Un libro non è diamante, casomai è una trottola…

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Foto”Trottole sorprese uovo cioccolata equo e solidale – Spinning tops surprises from fair trade chocolate eggs” by unpodimondo – flickr

Alcuni giorni fa l’amica Mizaar ha scritto un post dal titolo “Un libro è per sempre!” nel quale, parafrasando una vecchia pubblicità, affermava che per lei i libri sono come i diamanti: …per sempre e da custodire gelosamente nella libreria alle proprie spalle.

Pur partendo dalle stesse considerazioni, ovvero il piacere della lettura e il fatto che vendendo i libri usati non si diventa ricchi, io sono arrivato a considerazioni totalmente opposte alle sue.

Inizio da lontano, da un trasloco fatto più di 10 anni fa… Fare e disfare gli scatoloni ti fa scorrere davanti tutta la vita passata, ti fa scoprire quante cose hai accumulato e soprattutto quanto pesano… (sarà un caso ma gli scatoloni dei libri pesano tantissimo). Durante questa attività  mi venne da riflettere che forse non sarebbe bastata una vita intera per leggere tutti i libri che, uno per volta, avevo accumulato e molti dei quali ancora attendevano di essere letti.

Partendo da qui presi la decisione di dividere in due gruppi i libri appena letti: quelli bellissimi (pochi) che sicuramente un giorno avrei riletto e quelli (tanti) che sarebbero rimasti inutilmente a prendere polvere e che si meritavano di tornare in circolo per trovare nuovi lettori. Quindi non libri-diamante ma libri-trottole, destinati a girare di mano in mano e a raccontare le proprie storie ad altre persone.

A venderli su e-bay non si guadagnava un fico secco, scambiarli con altri lettori trovati via web era divertente ma le spese postali (anche l’economico piego di libri) erano pur sempre un costo. Alla fine mi sono convertito al book crossing e da un po’ di tempo li metto/prendo negli scaffali del libero scambio che sono presenti in vari luoghi del mio quartiere. Fortunatamente non lontano da casa mia c’è un centro culturale che, nel proprio bar, ha una parete intera dedicata al crossing e non solo di libri: vhs, dvd e libri da prendere e lasciare in massima libertà…

La libertà è quello che mi piace di più del bookcrossing e che me lo fa preferire alla biblioteca. Vai e lasci i libri che ti pare e poi allo stesso modo prendi i libri che più di affascinano, senza alcun obbligo: non devi riconsegnarli alla scadenza, se dopo averli letti ti piacciono tanto li puoi tenere e mettere nella libreria tra i libri-diamante, oppure li puoi passare a qualche amico, oppure puoi liberarli di nuovo in uno scaffale diverso da quello in cui li hai presi. Lo scorso anno ho preso dei libri a Firenze e dopo averli letti in ferie, li ho lasciati nello scaffale del bookcrossing del bagnino a 250 km da casa…

In tutto questo ci sono due sottili piaceri…  Il primo è quello dei libri che qualcuno ha lasciato, che ti fanno l’occhiolino dallo scaffale e ti trovano: libri a cui magari non avresti mai fatto caso in libreria. Il secondo piacere è quello di tornare allo scaffale e vedere che i tuoi libri non ci sono più e che quindi anche loro sono finiti su un altro comodino o dentro un altro zaino…

Libri dati via questa settimana (*)

  • Beppe Severgnini “Italiani di domani”
  • Marco Bucciantini – Stefano Prizio “La partita di Cesare” (biografia di Prandelli)
  • Dan Brown “Il codice Da Vinci”
  • Agatha Christie “Delitto in cielo”
  • Catalogo della mostra di Pittura “Mexico – Messico”

Libri presi questa settimana (*)

  • Marie NDiaye “Tre donne forti”
  • Georges Simenon “La neve era sporca”
  • Razan Moghrabi “Le donne del vento arabo”

(*) In questo mondo senza regole io mi sono dato una regola del tutto personale: i libri che lascio devono essere di numero maggiore di quelli che prendo. In questo modo faccio spazio a casa, contemporaneamente faccio incrementare un pochino il totale dei libri nello scaffale e comunque mi assicuro letture gratuite…

13 pensieri riguardo “Un libro non è diamante, casomai è una trottola…

    1. Qui da noi il bookcrossing si fa più o meno dappertutto, perchè in passato il nostro quartiere si è impegnato molto: biblioteche, coop, palestre, centri comunali, scuole di musica, case del popolo etc… Però in alcuni luoghi ci sono pochissimi libri (e talvolta anche in pessime condizioni). Fortunatamente vicino a casa ho questo centro culturale che ha un bar con una parete bella fornita!

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  1. E da me invece non c’è. Ma mi hai dato l’idea per proporlo. 🙂 Anni fa ho avuto a che fare anche io con un trasloco, così ho riempito quattro scatole di libri e li ho regalati alla biblioteca comunale. 🙂 Adesso ne ho una decina di scatole in magazzino perché in casa non mi ci stanno.

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    1. Io credo che non sia difficile farlo: penso che dovresti scegliere un luogo con due caratteristiche:
      – luogo di passaggio di tante persone.
      – luogo frequentato da persone motivate culturalmente che possano tener vivo lo scambio.

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    1. Da me c’è un angolo del bookcrossing alla Coop che sinceramente fa pena: pochissimi libri, tutti vecchissimi, mal tenuti e con gente che fa razzia di quello che trova. Nel centro culturale a poche centinaia di metri di distanza invece c’è la parete ben curata di cui parlo nel post… Sarà un caso ma quel centro ospita due scuole di musica, corsi di yoga, corsi di teatro, di lingue etc… Insomma lì la cultura è di casa…

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  2. caro marco, niente da fare, non ci sono crocevia di scambi librari qui a trani. e anche se fosse così i libri che ho alle mie spalle sono stati comprati con cognizione di causa, con passione e non ci sono titoli che vorrei lasciare all’oblio per la semplice ragione che tutti mi interessano, altrimenti non li avrei acquistati. alla mia dipartita, semmai, vedranno i figli. intanto mi devono sistemare, per l’ultimo viaggio, con un libro, manco a dirlo! 😀
    ( bella la versione primaverile del blog! )

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    1. E per l’ultimo viaggio lascerai detto anche quale libro vuoi? Chissà che scelta difficile…

      La versione primaverile del blog è stata in parte imposta da WordPress perchè il mio vecchio tema non era più supportato e non l’avrebbero più aggiornato. Ho scelto quello più simile al vecchio, quello che secondo WordPress era l’evoluzione del mio tema precedente, ma ancora ci sono delle cose da sistemare o che non mi piacciono tanto… Insomma sono in fase di “Lavori in corso”…

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  3. Vorrei che fosse più diffuso, il bookcrossing, è una cosa talmente bella!
    A Firenze avevo partecipato al bookcrossing organizzato dalla Fnac alle Oblate, peccato che quest’anno non abbiano fatto più nulla.
    Per la cronaca, dove si trova questo centro culturale di cui parli nell’articolo? Così la prossima volta che mi fermo a Firenze, ci passo e lascio qualche libro!

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    1. Il centro si chiama NewStaz (ex Stazione di Confine) e si trova in via Attavante nella zona del Ponte a Greve: la parete del book crossing è nel bar. Altri due piccoli scaffali di bookcrossing si trovano anche nel Supermercato Coop di Ponte a Greve e alla Biblioteca di Scandicci, ma ci sono veramente pochissimi libri: capita che a volte non ci trovi niente mentre altre volte, se hai fortuna, trovi qualche libro interessante.
      Alcuni anni fa il Comune di Firenze aveva messo degli scaffali di bookcrossing anche nelle palestre comunali. Ricordo all’epoca di averli visti alla Palestra della Montagnola e al palasport di Via del Filarete, però sono passati tanti anni e non saprei dire se esistono ancora…

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