia sempre la multa oppure no e di conseguenza se il blog va chiuso definitivamente…
Personalmente ho adottato sia il banner che il widget anche se non sono del tutto tranquillo. Per ora aspetto di vedere come evolverà la cosa nei prossimi giorni, ma non escludo di migrare anch’io su altre piattaforme. Ringrazio di tutto cuore Mr. Tozzo e Ilperdilibri per il loro aiuto e sono disposto ad aiutare altri blogger che avessero dei problemi ad inserire banner e widget… Voi che farete?
A wordpress.com invece vorrei dedicare due belle orecchie da asino, ma ho troppo rispetto per quegli stupendi e intelligenti quadrupedi…
Aggiornamento del 28/05/2015
Grazie a tutti per i vostri commenti. Mi scuso per non avervi ancora risposto ma purtroppo ieri ho lavorato tutto il pomeriggio e la sera dopocena l’ho passata a verificare il mio blog sui tablet. Purtroppo sul tablet ho dei problemi col banner di Gianni ma, visto che in altri blog come in quello di Rebecca, funziona tutto regolarmente temo che sia un problema del tema del mio blog. Appena posso cercherò di rispondere a tutti. Abbiate pazienza ma sono in un periodo un po’ impegnativo…
p.s. c’è qualcuno che per caso ha uno scriptino o dell’html per mettere in regola un sito fuori da WordPress fatto con html puro?
Nei mesi scorsi ho pubblicato diversi articoli (qui, qui, qui, qui) dedicati alla situazione dei 225 km tubazioni in eternit e cemento-amianto gestiti da Publiacqua nelle province di Firenze, Arezzo, Prato e Pistoia che rilascerebbero, nell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti e dalle nostre docce, fibre di amianto cancerogene, estremamente pericolose per la salute umana.
Ricevo e pubblico questo aggiornamento della campagna dal comitato “No Amianto Publiacqua“… Buona lettura!
La Campagna “No Amianto Publiacqua” boccia Enrico Rossi e la sua giunta. Alla salute dei toscani antepone il profitto delle società per azioni.
di “No Amianto Publiacqua” Firenze, Italia 20 mag 2015
Cari firmatari e firmatarie della petizione “No Amianto Publiacqua”, vi inviamo un aggiornamento generale sulla Campagna che grazie a voi è riuscita ad ottenere gli obiettivi che si era preposti.
Buona lettura e grazie per la partecipazione!
Abbiamo scoperto da soli che Publiacqua usa tubi in amianto per portare l’acqua nelle case dei fiorentini, dei pratesi, dei pistoiesi e di chi vive nel medio valdarno; ci siamo indignati per l’assenza delle istituzioni su un tema così importante per la salute dei cittadini; ci siamo organizzati e uniti in un Campagna per l’eliminazione dei 225 chilometri delle pericolose tubazioni; abbiamo dimostrato analizzando il bilancio di Publiacqua, confortati dalla legge, che il costo di questa eliminazione deve ricadere sui soci della società per azioni e non sulle tariffe degli utenti o sui bilanci dei Comuni e della Regione; abbiamo costretto anche la Regione Toscana e l’Autority ad affermarlo, nonostante avessero sostenuto il contrario in prima battuta; abbiamo raccolto cinquemila firme online e su moduli cartacei per fare pressione sugli amministratori regionali, a partire dal presidente Enrico Rossi, sui Sindaci dell’AATO 3, sul presidente e sul direttore generale dell’AIT, sul presidente e sul cda di Publiacqua.
La Regione Toscana e l’Autority del servizio idrico, pressate dalla Campagna “No Amianto Publiacqua”, hanno dovuto prima riconoscere che esisteva un problema, poi ammettere che i tubi andavano eliminati. Hanno iniziato a monitorare il fenomeno e a fare analisi, anche se ancora con evidenti limiti culturali – “ingerire l’amianto non fa male”, “bere un litro di acqua contenente 22.500 fibre di amianto” non è pericoloso – e con altrettanto evidenti limiti politici – si tutelano gli interessi e i profitti di Publiacqua non obbligandola ad una immediata eliminazione delle tubazioni sparse un po’ ovunque sul territorio.
Manca ancora da parte loro, è doveroso riconoscerlo, la trasparenza dovuta su questo pericoloso fenomeno. L’assessore regionale all’ambiente Annarita Bramerini ha dato notizia di analisi che hanno confermato la presenza di amianto nell’acqua potabile ma non ci ha detto dove. Come è ancora oscuro dove vengono fatte le altre rilevazioni e i risultati che hanno dato. Il silenzio delle istituzioni non ci conforta, considerata anche la storia del tallio nell’acqua potabile della Versilia dove istituzioni e società gestrice hanno fatto a gara a nascondere la verità.
È ormai chiaro che in Italia, e la Toscana non è per niente esente dal fenomeno, quando il profitto dei privati compete con i diritti dei cittadini la politica si schiera generalmente dalla parte delle società private. Noi vigileremo che ciò non accada, come vigileremo sul cronoprogramma di eliminazione dell’amianto e che i costi gravino su Publiacqua e non sugli utenti né sulla fiscalità generale e invitiamo coloro che decideranno di recarsi alle urne il prossimo 31 maggio a scegliere candidati che sappiano garantire una guida alla Regione trasparente e al servizio dei cittadini.
Questo mese non vi avevo ancora segnalato i contenuti più interessanti della rivista Terra Nuova.
Il numero di Maggio si apre con un bel dossier dedicato ad Expo che passa in rassegna tutti gli sponsor e soprattutto riporta le opinioni di chi (soprattutto nel terzo settore) vi partecipa, di chi sta all’esterno, oppure di chi si oppone… Da Vandana Shiva (favorevole) a Mauro Berrino (contrario) mi è sembrato uno degli articoli più obiettivi che ho letto su Expo… Ma ne riparleremo più approfonditamente.
C’è poi uno speciale dedicato ai rifugi del Cai con indirizzi e informazioni sui 373 rifugi del Club Alpino e una mini-mappa del Sentiero Italia.
Per quanto riguarda i consumi c’è un test che confronta vari modelli di coppette mestruali per signore e un articolo sulle Bacche di Goji che ne elenca le proprietà e fornisce dei consigli per un acquisto consapevole delle migliori bacche.
Per concludere c’è un articolo piuttosto inquietante ma molto interessante, sul quale forse ritornerò in futuro: da alcuni anni in Italia si vive più a lungo ma ci si ammala prima e perciò si vive in salute molti meno anni rispetto a quanto succedeva soltanto nel 2004. Nel 2004 gli uomini avevano un’aspettativa di vita in salute fino a 68,7 anni e le donne fino a 71. Nel 2012 tale aspettativa è scesa per gli uomini a 62,1 anni e per le donne addirittura a 61,5. Pare che tra le ragioni di questo decadimento ci siano sia gli stili di vita che (e in maggior misura) le condizioni ambientali e l’inquinamento. Come ricordano alcuni medici nell’articolo, la corruzione, gli scarsi controlli sull’inquinamento, le mancate bonifiche, le pene irrisorie sono tra le cause per cui beviamo acqua e respiriamo aria entrambe inquinate…
Nel precedente post vi avevo segnalato la Notte dei Musei. Con mia moglie siamo stati a visitare la Villa Medicea La Petraia ed è stata un’esperienza molto suggestiva. La villa e il Parco li avevamo già visitati anni fa di giorno ma vederli di notte (soprattutto il Salone delle Feste) è stata tutta un’altra cosa. Logicamente il parco era chiuso ma già avvicinandosi alla villa abbiamo scorto con piacere il brillare delle lucciole nel buio della zona del parco all’inglese, mentre dal lato principale della villa abbiamo ammirato il Panorama di Firenze di notte.
La villa è allo stesso tempo una villa medicea del Seicento e una residenza Sabauda in quanto al tempo di Firenze capitale era la villa della Bella Rosina e perciò di fatto la residenza privata del re Vittorio Emanuele II (mentre quella pubblica era Palazzo Pitti). Per una dettagliata descrizione delle opere d’arte vi rimando alla voce della Villa su Wikipedia, qui metto alcune fra le cose più suggestive… contando di tornarci di giorno per visitare anche il Parco…
Il Salone delle feste. Era originariamente il cortile della villa che fu affrescato tra la fine del 1500 e la metà del 1600 da Cosimo Daddi e dal Volterrano con scene dedicate ai fasti medicei. Sotto i Savoia fu coperto da un tetto in ferro e vetro e trasformato in Salone delle Feste. E’ stato suggestivo vederlo illuminato, non dal sole, ma dal bellissimo lampadario in cristallo.
Le stanze sabaude. La sala da pranzo, la camera della Bella Rosina, la sala della musica e la sala giochi… con tavoli da biliardo, giochi da casinò e soprattutto quello che può essere considerato come il primo flipper della storia.
Gli originali delle statue che ornavano le fontane di Villa La Petraia e dell’adiacente Villa di Castello, ovvero la Venere-Fiorenza del Giambologna, Ercole e Anteo dell’Ammannati e i puttini del Tribolo e di Pierino Da Vinci.
Le 14 lunette con le vedute delle ville medicee di Giusto Utens di inizio 1600 qui riunite e collocate in un nuovo allestimento nel 2014. Le lunette, famose perchè riprodotte in molte cartoline, sono caratterizzate dalla prospettiva “a volo di uccello”, quasi che Utens avesse fatto una foto usando un moderno drone.
La collezione di orologi di Vittorio Emanuele II, funzionanti ma tutti fermi dopo che l’ultimo dipendente che li sapeva lubrificare e riparare è andato in pensione. 😦
Prima di lasciarvi alle foto metto alcune indicazioni per chi volesse visitare la villa e il parco:
La villa si trova in Via della Petraia 40 nella zona nord-ovest di Firenze ai confini col Comune di Sesto Fiorentino. Per arrivarci con i mezzi pubblici bisogna prendere i Bus 2 oppure 28 dalla Stazione di Santa Maria Novella scendendo alla fermata “Sestese 3” (la villa è a circa 1 km di distanza… in salita).
L’ingresso alla Villa e al Parco sono gratuiti e l’orario di apertura è dalle 8.15 al tramonto (16.30 Novembre, Dicembre, Gennaio, Febbraio – 17.30 Marzo -18.30 Aprile, Maggio, Settembre, Ottobre – 19.30 Giugno, Luglio, Agosto). Chiusa il 2° e 3° Lunedì del mese, Natale, Capodanno e il 1° Maggio. Le visite gratuite alla villa sono soltanto guidate e partono ogni ora dalle 8.30.
A pochi passi da Villa la Petraia è possibile visitare negli stessi orari anche il Giardino della Villa Medicea di Castello. Altre ville in zona (La Quiete, Castello e Corsini) sono accessibili con orari ridotti oppure soltanto in occasione di aperture straordinarie.
Foto (altre foto le troverete fra qualche giorno sulla mia pagina di Flickr)
Domani Sabato 16 maggio 2015 torna la Notte dei Musei. Moltissimi musei statali saranno aperti dalle ore 20.00 alle 24.00 col biglietto al prezzo simbolico di 1€, (quelli che normalmente sono ad ingresso gratuito resteranno gratuiti anche di notte).
A Firenze e provincia saranno aperti i seguenti Musei, dalle 19.00 alle 23.00
Galleria degli Uffizi (ingresso 1€)
Museo del Bargello (ingresso 1€)
Museo di San Marco (ingresso 1€) Sarà visibile anche la Sala delle Greche per gruppi di massimo 15 persone, ogni 15 minuti, dalle 19.15 alle 22.15
Cenacolo di Andrea del Sarto (ingresso gratuito)
Villa Medicea di Petraia (ingresso gratuito)
Villa Medicea di Cerreto Guidi (ingresso gratuito)
Per le iniziative nel resto d’Italia vi rimando alla pagina apposita sul sito del Ministero dei Beni culturalianche se vi consiglio di controllare la stampa locale perchè spesso gli orari differiscono da zona a zona e non è detto che sia tutto aggiornato sul sito del Ministero…
Logicamente, per chi non apprezzasse l’iniziativa, rimane il divano con l’alternativa tra “Amici” di Maria De Filippi e “Senza Parole” di Antonella Clerici. 😉
Riguardo all’ultimo post su Flora Firenze, all’interno delcommento che ha lasciato Francesco del blog SaldiMentali, c’è questa frase che mi ha particolarmente colpito: […] Di solito sono contrario agli ingressi gratuiti, perché rischiano di dare una cattiva impressione e svalutare i contenuti […] Premettendo che nel caso specifico di FloraFirenze non chiedevo l’ingresso gratuito, ma semplicemente un biglietto ad un prezzo ragionevole, vorrei fare una riflessione più generale su questa affermazione.
Siamo così immersi in questa cultura turbocapitalista che ogni cosa e ogni persona devono avere per forza un prezzo e se talvolta sono gratis ne ricaviamo, subito e a prescindere, una cattiva impressione e le consideriamo svalutate. Vi faccio due banali esempi di come questo atteggiamento sia così radicato nella mentalità dell’italiano medio:
Come alcuni sanno lavoro in un Centro Elaborazione Dati che supporta circa 300 dipendenti. Montiamo su tutti i pc le suite per ufficio opensource Libreoffice e/o Openoffice, usate ormai da diversi anni e perciò già testate ampiamente. Eppure c’è sempre qualcuno che non si fida e pretende di avere Microsoft Office perchè “se è a pagamento sarà sicuramente meglio”… In questi casi, visto che ci avanzano delle vecchie multilicenze di Office 2000, gli montiamo questa versione e così l’impiegato “furbo” se va via contento di aver rinunciato all’ultima e aggiornata versione di Libreoffice per avere in cambio una suite Office: a pagamento, ma del 1999.
Nei giorni scorsi ho pubblicato la ricetta della frittata con i fiori d’acacia. Conosco delle persone che se proponessi loro di andare a raccogliere i fiori d’acacia o le erbe di campo per farsi la frittata mi guarderebbero storto ma se, lo stesso piatto, magari chiamato “Omelette aux fleurs d’acacia con riduzione di balsamico” lo trovassero nel menù di Eataly o di qualche ristorante stellato, sarebbero disposti a pagarlo come e più di una bistecca…
Per non parlare poi del prezzo delle persone: basta sfogliare le pagine di un giornale per capire che merita più attenzione la distorsione della caviglia di un giocatore di calcio piuttosto che 700 morti in un battello in fondo al mare.
Insomma, ci hanno così lavato il cervello che non sappiamo più distinguere la differenza fra “prezzo” e “valore” e non ci accorgiamo che a volte ci sono cose pompate dalla pubblicità con un prezzo altissimo ma che non valgono niente e cose che non costano niente, ma valgono tanto, come osservare un tramonto sul mare o stare distesi su un prato sulle Dolomiti… E se qualcuno ci fa un regalo o un piacere gratis siamo così prevenuti che pensiamo subito che lo faccia con un secondo fine o che abbia un tornaconto. Proprio non ci riesce pensare che qualcuno, magari nel tempo libero, provi soddisfazione nell’aiutare i suoi simili, nel vedere il sorriso di qualcuno a cui ha risolto un problema o a cui ha semplicemente detto “Buongiorno”.
Diceva nell’Ottocento uno che se ne intendeva:
Le persone oggigiorno conoscono il prezzo di ogni cosa e il valore di niente.
p.s. Come sapete la prima Domenica del mese nei Musei statali non si paga il biglietto. So che la tentazione è alta ma per favore non andateci. Per colpa vostra il “David” di Michelangelo e la “Venere” di Botticelli quel giorno lì verrebbero svalutati… “La vergine delle Rocce” di Leonardo e i “Girasoli” di Van Gogh invece non valgono un fico secco: sono alla National Gallery di Londra e lì si entra gratis sempre.
Al Parco delle Cascine di Firenze è in corso la prima edizione di “Flora Firenze” una mega mostra mercato di Piante e Fiori dal sottotitolo pomposo “La Natura diventa arte”. Secondo le esagerazioni di alcuni giornali locali avrebbe dovuto essere la risposta floreale e fiorentina nientemeno che all’Expo di Milano e invece sembra che stia diventando un colossale flop. Eppure avevano fatto di tutto per fare le cose in grande: manifesti e pubblicità in ogni luogo e poi la location dell’Ex Ippodromo delle Mulina, che doveva rilanciare il progetto de “Le Grandi Cascine”, voluto dall’ex sindaco Matteo Renzi e proseguito dal successore Dario Nardella. Io, che per i miei allenamenti frequento il Parco almeno due o tre volte a settimana, ho visto nei mesi scorsi il terreno incolto e abbandonato dell’ippodromo trasformarsi in un giardino dove da un giorno all’altro sbucava un palmeto da una parte e un baobab dall’altra. L’inaugurazione, in pompa magna e con tutta la stampa, è avvenuta addirittura alla presenza della first lady Agnese Renzi che, secondo il mio modesto parere, si sforza tanto per imitare Michelle Obama, ma purtroppo con risultati davvero scarsi…
E invece i fiorentini la mostra non se la sono filata per niente, come potete vedere dalle foto alla fine del post, scattate nel tardo pomeriggio di Mercoledì 6 Maggio 2015. Ingresso e biglietterie deserte, navette semivuote e persino pochissime presenze ai banchini nei vialetti all’esterno alla mostra…
Forse i fiorentini non amano il Parco delle Cascine? Nemmeno per sogno… il parco è frequentatissimo tutta la settimana e soprattutto nel weekend tanto che gli eventi che vi si organizzano sono sempre affollati. Nelle ultime settimane hanno fatto il pieno di visitatori i Giochi di Carnasciale del 4-6 Aprile, (torneo di giochi medievali con tanto di disfida a cavallo), lo Streeat Foodtruck Festival del 10-12 Aprile (un’ora di coda solo per comprare un panino) e pure il villaggio della Bicicletta in occasione della Gran Fondo Firenze (19 Aprile), preso d’assalto da adulti e bambini…
Allora i fiorentini non amano i fiori? Eppure dal 25 Aprile al 1° Maggio hanno affollato la tradizionale Mostra Mercato Primaverile di piante e fiori organizzata dalla Società Toscana di Orticultura. Ci sono stato anch’io e c’era una tale ressa che talvolta i banchi rimanevano senza piante (io ad esempio non sono riuscito a comprare le piante di Goji). E anche Botanica, la mostra di Piante e fiori nella villa del tenore Enrico Caruso a Lastra a Signa del 19/4, fu presa d’assalto nonostante il tempo inclemente e il vento freddo, tanto che io e mia moglie ci andammo col piumino e col cappotto… Per non parlare delle tante fiere dei fiori che si tengono in tutti i Comuni della Provincia…
Non sarà mai, per caso, che i fiorentini non si sono fatti abbindolare dal costo particolarmente esoso del biglietto, di ben 20€? E che magari anche i biglietti ridotti (fra i 15 e i 17€) sono comunque troppo cari? Fate da soli il conto di quanto avrebbero speso due o tre persone per entrare… E poi, se uno spende così tanti soldi per l’ingresso, quanti pensate che possa spenderne per acquistare le pianticelle da portarsi a casa?
Biglietti di ingresso per le varie Manifestazioni primaverili e per i giardini fiorentini:
Giochi di Carnasciale –INGRESSO GRATUITO
Streeat Foodtruck Festival – INGRESSO GRATUITO
Villaggio della bici alla Gran Fondo Firenze – INGRESSO GRATUITO
Mostra Mercato Primaverile di piante e fiori all’Orticultura – INGRESSO GRATUITO
Giardino delle Rose – Piazzale Michelangelo (1000 varietà botaniche tra cui 350 rose antiche + statue di Folon) – INGRESSO GRATUITO
Botanica, mostra mercato di Piante a Villa Caruso Bellosguardo a Lastra a Signa – Ingresso Intero 3,00€
Orto Botanico di Firenze – Ingresso Intero 3,00€
Mostra internazionale dell’Artigianato Firenze – Ingresso Intero 6,00€ – ridotto 4,00€
Giardino di Boboli – Firenze – Ingresso Intero 7,00€ – ridotto 3,50€ – INGRESSO GRATUITO per i residenti a Firenze e la prima domenica del mese
Museo degli Uffizi (dove davvero la Natura diventa arte, come nella Primavera del Botticelli) Ingresso Intero 8,00€ – ridotto 4,00€ – INGRESSO GRATUITO la prima domenica del mese
Flora Firenze – Ingresso Intero 20,00€ – ridotti da 15,00 a 17,00€
E’ sufficiente come spiegazione del flop? Si chiama legge della domanda e dell’offerta….
L’ingresso della Mostra – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
Una delle biglietterie – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
Il trenino semivuoto – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
I viali esterni alla mostra – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
I viali esterni alla mostra – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
Indicazioni – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
L’interno della Mostra (visto dal Parco delle Cascine) – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
L’interno della Mostra (visto dal Parco delle Cascine) – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
L’interno della Mostra (visto dal Parco delle Cascine) – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
L’interno della Mostra (visto dal Parco delle Cascine) – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
L’interno della Mostra (visto dal Parco delle Cascine) – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
L’interno della Mostra (visto dal Parco delle Cascine – Flora Firenze ha fatto Flop! by unpodimondo
Le foto sono state scattate intorno alle 18.00 di Mercoledì 6/5/2015, …logicamente dall’esterno della Mostra.
(anche per esse vige la licenza Creative Commons di tutto il blog)
Aggiornamento del 12/05/2014
Se ne sono accorti anche al Corriere fiorentino il 9/5/2014 e m’hanno pure copiato il titolo del post…(io l’ho fatto due giorni prima il post) “Alle Cascine il flop di FloraFirenze“
E’ tantissimo che non pubblico ricette e lo faccio adesso con una di stagione: la frittata di fiori d’Acacia (Robinia pseudoacacia). Dalle mie parti i fiori d’acacia sono una tradizione primaverile, di solito coniugata sotto forma di frittelle salate… in pratica i fiori vengono immersi in una pastella simile a quella dei fiori di zucca e poi vengono fritti a cucchiaiate nell’olio bollente… Visto che in questo periodo sono a dieta ho preferito sostituire le più unte frittelle con una frittata, usando solo un filo d’olio, per ungere la padella… Dato che poi mi sono avanzati alcuni fiori penso che li metterò in un’insalata o che forse potrei provare a farci un risottino.
Procedimento.
Innanzitutto dovete prendere dei fiori d’acacia, cogliendoli in una zona lontana da fonti di inquinamento facendo molta attenzione alle spine sui rami. Una volta arrivati a casa staccate i fiori dal grappolo e decidete se lavarli o meno. Di solito sarebbe preferibile non lavarli perchè l’acqua porta via parte del profumo dei fiori. Io li ho messi in un colino e ci ho passato velocemente pochissima acqua. Ho poi sbattutto due uova e ci ho mescolato i fiori. Sulla quantità dei fiori ho fatto ad occhio, tenendo conto che i fiori fanno volume ma sono estremamente leggeri… insomma ne ho messi un bel po’ e ne è venuta fuori una frittata giusta, ne’ troppo fine, ne’ troppo spessa. Ho poi messo un filo d’olio in padella e ho fatto la frittata, senza aggiungere altri ingredienti, tranne un pizzichino piccino picciò di peperoncino alla fine, al posto del sale (che non uso per problemi di salute). Secondo alcune ricette trovate in rete si potrebbe aggiungere alla frittata del formaggio grattato, oppure delle erbe aromatiche o addirittura un trito di sedano-carota-cipolla da far soffriggere prima di versare in padella le uova con i fiori. Io ho evitato perchè il gusto e il profumo dei fiori d’acacia sono estremamente delicati e si rischia che gli altri aromi coprano completamente il sapore dei fiori, vanificando il senso di questa frittata…
Buon appetito e se volete rifarla, affrettatevi… perchè nel giro di una settimana le Acacie sfioriranno!!
Se poi l’uso dei i fiori in cucina vi ha incuriosito non posso che mandarvi sul blog dell’amica Libera… una professionista nell’uso dei fiori e di molti altri ingredienti inconsueti che madre Natura ci regala!
Foto “Frittata con fiori d’acacia / Acacia Flowers omelette” by unpodimondo – flickr